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MotoGP, Quartararo: "Nakagami è stato un kamikaze, una follia non penalizzarlo"

“È ora che si diano una svegliata e inizino a penalizzare, perché sono sempre i soliti piloti a fare certe manovre. Con Yamaha mi arrabbio perché voglio di più. Non siamo pronti, al momento non abbiamo ancora una base con la M1”

MotoGP: Quartararo:

L’Argentina lascia un retrogusto amaro a Fabio Quartararo, costretto a consolarsi con un settimo posto lontano da quelle che erano le aspettative. A condizionare la sua gara è stata la manovra di Nakagami al primo giro, che lo ha fatto retrocedere in fondo al gruppo. Da lì è partita la rimonta del Diablo della Yamaha, che ha chiuso alle spalle di Miller    

“Mi aspettavo una prestazione peggiore in termine di passo – ha esordito – alla fine però siamo riusciti ad arrivare vicini al podio. Il problema è che Nakagami è stato un kamikaze, dato che dopo quel contatto mi sono ritrovato ultimo”.

Sulla questione Fabio non utilizza troppi giri di parole.
“Potevo finire molto più avanti, tipo in top five, invece Taka ha rovinato la mia gara. E pensare che era solo il primo giro, capisco fosse stato l’ultimo, invece…”.

Al momento Nakagami non è stato penalizzato.
“È una follia e sinceramente non capisco, considerando soprattutto quanto accaduto in Moto3, dove Sasaki per un semplice contatto è stato penalizzato. È ora che si diano una svegliata e inizino a penalizzare, perché sono sempre i soliti piloti a fare certe manovre.

L’attenzione di Fabio si sposta poi sulla Yamaha.    
“Sul bagnato avevamo un buon passo e penso ci siano aspetti  positivi al termine della gara. Credo infatti che il risultato finale non sia male”.

El Diablo entra poi nel dettaglio.
“Non è stato un buon weekend per noi in termini di risultato. Dobbiamo però considerare quello che è il lavoro e lo sviluppo fatto con la Yamaha, dato che i miei test sono iniziati l’ultimo giorno di Portimao, dove ho utilizzato una moto completamente diversa rispetto alle giornate precedenti. Al momento non ho ancora trovato una base con la M1. Questo significa che non siamo ancora pronti e  sono arrabbiato, perché voglio di più e c’è ancora tanto lavoro da fare”.

 All’orizzonte c’è Austin.
“Non so cosa potremo fare. Forse potremo fare di più sulla moto in condizioni normale, anche se al momento non ho un obiettivo chiaro. Voglio solo rimanere calmo e sto spingendo per avere nuovi componenti, infatti me li aspetto per i test di Jerez. Probabilmente non mi cambieranno la vita, ma potrebbero aiutarmi a migliorare decimo su decimo”.

Infine una battuta sulla corsa Mondiale.  
“Siamo solo alla seconda gara. Se penso al Mondiale ora quando stiamo lottando per i primi cinque”

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