L’aggressività dei piloti è stata al centro delle discussioni dopo questo avvio di stagione della MotoGP, che ha visto ben cinque piloti finire in infermeria in soli due appuntamenti. Alla lista di infortunati che dopo il Portogallo contava Pol Espargaró, Enea Bastianini, Marc Marquez e Miguel Oliveira, in Argentina si è aggiunto anche il nome di Joan Mir, costretto a rinunciare al GP di Termas de Rio Hondo dopo una caduta nella gara sprint.
Proprio il nuovo format del campionato è finito nell'occhio del ciclone, ma che peso ha effettivamente la gara veloce sulla situazione che si è venuta a creare nella classe regina? Ben poca, secondo Alvaro Bautista, che ha spiegato il suo punto di vista ai colleghi di Motorsport.com. “Non vedo le gare sprint come pericolose; un'altra cosa è come ogni pilota le gestisce. Il rischio e il pericolo dipendono dai piloti, non dalla gara o dal format” ha puntualizzato lo spagnolo, piacevolmente colpito dal nuovo programma del weekend della MotoGP.
“Mi piace molto di più rispetto a quello vecchio. Quello che mi piace maggiormente sono le gare, non le prove, dove si fanno solo dei giri. Personalmente, penso sia stato un cambiamento positivo, perché genera molta più attenzione da parte del pubblico. È anche una sfida per i piloti, perché bisogna essere molto concentrati e fare meno errori, perché è più difficile recuperare” ha aggiunto il pilota Ducati in SBK, convinto che i protagonisti del campionato abbiano bisogno solo di un po’ di tempo per abituarsi alla gara del sabato.
“Erano abituati a correre in modo differente, ma è come quando hanno diviso le Qualifiche in Q1 e Q2. Prima se ne parlava molto, ora più nessuno mette in discussione questo format. Sono tutti cambiamenti a favore dello spettacolo” ha chiosato Bautista, spiegando perché ritiene che i colleghi del motomondiale debbano concentrarsi più sulla qualifica che sull'impeto in gara.
“Per loro è qualcosa di nuovo e quando si sente parlare di sprint, la prima cosa che viene in mente è quella di andare a mille sin dal primo momento. Quando vedranno come funziona e come devono gestirla, l'aggressività diminuirà - ha osservato il ducatista - Se parti decimo, o sei a metà griglia alla prima curva non hai molte opzioni. Più che l'aggressività, conta la posizione in griglia”.