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Nella sua lunga carriera Gigi Dall’Igna ha lavorato con tantissimi piloti e molti li ha anche scoperti. Negli ultimi anni in Ducati, la politica di puntare sui giovani ha dato i suoi frutti e ora in ogni fine settimana di gara fa la spola fra i box per seguire tutti gli 8 piloti che guidano la ‘sua’ Desmosedici. L’ingegnere veneto non conosce bene solo la tecnica, ma anche gli uomini che lavorano con lui e ha ben chiare le qualità che devono avere.
“Per vincere un Mondiale deve essere veloce, intelligente, in grado di gestire le gare e non correre rischi, ma non troppo” gli ingredienti che ha elencato in un’intervista rilasciata a Speedweek.
Ce però un altra caratteristica molto importante: “i veri campioni hanno carisma. A volte un pilota commette l’errore che la sua squadra sia composta solo dai sette elementi ce lavorano nel suo box, ma non è così - ha sottolineato - Il pilota è uno dei 100 dipendenti di Ducati Corse, che è il suo team, e deve motivare tutti. Deve avere un atteggiamento positivo perché le persone ne hanno bisogno. Deve ricordarsi che lavorano tutti per lui”.
Dall’Igna non ha voluto rivelare su chi ha messo gli occhi per il futuro, ma le classi minori sono il primo banco di prova.
“Di solito guardo i piloti dalla Moto3 in poi - ha continuato - Bastianini aveva fatto gare fantastiche in quella classe, lo stesso Bagnaia, che guidava la Mahindra, non la miglior moto del lotto. Però ha continuato a provarci, vinceva, non cercava scuse e faceva solo del suo meglio: questa è una delle caratteristiche più importanti di un pilota”.
Gigi nella sua carriera ha vinto e perso, ma non ha rimpianti.
“Non mi sono mai pentito di avere scelto un pilota perché ho imparato qualcosa da tutti” ha concluso.
