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MotoGP, Quartararo: “Sono sempre al limite in frenata, e così prima o poi sbagli”

“Battersi contro la Ducati è impossibile. So che ci serve un grande cambiamento, ma non posso chiedere a Yamaha un motore V4 quando nemmeno lo conosco.  Il team satellite? Lo scorso anno non ho avuto grande aiuto da Dovi e Binder”  

MotoGP: Quartararo: “Sono sempre al limite in frenata, e così prima o poi sbagli”

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È una gara sprint da dimenticare quella di Austin per Fabio Quartararo. Il pilota francese deve infatti fare i conti con una scivolata che lo taglia fuori dai giochi. L’ennesimo boccone amaro da mandare giù per il vicecampione, reduce da un inizio di stagione dove le aspettative erano ben altre.

“Sono sempre al limite, come tutti i piloti – ha esordito – la cosa più frustrante è che ho la velocità quando mi trovo da solo in pista, ma quando sono dietro le Ducati non posso fare niente. Loro in accelerazione vanno sempre via e io non posso fare nulla. Come ho appena detto, quando mi ritrovo da solo in pista ho ritmo, mentre con le Ducati è impossibile”.

L’amarezza è grande da parte del Diablo.
“La frenata è l’unico punto dove posso guadagnare qualcosa, il fatto è che essendo sempre al limite, prima o poi sbagli e finisci a terra come accaduto oggi. È una situazione frustrante e lo noti quando sei dietro di loro, dato che in accelerazione ti vanno sempre via e hanno tantissima trazione, mentre la M1 tende a impennare”.

Quartararo è consapevole del fatto che serva un qualcosa di importante.
“Negli ultimi quattro anni non ho avuto grandi riscontri da parte di Yamaha, dato che solo questo inverno ci sono state importanti novità. Presto faremo dei test, ma non penso che avremo grandi stravolgimenti. Il fatto è che a noi serve un grande cambiamento e farlo non è semplice, dato che non si tratta di uno scarico nuovo o un dettaglio”.

Al francese viene quindi domandato se può essere un motore V4.
“Non ho mai guidato con un V4 e non voglio chiedere cose che non ho mai provato. Non penso che questo sia il piano di Yamaha per il futuro”.

In tutto ciò manca anche un team satellite.
“In Argentina abbiamo visto che Franco ha fatto un passo avanti. Il team satellite? Lo scorso anno avevamo un rookie come Binder e Dovi, che era rimasto fermo per tanto tempo e tutto ciò non ha aiutato. Penso che in questo momento Pramac stia lavorando bene, infatti i piloti lavorano su soluzioni alternative come ad esempio la carena”.

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