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MotoGP, Mir: "Sono più vicino di quanto si pensi al passo in avanti decisivo"

"In gara capisci cose di cui non ti accorgi nei test, sulla Honda mi trovo bene. Marquez ha imparato qualcosa da me? Io da lui, funziona così quando hai un compagno di squadra forte"

MotoGP: Mir:

Al secondo GP della stagione, Joan Mir sarà da solo nel box del team ufficiale Honda. Con Marquez infortunato, lo spagnolo in Argentina dovrà da una parte progredire e dall’altra tenere alta la bandiera della squadra. Nonostante il fine settimana di Portimao non sia stato generoso in termini di risultati, Joan vede i lati positivi.

E importante capire il vero potenziale della moto, perché abbiamo dei problemi in gara. Dobbiamo riuscirci per fare un altro passo in avanti - l’obiettivo - A Portimao ho imparato molto, con 25 giri di fila puoi capire come funzionano la moto, l’elettronica, le gomme ed è quello che volevo. Penso che abbiamo un buon potenziale, anche se in Portogallo non abbiamo potuto mostrarlo”.

Qual è l’area su cui concentrarsi?
Non stiamo facendo lavorare bene le gomme, specialmente la posteriore, scivola troppo. Quando fai uscite di pochi giri, come nei test, non te ne accorgi ed è la ragione per cui sono sicuro faremo un passo in avanti”.

Quanto sei già a tuo agio sulla Honda?
Non mi sento male, onestamente. Dobbiamo solo fare l’ultimo passo, che è quello con cui fai la differenza, ma non siamo troppo lontani dal riuscirci. Siamo più vicini di quanto si pensi per poter stare dove vogliamo”.

Essere solo nel box ti permetterà di essere seguito maggiormente?
In un anno normale direi che questa situazione, in cui non tutte le moto sono ancora al top, si adatta bene a me e mi piace. Però in questa stagione abbiamo tante cose da fare, stiamo evolvendo costantemente la moto e non so cosa aspettarmi: potrei andare molto bene o faticare di più di quello che pensi. Siamo solo al secondo GP e ho ancora voglia di fare qualcosa di buono, magari se continuerò a faticare a metà stagione perderò la motivazione, ma per il momento ne ho tanta (ride)”.

Marquez ha detto che ha imparato guardando i tuoi dati e quelli di Rins.
Marc è da tanti anni che lavora con questa moto, noi siamo appena arrivati e siamo diversi nella guida e nell’uso dell’elettronica. Lui ha capito immediatamente cosa può funzionare: come io imparo da lui, lo stesso vale per Marquez. Succede così quando hai un compagno di squadra forte.

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