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SBK, Bulega: “Bautista potrebbe stare tra i primi 5 se tornasse in MotoGP”

L'INTERVISTA - “Credo che Alvaro sia il pilota migliore sulla moto migliore e sono rimasto impressionato da come guidava a Barcellona. Prima di provare la Ducati V4 ho chiesto a Bastianini consiglio. Lo stile della Moto2 potrebbe aiutarmi per la Superbike"

SBK: Bulega: “Bautista potrebbe stare tra i primi 5 se tornasse in MotoGP”

Leader del campionato dopo i primi due appuntamenti, Nicolò Bulega guarda con fiducia al Round di Assen, forte anche dei due test svolti in queste settimane di pause tra la trasferta a Mandalika e la prima tappa europea del Mondiale Supersport.

“Abbiamo svolto due test: uno con la SBK a Jerez e uno con la SSP a Barcellona e sono andato bene in entrambi, quindi sono molto contento. Mi sono trovato bene sia con la V4 che con la mia solita V2, quindi è stato importante per me anche capire se mi sarei potuto trovare bene con la Superbike come con la V2 e che carattere ha la moto, perché è pur sempre una Ducati ma sono due cose completamente diverse, perché una ha 100 CV in più e da gestire non è facile - ci ha raccontato il romagnolo - Mi sono trovato bene e alla fine credo di aver portato dalla Moto2 uno stile di guida abbastanza da ‘moto grande’. Mi sono trovato subito abbastanza bene nel fare il trick per tirarla su fuori dalle curve, perché l’avevo già di mio dalla Moto2, quindi il test a Jerez è andato bene. Anche a Barcellona con la mia V2 siamo andati molto bene. Ho tolto sei decimi rispetto al miglior giro che avevo fatto nel weekend l’anno scorso, quindi siamo andati bene, ma ancora non forte quanto era andato Aegerter l’anno scorso. Aveva fatto la differenza e mi sembra che in qualifica avesse dato 1” al secondo. Aveva fatto proprio un altro sport a Barcellona, ma siamo migliorati rispetto all’anno scorso, quindi è andata bene anche lì”.

Adesso che si torna in Europa è la Ducati la moto da battere?
“A me Assen piace sicuramente molto, perché è una delle mie piste preferite, quindi spero di poter fare un bel weekend. Bisognerà capire un po’ come sarà il meteo, perché qui è un po’ un’incognita. Penso sarà una pista dove saremo competitivi, ma non sarà solo la nostra moto a essere competitiva, lo saranno anche le altre. Penso che potranno essere molto competitivi anche Manzi e la Yamaha, che tra l’altro hanno fatto anche i test qui. È difficile dire chi può essere il candidato alla vittoria, perché adesso c’è un livello molto simile tra i primi 3 o 4 della Supersport”.

Tu avevi già provato la Superbike l’anno scorso a Misano.
“L’anno scorso avevo fatto giusto 10 o 15 giri con le gomme usate. Era stato più che altro un premio. Questo è stato un test un po’ più serio, in cui abbiamo girato un po’ per farmi prendere più confidenza”.

Qual è la sensazione che si prova nel salto dalla V2 alla V4?
“È enorme. Già quando ti ci siedi sopra capisci che è un’altra cosa, perché è più grande, più spaziosa, e ci sono dei bottoni in più da schiacciare. Poi quando la guidi va molto più forte. Ha molta elettronica in più, che funziona molto bene, e frena anche molto meglio della SSP. Ci sono molte cose. Non sarà al livello della MotoGP, penso sia un gradino in meno, ma è comunque un bel giocattolino”.

Qual è stata la prima cosa che ti sei detto dentro di te?
“I primi giri non ero comodo, perché essendo totalmente diversa dalla mia stavo male. Dopo i primi 10 giri ero già cotto, non ne avevo più perché ero messo male come posizione di guida. Poi abbiamo fatto qualche modifica a livello di ergonomia ed è stata un’altra cosa: ho cominciato a guidarla come guido la Supersort, chiaramente con uno stile di guida diverso perché lo richiede, però riuscivo già a guidarla abbastanza bene”.

Arrivando dall Moto2 ti senti più facilitato a salire sulla Panigale V4?
“Siccome la Moto2 non ha controlli né niente e le gomme hanno poco grip, nel passaggio dalla Moto3 alla Moto2 impari uno stile che porta il pilota a fare il trck tipo MotoGP e SBK, perché hai un po’ di potenza da scaricare per terra e, siccome non hai grip, tendi ad alzare la moto per cercare di sfruttare di più l’accelerazione. Con la SSP, che non ha tutta questa potenza, fai un passo indietro nello stile di guida perché è più simile alla Moto3, dove devi avere un po’ di percorrenza. La SBK è ancora di più della Moto2, è due step avanti rispetto alla Supersport, quindi mi sono dovuto ricordare come guidavo la Moto2, ovvero muovendomi di più con il corpo, cercando di spigolare di più, frenare forte, fermarmi un po’ a centro curva, e cercare di uscire il più forte possibile”.

