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SBK, VIDEO - Alzamora e Baldassarri: la strana coppia!

A Misano il Balda ed Emilio hanno annunciato la nuova partnership. Lorenzo: "Volevo completare il puzzle ed avere persone in gamba attorno a me, Emilio sarà fondamentale"

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Rientrando nei box di Misano dopo un turno in sella ad una Yamaha R7 allestita con il kit GYTR, chi scrive questo pezzo pensava di aver avuto una sorta di allucinazione, perché in uno dei box sembrava ci fosse Emilio Alzamora. Affidata la R7 ai tecnici di Yamaha, una passeggiata veloce verso quel box ha invece confermato quella immagine che sembrava davvero strana da osservare dalla sella della moto. Emilio Alzamora era lì, al fianco di Lorenzo Baldassarri che stava a sua volta entrando in pista con una R1 Stock per allenarsi. 

Avvicinare poi Emilio e chiedergli il perché della sua presenza lì a Misano ha sollevato il velo, confermando la nascita di questa partnership tra due personaggi che hanno un conto in sospeso da chiudere con la sfortuna. Da una parte un pilota talentuoso che sta ritrovando la propria strada in SBK, dall'altra un manager dalla grandissima esperienza che già a Valencia a novembre 2022 ci aveva confermato di essere alla ricerca di qualche giovane talento da seguire per rimettersi in gioco dopo la fine del lunghissimo sodalizio che per anni l'ha legato ai fratelli Marc ed Alex Marquez. Una volta 'sgamati' i due sono stati costretti ad annunciare pubblicamente l'accordo e ci hanno dato la possibilità di realizzare questa intervista per capire come sia nata questa coppia che davvero in pochi avrebbero potuto pronosticare. 

"Oggi abbiamo fatto il debutto a Misano, diciamo che eravamo in avanscoperta - ci ha detto il Balda - mi sono allenato, tranquillamente con la R1 e devo ringraziare Yamaha perché noi non siamo riusciti ad andare a Barcellona. Sono contento di annunciare questo accordo con Emilio Alzamora, il mio nuovo manager. Sarà una nuova avventura quella della SBK ed ora sarà ancora diversa assieme ad Emilio". 

Come è nata questa idea?
"Sono contento perché mi sento molto vicino ad Emilio in termini di voglia, di passione, di obiettivi. Quindi è dall’anno scorso che sono un po’ rinato in SuperSport, sono stato veloce da subito vincendo la prima gara. Dopo ho iniziato a sistemare alcuni tasselli attorno a me, sto componendo un puzzle sempre più completo e penso che Emilio possa essere una buona parte di questo puzzle. Sapevo che era a casa, l'ho chiamato per dirgli 'ma che fai a casa? Vieni con me!'. Sicuramente oggi in SBK devi essere a posto sotto tutti i punti di vista per essere davanti, dal team alla moto, passando per il manager. Poi sono sempre più convinto che la cosa più importante sia la testa del pilota più che l’allenamento quotidiano. Adesso vediamo come va, quando ho iniziato in SBK ho avuto difficoltà ma ho anche capito di avere un ottimo potenziale. La R1 è una moto più mia, fatico meno che con la SuperSport. Serve pazienza e tranquillità in pista. Credo che da metà campionato in poi possiamo avere una bella progressione e magari andare forte". 

Tra le novità di quest'anno c'è anche la Superpole Race, che in qualche modo somiglia alla Sprint Race della MotoGP. Che idea ti sei fatto?
"La Superpole Race è una gara molto al limite. Bella per lo spettacolo, ma se parliamo dal punto di vista del pilota, posso dire che c’è molto da rischiare. Ho sentito piloti lamentarsi in MotoGP ma ho anche sentito che qualcuno avrebbe detto che in SBK i piloti non si lamentano. Non è proprio così, anche lo stesso Petrucci ha detto che gli sembrava una rissa da bar!Io l’ho vissuta così. Nel gruppetto davanti vedi una bella bagarre, ma spesso nelle posizioni più arretrate succede di tutto. Perché dal 15° al 9° ci si gioca tutto, perché se fai 9° cambia la posizione in griglia quindi dai tutto per fare almeno 9°. E’ stata tosta, dopo 4 giri ho visto talmente tanto casino e rischi, che ho guardato quanti giri mancavano e mi sentivo come se avessi fatto 4 gare". 

Passando ad Emilio, come ti senti ad affrontare questa esperienza in SBK dopo tanti anni di Motomondiale?
"La verità è che ho sempre seguito la SBK, ma l’anno scorso sono stato a Barcellona su invito di Gregorio Lavilla, e mi è piaciuta molto l’organizzazione, mi ha stupito molto. Il livello è molto alto, ci sono tutte le Case e c’è tanto interesse. Con Lorenzo è nata una collaborazione, io non volevo stare a casa e mi piacciono tanto le corse. Lui si è interessato a me, io sono stato al test di Jerez e lì abbiamo parlato. A me piaceva l’idea di aiutare un ragazzo con del potenziale e poi conosco Lorenzo da tanti anni. Ha iniziato nel 2010 con la struttura di Monlau Competizioni nel 2010, quindi direi che la vita ci ha rimesso assieme. Sono contento di poterlo aiutare con questo percorso e penso che ci siano belle possibilità con questo nuovo progetto SBK". 

E invece tu cosa pensi della Sprint Race?
"E’ un format nuovo, da vedere e provare. Dopo Dorna deve capire assieme ai piloti cosa fare. Serve esperienza per capire come gestirla. E’ normale, la prima gara è stata particolare anche perché avevano fatto dei test a Portiamo prima della gara, quindi erano tutti molto a posto con le moto e andavano fortissimo. Erano a massimo del potenziale e se metti questo in una gara di pochi giri con il serbatoio mezzo vuoto, succede qualcosa. Vediamo come va in Argentina e le altre gare. Ma per me è normale, le cose nuove si devono sistemare". 


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