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Il 2023 non è di certo iniziato come avrebbe voluto, ma Fabio Quartararo non è esattamente un tipo che si arrende. In Argentina ha dato vita ad una rimonta magnifica dopo il contatto con Nakagami, portando a casa un 7° posto che vale in ogni caso oro e che soprattutto conferma quanto il francese possa essere veloce sul passo gara. Manca ancora il graffio in qualifica, la capacità di spremere tutto il potenziale da moto e gomme sul giro secco ed è palese che la colpa non sia affatto di Fabio, vista la frequenza con cui nelle ultime stagioni aveva fatto visita al parco chiuso dopo le qualifiche di ogni GP.
Forse la sua visita alla collezione privata del rivenditore di Barcellona Chelsea 1979 gli sarà utile in qualche modo, perché tra i pezzi pregiati esposti c'è anche la McLaren MP4/6 di Ayrton Senna. Lo pensiamo perché il brasiliano era semplicemente un fenomeno in qualifica, il suo record di pole position, ovvero 65, è stato un riferimento per tanti anni ed è un dato impressionante soprattutto considerando che spesso Ayrton ha incantato in qualifica senza avere la migliore vettura a disposizione.
Prima di approdare in McLaren, Ayrton aveva già fatto capire con la Lotus di che pasta fosse fatto in qualifica e ricordiamo tutti benissimo lo sguardo perso di Alain Prost mentre osservava il compagno di squadra girare a Monaco, infliggendo distacchi umilianti a tutti con quella sua capacità più unica che rara di entrare in perfetta simbiosi con il mezzo e tirare fuori fino all'ultimo millesimo diponibile dalla vettura.
Magari non cambierà nulla per Fabio, che ad Austin si ritroverà a lottare con la sua M1 anche solo per entrare in Q2. Ma stare di fianco a quella magnifica belva bianco rossa che era la McLaren con cui Ayrton vinse nel 1991 l'ultimo dei suoi tre titoli iridati, l'ha di certo emozionato.