Ti sentiresti pronto per il passaggio in Superbike?
“È ancora un po’ presto, perché abbiamo fatto solo due Round. Secondo me dipenderà molto da come vado quest’anno, ma secondo me è giusto che uno che va forte nella categoria prima faccia il salto in quella dopo, perché è così dappertutto: Se vai forte in Moto3, fai la Moto2. Se uno va forte in SSP600 è giusto che vada in SBK”.

Che idea ti sei fatto dei piloti della tua generazione, che sono approdati quasi tutti nella categoria di riferimento del rispettivo campionato?
“Della mia generazione ci sono un sacco di piloti che sono riusciti ad arrivare in categorie importanti come la MotoGP o la SBK. È chiaro che la MotoGP è il massimo e ce ne sono arrivati un po’ meno, ma se adesso prendessi la classifica della MotoGP, probabilmente su 20 piloti avrei corso contro 15 perché questo è stato il mio percorso di vita. Ho corso contro Quartararo, Pecco, Bastianini, Binder, Alex Marquez… me ne sono venuti in mente 5 così, ma probabilmente ho corso contro quasi tutti. Ho corso in una generazioni di piloti molto forti, ma sinceramente non è che io penso tanto agli altri. Penso tanto a fare il mio, a fare il massimo e in questo momento mi sto impegnando tantissimo perché so di avere una bella possibilità e sto cercando di sfruttarla al 100%”.

C’è qualcuno con cui hai legato maggiormente?
“Io Enea e Tatsu abbiamo fatto un bel gruppetto. É bello perché non ci sentiamo rivali, visto che ognuno fa la sua categoria, quindi siamo tutti amici. Ci capiamo perché siamo tutti piloti e stiamo bene. Abbiamo fatto un bel gruppo”.

Uno come Bastianini potrebbe darti qualche consiglio su come guidare la V4?
“Sicuramente potrebbe darmi qualche consiglio essendo uno che usa una moto più potente, nel senso che la MotoGP si guida in maniera più simile alla SBK che alla SSP. Infatti, prima del test a Jerez gli ho mandato un messaggio per chiedergli qualche consiglio da moto grossa a Jerez. Mi ha detto due o tre cose che già sapevo, ma almeno mi ha dato una conferma. Alla fine, anche lui ha il suo da fare, poi sono due moto che non sono paragonabili. Anche se lo stile di guida è simile, la MotoGP ha gomme diverse, freni diversi, l’abbassatore… Ne ha di cose”.

Pensi che lo stile di Bautista sia unico per la Panigale V4?
“No. Penso che la Panigale V4 sia un’ottima moto, perché anche Redding ci andava forte. Sicuramente lui è quello che, per il momento, l’ha capita meglio e per via del suo stile di guida è una combinazione moto-pilota che in Superbike probabilmente non c’è mai stata. Io l’ho visto girare in pista a Barcellona e sono rimasto impressionato da come faceva Curva 3. Arrivava completamente di traverso, la faceva girare nell’ultima parte con il posteriore, poi stava mezzo metro più stretto rispetto a tutti gli altri e apriva un quarto d’ora prima. Questo non dipende solo dalla moto, perché la moto lo fa se glielo fai fare tu. Io penso che Alvaro in questo momento sia probabilmente il pilota migliore sulla moto migliore”.

Pensi che sia proprio Bautista, o un altro pilota di MotoGP potrebbe fare lo stesso?
“La mia idea è che se Alvaro in questo momento andasse in MotoGP con una moto buona, tipo la Ducati ufficiale, dopo qualche test, sarebbe un pilota che ancora potrebbe stare tra i primi cinque, perché è uno che ha quasi 40 anni ma dà gas e va forte”.

Qualcuno dei tuoi ex rivali ti ha scritto per farti i complimenti dopo la doppietta in Australia?
“Pecco mi aveva fatto i complimenti dicendo che me lo meritavo dopo tanta 'cacca che ho mangiato', che era contento per me e di stare concentrato. Chiaramente Enea, che siamo amici, Antonelli, Migno. Anche Vale. Bez no, ma quest’inverno ci siamo visti per fare i traversi in mezzo alla neve. Sono in buoni rapporti con tutti”.

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