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Razali: “In MotoGP servono serietà e trasparenza, non riunioni segrete”

Il team principal RNF prende posizione dopo il Portogallo: “La gestione del campionato deve essere discussa e perfezionata. Gli Steward devono parlare con team e piloti anziché nascondere le cose sotto al tappeto”

MotoGP: Razali: “In MotoGP servono serietà e trasparenza, non riunioni segrete”

Con la firma dell’accordo con Aprilia e l’ingaggio di Miguel Oliveira e Raul Fernandez si è aperta una nuova era per il team RNF, ma questo inizio di stagione non è andato secondo i piani della squadra malese, che in Argentina si trova a schierare solo uno dei suoi due portacolori. Steso da Marc Marquez nel suo GP di casa, il Oliveira è stato costretto a dare forfait nel secondo appuntamento dell’anno, aprendo le porte a una dura presa di posizione da parte del suo team, che chiede a gran voce penalità più severe e un nuovo approccio da parte dei Commissari. 

“Lunedì, mentre stavamo prendendo un volo da Lisbona per Buenos Aires, Paolo Oliveira ci ha comunicato che dagli esami è emerso che Miguel non avrebbe potuto correre. È stato frustrante. Un brutto colpo, ma già guardando il replay si capiva che aveva preso una bella botta” ha raccontato Razlan Razali a Fran Wyld, nell’ultimo podcast di MotoGP.com.

I piloti chiedono chiarezza dopo il GP del Portogallo e il team RNF non è da meno, come sottolinea lo stesso team principal: “Eravamo ancora più arrabbiati quando abbiamo saputo che il nostro pilota era unfit, per questo abbiamo dovuto rilasciare il comunicato in cui chiediamo agli Steward di essere più severi. Queste azioni irresponsabili vanno gestite in maniera più seria. Gli Steward devono essere più proattivi, perché nella MotoGP moderna le piste restano le stesse, ma le moto vanno più veloci per via dell’aerodinamica e sappiamo tutti che i piloti sono dei pazzi - in senso buono - per questo la gestione del campionato deve essere ulteriormente discussa e perfezionata - ha spiegato - Serve più trasparenza. Bisogna parlare con tutti, non avere delle riunioni segrete prima che accadano questo genere di cose”.

Una situazione destinata a trascinarsi ancora per giorni, visto che spetterà alla Corte d’appello pronunciarsi sulla sanzione comminata a Marc Marquez, dopo il ricorso presentato dalla Honda. Un’azione che Razali non se la sente di stigmatizzare, sebbene non serva a fare il bene del campionato.

Le azioni degli Steward di domenica parlano da sole, in questa situazione. Se avessero scritto la dicitura corretta, sarebbe tutta un’altra storia. Ci sono un sacco di precedenti da cui possiamo imparare, ma per Marc e la Honda si tratta semplicemente di una questione di forma del documento - ha chiosato il manager - Hanno tutto il diritto di fare appello, ma così si avrà un altro processo d’appello, la Corte d’Appello, bla bla bla. Stanno affrontando la situazione, ma quando sarà finita non servirà a farci fare progressi. Cosa succederà la prossima volta? Secondo me gli Steward dovrebbero sedersi con i piloti, i team e gli investitori e affrontare la faccenda, non nascondere le cose sotto al tappeto fino alla prossima volta”.

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