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SBK, Toprak: vi racconto tutto sul test con la Yamaha MotoGP a Jerez

INTERVISTA ESCLUSIVA – “La M1 non ha nulla a che vedere con la Superbike e a Jerez non ho cercato il tempo. Se dovessi andare in MotoGP già so che il primo anno faticherò e mi ritroverò a lottare per una top ten”

SBK: Toprak: vi racconto tutto sul test con la Yamaha MotoGP a Jerez

Il suo nome ha tenuto banco nelle ultime due settimane, considerando soprattutto il test svolto con la Yamaha M1 a Jerez. Alla vigilia del round di Assen, Toprak Razgatlioglu ci ha voluto raccontare tutto su quella due giorni vissuta in Andalusia in sella alla MotoGP.

“Mi sono divertito a provare la Yamaha MotoGP – ha esordito - rispetto al test di Aragon sono stato molto fortunato, perché il tempo era ottimo e sono riuscito a girare per tutto l’arco della due giorni senza avere problemi. La MotoGP è una moto più rigida rispetto alla SBK e su quello non c’è alcun dubbio. Tutto ciò va poi a ricadere sullo stile, dato che con la M1 devi avere una guida che ti consenta di avere più velocità in curva, mentre la SBK è più stop and go”.

Hai concluso quel test a oltre un secondo da Dani Pedrosa. Come lo giudichi?
“È vero, però ci sono tanti aspetti da considerare. Il primo aspetto, nonché il più grande, riguarda la posizione in sella, molto diversa rispetto alla Yamaha SBK. Il giro secco non è stato certamente speciale, ma ho guidato una moto diversa da quella attuale, inoltre non sono mai andato alla ricerca del tempo sul giro. Oltre a questo c’è il discorso legato alle gomme, dato che solitamente non utilizzo la gomma dura sulla R1. Detto ciò quello di Jerez è stato comunque un test utile, perché la pista ti consente di valutare attentamente il comportamento della moto, soprattutto nelle curve lente. Al di là di ciò, io ho  pensato solo a guidare, divertendomi”.

La presenza di Jarvis e Meregalli è stata significativa.
“Lin e Maio mi hanno seguito dal box e alla fine siamo andati a cena insieme. Quella di Jerez era la mia prima vera volta con una MotoGP. Purtroppo, con la M1, fatico a entrare in curva, infatti mi mancava fiducia all’anteriore. Alla fine è stato solo un test. La cosa più importante è ripartire dalla Superbike e cercare di essere competitivo”.

Toprak, a fine stagione il tuo contratto va in scadenza. Qual è l’attuale situazione con Yamaha?
“Al momento sono molto felice di essere in Yamaha, perché c’è grande sintonia all’interno del team e avverto grande fiducia da parte di tutto il gruppo di lavoro. Se non vado il prossimo anno in MotoGP è un discorso chiuso, perché poi l’età non è più dalla mia e ci sono piloti giovani. Al momento però ancora non so cosa farò nel 2024”.

Si parla anche di Ducati Pramac.
“La moto è la stessa di quella ufficiale e vediamo che tutte le Ducati sono competitive al momento in MotoGP. Come ho già detto penso però solo alla SBK”

Ci sarà un altro test con Yamaha per la MotoGP?
“No, per il momento non abbiamo altro in programma”.

Toprak, non pensi sia rischioso accettare una sfida come quella di Yamaha, considerando l’attuale livello della M1?
“Se dovessi andare in MotoGP il primo anno sarà per imparare e di sicuro non andrò sul podio. Forse magari potrà accadere nelle ultime gare, ma non saprei. Il fatto è che qua in SBK sono un vincente e so cosa significhi perdere e vincere. Se dovessi andare in MotoGP so già che il primo anno mi ritroverei ottavo o decimo o quindicesimo e questo sarebbe un problema per la mia motivazione, dato che qua io mi gioco sempre la vittoria. Questo lo dico perché mi considero un pilota vincente e tutto ciò inciderebbe sulla mia motivazione.  Il più grande problema sarebbe infatti quello di ritrovarmi lontano dai migliori”.

Con la MotoGP però potresti chiudere il cerchio?
 “Sono molto felice di quanto ho costruito in questo paddock e del rapporto che si è instaurato con la gente. Quando ho iniziato a correre non avevo come sogno quello di vincere in MotoGP. Pensavo più che altro ad arrivare a vincere in SBK come ho fatto, dato che sono cresciuto con al fianco di Kenan, considerando poi il fatto che nessun pilota turco abbia mai vinto in SBK”.

Quanto è cambiato Toprak rispetto al debutto in SBK?  
“Adesso sono un Toprak diverso, ma il mio carattere è sempre rimasto lo stesso. Di sicuro si è parlato di me tanto in quest’ultimo periodo. Se dovessi andare in MotoGP sarebbe bello, in caso contrario lo sarà comunque rimanere qua in SBK. Al momento però resto concentrato su questo Campionato”.

Toprak, facendo un parallelo con la Yamaha MotoGP, ti rivedi per certi versi in Quartararo?
“Capisco Fabio al 200% e mi ritrovo nella sua stessa situazione contro la Ducati. Lui per cercare di superare la Ducati deve andare sempre al limite e il rischio di errore aumenta. Lo stesso discorso vale per me. Qua in SBK, giusto per fare un esempio, riesco a lottare per 10 giri, poi però diventa complicato. Se penso a Barcelllona, per noi sarà impossibile vincere”.

Cosa pensi sia possibile fare allora?
“Spero che il prossimo anno ci sia un nuovo regolamento e questo lo dico non solo per noi piloti, ma per il pubblico da casa e quello presente in tribuna. Penso che vedere gare lottate e con tanti sorpassi e vincitori diversi sia un bene per tutti. Perché se no il rischio è che la gente si annoi”.

Quanto è difficile accettare questa situazione?
“A mio avviso la nostra non è una situazione semplice e capisco quando Ducati dice: perché Yamaha non costruisce una nuova moto?  Secondo me ci vorrebbe un migliore bilanciamento in termini di potenza e peso della moto. Al momento penso sia abbastanza evidente l’accelerazione della Ducati in uscita di curva. Non parlo solo delle moto factory, ma tutte le moto presenti in griglia”.

 

 

 

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