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MotoGP, Checa: “Non credevo che Rossi potesse vincere con la M1, è stata una lezione”

“Forse noi ci eravamo un po' addormentati, mentre Valentino è arrivato nel suo momento migliore. Abbiamo fatto un lavoro incredibile con la Yamaha ed è stato bello dividere il box con uno dei migliori piloti mai esistiti”

MotoGP: Checa: “Non credevo che Rossi potesse vincere con la M1, è stata una lezione”

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In pochi avrebbero scommesso su Valentino Rossi nel 2004, il primo anno in Yamaha del pesarese, reduce dai tre titoli Mondiali consecutivi conquistati con Honda, tra 500 e MotoGP. Se la Casa dell’Ala aveva fatto man bassa di punti e vittorie nella stagione precedente, conquistando 15 successi su 16 Gran Premi, il 2003 era stata una stagione piuttosto avara di risultati per il costruttore di Iwata, a podio soltanto in Francia grazie al terzo posto di Alex Barros con il team Gauloises Yamaha.

Proprio per questo, tra coloro che mai si sarebbero aspettati di veder vincere il Dottore con la M1 c’era anche l’allora compagno di squadra di Rossi, Carlos Checa, che nell’ultima puntata di “La Caja de DAZN” è tornato a parlare dell’anno trascorso accanto al pilota di Tavullia.

Non credevamo che Valentino fosse in grado di vincere con la Yamaha e lo ha fatto. Per me è stata anche una lezione perché penso che ci siamo un po’ addormentati quando abbiamo trovato dei limiti sulla moto, mentre Valentino è arrivato con energia, nel suo momento migliore ha raccontato lo spagnolo, che assieme all’ingegnere Antonio Jimenez aveva lavorato per anni alla base della moto con cui Rossi ha centrato l’iride in quello stesso 2004.

“Credo sia stata una rivincita per lui: ‘pensate che io vinca perché ho una Honda? State a vedere’ - ha chiosato Checa - Anche la Yamaha ha lavorato tantissimo. Ha iniziato un cambiamento drastico, firmando allo stesso tempo con Valentino”.

Benché il 2004 non abbia regalato grandi risultati all’iberico, 7° in campionato con 117 punti e un solo podio, a Carlos non è comunque un mancata una piccola, grande, soddisfazione: “Abbiamo lavorato molto con la moto, penso che abbiamo fatto un lavoro incredibile con la Yamaha, ma la soddisfazione è che l'anno successivo hanno fatto una nuova moto e sono dovuti ritornare a quella vecchia, che è quella che avevamo lasciato noi” ha confessato Checa, che ha solo parole d’elogio nei confronti di Valentino.

“Era molto trasparente, proprio come lo vediamo, molto competitivo, aveva enormi capacità e soprattutto un’abilità di gestione mentale. Credo fosse un ragazzo diverso, che aveva voglia di imparare - ha ammesso il commentatore di DAZN Spagna - Ho un rapporto eccezionale con lui ed è stata anche una bella opportunità quella di condividere il box, le esperienze, i momenti e il lavoro con uno dei migliori piloti che siano mai esistiti”.

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