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MotoGP, Crisi Yamaha: Quartararo vuole cambiamenti, ma l'idea del V4 è lontana

Fabio non riesce ad andare oltre i limiti della M1 e forse serve passare al V4. Ma il regolamento cambierà nel 2027 e Yamaha potrebbe non voler fare investimenti enormi senza certezze

MotoGP: Crisi Yamaha: Quartararo vuole cambiamenti, ma l'idea del V4 è lontana

Uno dei temi nel paddock di Austin è lo stato di forma della Yamaha. Fabio Quartararo ha accettato di rinnovare con la Casa di Iwata nel 2022 forte di promesse da parte di Yamaha di grandi investimenti per il futuro. Investimenti che sono arrivati, con l’ingaggio di Luca Marmorini, ex ingegnere di Ferrari e Toyota in F1 e motorista dall’enorme bagaglio di esperienza.

Solo che qualsiasi investimento richiede tempo per portare dei frutti ed in questo momento non si vede uno spiraglio che possa cambiare in maniera determinante la situazione da qui a fine anno. Fabio Quartararo ieri nell’incontro con i giornalisti è apparso sconsolato, frustrato. Ha parlato di overriding, affermando di essere stanco di dover guidare costantemente al limite per cercare di tenere il passo dei rivali.

Solo in staccata gli è possibile tentare di recuperare parte del gap accumulato con la sua M1 in accelerazione e rettilineo, spiegando bene quanto sia diversa la sua moto rispetto a tutte le altre. Basta d’altronde guardare la M1 in pista e paragonarla a moto come Aprilia, Ducati e KTM per osservare una differenza di approccio nello studio aerodinamico palese. Il punto è che senza la cavalleria a disposizione dei rivali, è impossibile per i tecnici di Iwata aumentare il carico aerodinamico che genera la M1, pena perdere ulteriore terreno in rettilineo.

Un cane che si insegue la coda insomma, perché la altre moto sono più potenti e possono contare su un’aerodinamica più incisiva che gli consente di essere più performanti in tutti i frangenti della guida, dalle accelerazioni alle staccate. Quartararo si lamenta di una moto che resta la stessa sostanzialmente di 4 anni fa, di quando nel 2019 debuttò in MotoGP e quando ieri gli abbiamo chiesto se questo progetto possa essere arrivato al limite del proprio DNA, la risposta è stata lapidaria: “Non credo che sia possibile fare di più, serve qualcosa di enorme, un cambiamento vero. Le altre moto sono dei missili, sono piene di alette ovunque. Se le avessimo anche noi saremmo troppo lenti, ci manca potenza”

Il pensiero ovviamente vola verso la soluzione più ovvia, che è l’idea di passare ad un V4, l’unico frazionamento presente in griglia in MotoGP alternativo al 4 in linea di Yamaha. C’è però da sottolineare che la Suzuki nel 2022 aveva trovato il modo di spremere al massimo il potenziale del motore della GSX-RR, che spesso risultava tra le più veloci in rettilineo nonostante uno schema tecnico simile a quello di una Yamaha che invece continuava a soffrire tantissimo.

In Yamaha le bocche sono cucite, nel corso della nostra intervista con Lin Jarvis l’argomento è stato affrontato, riconoscendo che serve un investimento importante da parte di Yamaha per risalire la china. Ma passare al V4 è davvero la soluzione giusta? Fabio Quartararo è un grande campione e soprattutto un ragazzo molto intelligente. Quando ieri gli è stata posta la fatidica domanda sul V4, la risposta è stata: “Dovremmo partire da un foglio bianco, contro rivali che hanno enorme esperienza con questo motore. Ci vorrebbero anni per arrivare a quel livello”.

Il punto è questo, Quartararo è disponibile ad aspettare anni? C’è poi da capire quale possa essere l’idea di Yamaha riguardo il V4. Marmorini è stato ingaggiato per un motivo e magari sta lavorando proprio su questo motore al momento, ma il processo di progettazione e costruzione di un motore ex novo comporta un costo enorme. Con l’attuale scenario economico, una congiuntura di certo tutt’altro che positiva, siamo certi che Yamaha voglia sobbarcarsi un impegno così gravoso?

Di certo serve cambiare, perché al momento la M1 non riesce ad emergere se non in condizioni particolari. Morbidelli è andato forte in Argentina con la pioggia, come ha fatto Fabio. Ma in una gara ‘normale’, i problemi della moto giapponese emergono tutti, anche perché per fare i tempi con questa M1 sia Fabio che Franco devono seguire linee completamente diverse da quelle di tutti i rivali. Solo che i rivali sono in pista con loro, il che gli rende spesso impossibile sfruttare le doti della moto.

Nel 2027 cambiano le regole: vale la pena investire?

C’è poi un altro punto molto importante da considerare, ovvero che l’attuale regolamento tecnico sarà in vigore fino al 2026, per poi potenzialmente cambiare in vista del quinquennio 2027-2032. I Costruttori dovranno firmare ili rinnovo dell’accordo con Dorna per essere presenti, ma è chiaro che prima di sapere quali possano essere i cambiamenti nessuno si mette a progettare un motore da zero.

Yamaha rischierebbe di ritrovarsi con milioni di investimento mortificati da regole diverse dalle attuali, per cui immaginare un passaggio dal 4 in linea al V4 non è fantascienza, ma lo è se pensiamo al futuro immediato. Ad Iwata sono convinti che il potenziale del loro motore non sia ancora stato espresso al massimo e che ci sia del margine per crescere ulteriormente rendendo il 4 in linea competitivo contro i V4. Jarvis nella nostra intervista esclusiva ci aveva parlato della necessità di trovare una squadra satellite quanto prima, ma servirà ovviamente offrire ad un team una moto appetibile rispetto alle rivali. Ci sono insomma tanti argomenti sul tavolo per Yamaha, ma quello che manca e che i piloti invocano sono i cavalli del motore e soluzioni nel breve periodo non se ne vedono. 

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