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SBK, Bautista: “Il rinnovo con Ducati? Ne devo parlare con la mia famiglia”

“Non ho mai provato queste sensazioni in sella in tutta la mia carriera e sono felice di come sta andando la mia vita professionale, ma il lato personale sta diventando più importante”

SBK: Bautista: “Il rinnovo con Ducati? Ne devo parlare con la mia famiglia”

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Mattatore di questo inizio di stagione, Alvaro Bautista ha lasciato Assen mettendo la firma su un altro fine settimana capolavoro. Dominatore incontrastato di tutte e tre le gare, il Campione del Mondo in carica ha riservato solo le briciole agli avversari, dimostrandosi sempre più padrone della classifica iridata.

È stato un fine settimana perfetto. Ieri è andata bene, ma oggi abbiamo fatto delle modifiche sulla moto e mi sono sentito meglio già nel Warm-Up. Avevo più confidenza e potevo forzare di più con la moto. Sono molto contento perché il feeling oggi era fantastico - ha ammesso Alvaro a fine weekend - Ho spinto molto in Superpole Race e sono riuscito a estrarre il massimo dalla moto. Sono contento perché sono riuscito a essere molto preciso anche in Gara 2, ho dato tutto e mi sono divertito ad affrontare le curve, giro dopo giro”.

Piccole modifiche quelle apportate alla Panigale V4R del team Aruba.it Racing Ducati, ma che sono riuscite a dare ancora più slancio al 38enne.

“Venerdì c’era poca aderenza, soprattutto al posteriore, quindi siamo intervenuti per cercare di avere un po’ più di grip. Nelle FP3 sul bagnato era difficile capire la situazione e in Superpole sembrava che andasse meglio con la SCQ, ma poi non mi sono sentito molto a mio agio in Gara 1. La moto si muoveva molto e l’aderenza non era aumentata, quindi abbiamo provato a muoverci in un’altra direzione per oggi e siamo riusciti a fare un passo avanti - ha spiegato Bautista - Abbiamo giocato un po’ con la lunghezza della moto, niente di importante, ma quando sei al limite sono i piccoli dettagli a fare una grossa differenza”. 

Uno step che ha permesso all’iberico di portare a quota 400 i successi della Casa di Borgo Panigale nel Mondiale SBK.

“È un bel traguardo per la Ducati, ma preferirei guardare le statistiche quando sarò a casa mia a fine carriera. Adesso siamo nel bel mezzo della stagione e dobbiamo restare concentrati sul presente e sul cercare di mantenere le sensazioni che ho in sella, perché credo di non aver mai avuto questo feeling con la moto in tutta la mia carriera - ha chiosato il ducatista, che sembra aver raggiunto la perfezione in ogni uscita - Guardando le cose da fuori può sembrare così, ma vedendola dall’interno è come ho detto: posso dare il mio meglio. Questo è il miglior Bautista e se mi chiedeste di dare di più, se ci fosse un pilota più veloce, non potrei fare di meglio. Questo è il massimo, ma sono contento. Non perché vinco le gare, ma per il feeling che ho. Se ci fossero due piloti più veloci di me ma avessi queste sensazioni sarei comunque felice, perché sento di poter sfruttare tutto il potenziale della moto”.

Guardando alle situazione in classifica, proprio Bautista sembra essere il valore aggiunto della Ducati, ma lo spagnolo non sembra essere del tutto d’accordo.

“Credo sia il binomio. La nostra è un’ottima accoppiata, mentre le altre forse non lo sono altrettanto. Credo sia importante avere una buona moto, un buon pilota, ma anche una buona squadra che ti fornisce il giusto assetto per andare veloce. È tutto il gruppo che è importante, perché la moto da sola non riesce a vincere e nemmeno il pilota. Serve tutto l’insieme - ha commentato - Tanti dicono che Alvaro vince perché è la moto è un razzo o perché pesa 20 kg meno di Toprak, ad esempio, ma Rinaldi è simile a me eppure fatica un po’ di più. E se fosse, dove sono gli altri razzi? Alla fine, a me non importa ciò che dicono gli altri. So che non è semplice guidare la moto come faccio io. Devo fare un grosso sforzo per riuscire a guidare la Ducati così e renderla veloce. La moto è buona ma richiede uno stile da MotoGP e qui non ci sono molti piloti che provengono da lì. Io ho avuto la fortuna di aver guidato in MotoGP e ora posso usare la mia esperienza per avere la fiducia che mi permette di guidare in questo modo. La chiave è la combinazione di moto, pilota e squadra”.

Con un binomio così performante sembra impossibile pensare di non continure per almeno un altro anno, ma il rinnovo di Alvaro non è così scontato come potrebbe sembrare.

“Molte persone mi chiedono di continuare. Vedremo. Prima dell’inizio della stagione avevo detto che avrei preso una decisione dopo la terza gara. Ora abbiamo una settimana e mezza di pausa e chiederò un parere alla mia famiglia, perché mia figlia inizia a essere grande e a capire che il suo papà è sempre in giro. Sono molto felice di come sta andando la mia vita professionale, ma il lato personale si sta facendo più importante. Ho qualche giorno per riflettere e cercare di prendere una decisione il prima possibile per me, la mia famiglia e la mia squadra - ha spiegato il castigliano, che ha concluso scherzando sul fatto che il suo team manager resterebbe deluso qualora decidesse di appendere il casco al chiodo - Se mi ritirassi potremmo passare più tempo insieme senza pressione, perché adesso lo vedo solo quando ci sono le gare”.

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