Tecnica da MotoGP: ecco l'abbassatore posteriore dell'Aprilia RS-GP

Il celebre device per regolare l'altezza delle MotoGP è passato dall'essere l'oggetto del desiderio di tutti gli ingegneri del paddock, dopo la prima intuizione di Gigi Dall'Igna e della Ducati, ad essere presente su tutte le moto in griglia. Anni di sperimetazione l'hanno senza dubbio perfezionato, hanno sgrossato i problemi iniziali ed oggi è prassi vedere le moto che letteralmente si accucciano in uscita di curva trasferendo la maggior parte del carico sul posteriore e favorendo ovviamente il grip in accelerazione. 

Un cambiamento reso possibile anche dal progresso aerodinamico, perché di pari passo con l'evoluzione di questo device, il carico aerodinamico generato dalle appendici aerodinamiche presenti sulle moto è aumentato fino a parlare quasi di effetto suolo, un termine più che conosciuto in Formula1 ma assolutamente lontano dal vocabolario del paddock della MotoGP fino a pochi mesi fa.

Questo perché l'azione congiunta di spinta downforce sull'anteriore della moto al movimento meccanico innescato da questo abbassatore portano le moto a mantenere la migliore posizione possibile in accelerazione, generando una grande spinta sulla gomma che non viene dispersa dall'impennata dell'anteriore, tenuto a bada proprio da un'aerodinamica in grado di generare un quantitativo di kg di carico sempre superiore. 

Nella foto di apertura c'è l'abbassatore di Aprilia e chi scrive questo pezzo aveva avuto l'opportunità di vederlo con i propri occhi a Noale durante la nostra visita al Reparto Corse di Aprilia. All'epoca non ci fu concesso di fotografarlo o filmarlo, ma ormai le moto sono in pista e tutti quelli che erano segreti da custodire gelosamente prima dell'inizio delle ostilità possono essere considerati sciolti come neve al sole, almeno per quanto riguarda tutto ciò che è visibile ad occhio nudo.  

Photocredit @MotoGP Tech Facebook page