Danilo Petrucci continua a lavorare per prendere confidenza sempre maggiore con la Ducati gestita da Barni e soprattutto con delle gomme Pirelli che trova difficili da interpretare. Oggi ha chiuso la prima giornata del fine settimana di gara olandese in 11a posizione, ma le sensazioni di cui ha parlato a fine giornata sono positive e la sensazione generale è che Petrux possa fare un salto in avanti netto una volta che sarà riuscito ad interpretare al meglio le Pirelli, che sono profondamente diverse dalle Michelin utilizzate in MotoGP e dalle Dunlop utilizzate nel 2022 in MotoAmerica.
"Devo dire che preferisco questo freddo al caldo dell’Indonesia, anche se lì sono andato forte - ha scherzato Danilo - sicuramente sono uno dei piloti con più esperienza in fatto di corse, ma con meno utilizzando queste gomme. Erano un paio di anni che non giravo ad Assen e devo dire che si guida in modo piuttosto diverso. Sarà la potenza diversa o le gomme, in ogni caso ci ho messo un po’. Mi sento sempre meglio sulla moto, c’è purtroppo che dal 5° al 16° siamo in tre decimi. Sarebbe bastato fare due decimi meglio per trovarmi in seconda fila, ma facendone due peggio sarei stato 16°. Domani sarà importante fare un gran giro per cercare di partire davanti, anche perché qui il sorpasso non è facile. Più che altro ancora non capisco bene come usare la moto, non metto assieme il giro buono. A volte quando mi sembra di andare piano sto in realtà migliorando ed al contrario quando spingo mi capita di peggiorare".
Hai capito dove sono i problemi?
"Stavo guardando un po’ di dati, rispetto agli altri piloti non riesco a sfruttare la gomma al primo giro lanciato, quando ha più grip. Divento veloce quando sono passati 5 o 6 giri, riesco a migliorare in quella fascia. Ma spesso gli altri con gomma nuova tirano giù un secondo, mentre se io riesco a migliorare di tre decimi è già tanto. Non va bene questa cosa".
Almeno sai come risolvere?
"Devo capire, fare chilometri, però devo dire che sono soddisfatto di oggi. Vorrei stare più avanti, ma ho buone sensazioni con la moto, almeno quello. Però come ho detto, domani ci vorrà un grandissimo lavoro in Superpole. Sarà necessario perché se riesco a stare davanti in qualifica, penso di poterci rimanere in gara. La moto con gomme usate va benissimo, meglio che con le nuove, e questo in ottica gara è un’ottima cosa".
Bautista continua a volare con la Ducati, per te è impossibile cercare di osservarlo e provare a carpire qualcosa?
"Alvaro guida la moto in maniera totalmente diversa dagli altri. Sfrutta le sue caratteristiche di leggerezza. Riesce a frenare la moto con molto angolo, frenando anche fortissimo. Io in quella fase della staccata, pesando 30 kg in più, non riesco a forzare nello stesso modo. Poi ha un vantaggio in accelerazione che è importante per il rettilineo, però questa è una sua caratteristica, non punto il dito solo su quello. Lui usa la moto meglio di me, quando sarò più vicino a lui sarò più contento, ma al momento non sto sfruttando tutto il potenziale della moto. Ma anche perché sono abituato a correre con gomme di marmo rispetto a queste".
Spiegati.
"Le gomme della MotoGP e le Dunlop in America…certe volte qui mi sembra che la gomma davanti sia sgonfia, mi devo adattare a questi movimenti della moto. Li sento, ma lo moto la fa muovere anche Alvaro, solo che lui è abituato. Oggi ho capito una volta di più che quando vado più piano, in realtà sto andando forte. Il problema è che poi quando si tratta di andare forte davvero, non so come fare. Ci stiamo cominciando a capire con la squadra e le gomme, se penso a quello che avevo a disposizione l’anno scorso, questa sembra proprio un’altra moto. Cambia sostanzialmente per le gomme e non dico che una sia meglio dell’altra. Sono diverse, ecco".
Magari la pioggia mischierà la carte.
"Più che altro, per mischiare le carte, magari gli altri se mi vedono attorno quando piove hanno paura! Però io ho fatto sul bagnato con questa moto solo la gara di Phillip Island, che non sapevo proprio come fare. Mi è sembrato di stare sulla griglia di Buriram con la Suzuki, quando mi sono guardato come i tecnici e ci siamo detti ‘che facciamo?’. Alla fine abbiamo messo delle molle morbide per portarla al traguardo e basta. Mi servirebbe almeno un turno per mettermi a posto, ma sinceramente voglio andare forte anche sull’asciutto. Non temo nulla a livello meteo. Magari gli avversari, che sono tanti!".
Almeno hai compreso i punti di forza di Butista con questa moto.
"Si, ho provato a capire come fa Bautista, ma non posso replicare quello che fa lui. Devo trovare il mio modo di andare forte con questa moto. Queste gomme richiedono un po’ di tempo per essere capite davvero".