Ogni volta che una soluzione aerodinamica viene presentata in ambito motociclistico, vengono in mente la parole di Massimo Rivola quando il manager era appena arrivato in MotoGP dopo una lunga carriera in Formula1: "forse qui non si rendono conto che l'aerodinamica è come un vaso di Pandora: una volta aperto non sai dove si va a finire".
In effetti da quelle prime parole di Massimo, tante cose sono cambiate in MotoGP e la ricerca in ambito aerodinamico non ha conosciuto soste. Dalle ali sempre più pronunciate, alle carene ad effetto suolo, passando per le ali sul codino delle moto e le prese air-duct che sono spuntate proprio sulle Aprilia RS-GP 2023. Ma adesso abbiamo la riprova che in futuro ci possa essere un altro ambito in cui la ricerca aerodinamica pare destinata a cambiare per sempre le forme a cui siamo abituati e ci riferiamo alle tute dei piloti. Non è una novità nello sport, basta pensare alle tute degli sciatori che si impegnano nel KL, il chilometro lanciato, che sono pensate proprio per migliorare al massimo il CX.
D'altra parte, se ci pensate, mentre le moto sono caratterizzate da forme scolpite in galleria del vento, le. tute dei piloti non sono esattamente l'emblema della forma aerodinamicamente perfetta. Oltre agli spoiler sul casco tesi a raccordarsi con la gobba della tuta, che oltre ad avere una funzione protettiva ne ha anche una aerodinamica, le tute rappresentano una sorta di incubo per gli aerodinamici. Tra saponette sporgenti, superfici poco lisce e tutta una serie di 'imperfezioni' che sono figlie della necessità di creare un capo di abbigliamento super protettivo ed allo stesso tempo aderente, i margini per migliorare questo aspetto paiono tanti.
Ma nessuno fino ad ora si era spinto lì dove pare invece voler arrivare la Casa di Noale. I colleghi di Cycle World hanno infatti scovato dei brevetti depositati da Aprilia che riguardano proprio alcuni inserti da 'aggiungere' alle tute dei piloti per migliorare la penetrazione aerodinamica a tutto vantaggio della pulizia dei flussi che investono sia il pilota che la zona alle sue spalle (il codino) ovvero una zona su cui negli ultimi anni si sta lavorando molto con alettoni di ogni tipo, come abbiamo visto anche nei test di Sepang e Portimao con gli alettoni in puro stile F1 sulle Yamaha e poi sulle KTM. Tra l'altro proprio nella presentazione del bretetto di Aprilia c'è un riferimento ad un precedente brevetto di Yamaha risalente al 2005.
Questi gusci (non abbiamo ancora capito come definirli) sono pensati per essere sovrapposti alle tute e creare delle superfici più lisce ed armoniose ma al contempo sono costruite in modo da garantire una maggiore protezione in caso di caduta, perché dovranno evidentemente essere costruiti con un materiale semirigido imbottito probabilmente con un altro tipo di materiale teso a dissipare la forza di un impatto, come si vede nella sezione dei disegni.
Le zone interessate da queste nuove soluzioni sono le braccia, le gambe ed anche le parti laterali dela chiena dei piloti. Chiunque abbia indossato una tuta di pelle da moto sa benissimo che una delle cose più importanti è avere piena libertà di movimento, quindi siamo certo che questi gusci non possano assolutamente essere realizzati in carbonio o altri materiali rigidi. Ma d'altra parte le protezioni rigide che attualmente ricoprono le tute da gara sono realizzate spesso proprio in carbonio o titanio in alcuni casi, quindi è plausibile che anche questi materiali possano essere impiegati, seppure in minima parte, per realizzare anche queste nuove protesi.
Le definiamo così perché immaginiamo che non siano pensate per essere inserite all'interno delle tute, bensì all'esterno delle stesse. Magari con applicazione tramite velcro, come avviene con le saponette. Poi i piloti non sono tutti uguali, per cui ognuno dovrà avere soluzioni e forme specifiche per il proprio corpo al fine di ottimizzare il risultato. Osservando i disegni, è chiaro che queste soluzioni siano tese ad addolcire le forme in alcuni punti dele tute dove ci sono oggettivamente degli spigoli vivi che sembrano tutt'altro che efficaci dal punto di vista aerodinamico.
Viene da chiedersi ovviamente dove arriveremo con questa ricerca incessante in un ambito che tutto sommato era stato lasciato indietro fino a pochi anni fa e che invece oggi sembra aver catalizzato la massima attenzione dalle Case. Sottolineamo poi che in ambito Racing non è possibile brevettare alcuna soluzione tecnica, ma è pur vero che non c'è alcun divieto di utilizzare in pista soluzioni sottoposto a brevetto per utilizzo su strada.
Sarà possibile impedire l'applicazione di questi gusci in MotoGP? Se dovesse essere dimostrato che aumentano anche la protezione passiva del pilota, diventa difficile immaginare un divieto. Basta pensare a quanto accaduto ad Oliveira a Portimao: il portoghese non ha fortunatamente riportato fratture, ma avere uno strato protettivo in più sulle gambe proprio nella zona di impatto magari l'avrebbe ulteriormente protetto.