C’è chi festeggia a Portimao, due volte perché una non gli bastava. Sul podio piccolo al sabato e su quello grande la domenica, trovando anche l’amico Bezzecchi. Bagnaia non aveva nulla da dimostrare, il numero 1 non era stato ricevuto in regalo, ma chi avesse avuto ancora dei dubbi, ora può seppellirli nella scatola degli oggetti inutili.
Per un pilota che ridono, tanti che piangono. Non tanto per essere stati sconfitti, ma per essere finiti a terra, in un fine settimana che ha mandato 3 piloti in ospedale, e potevano essere di più. Volevano lo spettacolo, hanno ottenuto questo. Che il gioco non valga la candela?
IL BELLO – Test, prove, qualifiche, gara sprint o classica, poco importa, Pecco Bagnaia è sempre lì. In fusione perfetta con la sua Ducati, basta aprire il gas e subito si capiscono, senza nemmeno bisogno di parole. A parlare bastano i tempi, i risultati, i punti presi, tutto fatto con relativa facilità, controllando e gestendo. Come sorseggiare un calice di vinho verde gelato davanti all’Oceano, ma il gusto in pista è ancora migliore.
IL BRUTTO – Pol Espargarò, Enea Bastianini, Marc Marquez, tre piloti su 22 sono già in infermeria e il GP di Argentina lo vedranno in tv. Il bollettino avrebbe potuto essere ancora peggiore, con Oliveira che ha rischiato grosso, e siamo solo a primo fine settimana. Se si voleva trasformare la MotoGP in un campionato a eliminazione l’obiettivo è stato centrato.
IL CATTIVO – Lo spettacolo c’è? Sì. La sprint race è un’orgia di sorpassi, sportellate, cadute, mancano solo le bucce di banane sulla pista per trasformarla in una specie di videogioco. Peccato che i piloti non siano esseri virtuali, ma molto reali con tante ossa che si possono rompere e qualcuno lo ha già provato sulla sua pelle. Una sorpresa? No, bastava dare un’occhiata disattenta al nuovo programma di gara per improvvisarsi Cassandra.
LA DELUSIONE – Anno nuovo, vecchi problemi. Cambiare tutto per non cambiare nulla, la frase del Gattopardo sembra scritta per la Yamaha. Quartararo naviga a meta classifica con le armi spuntate, Morbidelli continua a sprofondare. Dopo il primo GP, i piloti sembrano essersi già arresi.
LA CONFERMA – Non solo a Borgo Panigale sanno fare le moto, anche a Noale se la cavano bene. In un fine settimana storto per Aleix Espargarò, l’Aprilia si può godere Maverick Vinales. Ma soprattutto Oliveira, a cui solo la sfortuna ha impedito di brillare fino in fondo. Miguel ha dimostrato che la RS-GP è per tutti e non è un risultato scontato.
L’ERRORE – Sarebbe scontato incidere il nome di Marc Marquez, ma di lui si è parlato tanto e c’è chi è riuscito a fare peggio, senza nemmeno l’attenuante della trance agonistica. Gli Steward della FIM hanno giustamente deciso di affibbiare un paio di long lap penalty allo spagnolo. Quando? Alla prossima gara sarebbe stata la dicitura corretta, ma precisini come sono hanno scritto GP di Argentina, mettendo pure il title sponsor per essere più chiari. Peccato che in quella gara Marquez non ci sarà. E quindi? Carta canta, firmata da Freddie Spencer.
LA SORPRESA – Si è tagliato la barba, ha scelto il motore giusto e si è trasformato. Sansone al contrario, Jack Miller ha fatto fuoco e fiamme sulla KTM, dopo un inverno in cui i suoi risultati erano stati così opachi da renderlo invisibile. Appena ha sentito il brivido del GP ha dato il meglio di sé, lo aspettiamo con curiosità in Argentina.
IL SORPASSO – Visto che si parla tanto di sprint race, Johann Zarco l’ha interpretata a modo suo. Sullo sfondo per 24 giri, all’ultimo è passato dall’8° al 4° posto. Il podio non l’ha raggiunto, ma il premio per miglior ‘sorpassatore’ è suo.
LA CURIOSITA’ – Il nostro Paolo Scalera ci ha ricordato che i piloti sul carro per un giro di pista li avevano già messi a Silverstone a fine anni ’70. Il fatto che siano serviti più di 40 anni per trovare il coraggio di rifarlo doveva fare venire dei dubbi sulla bontà dell’idea. Sarebbe facile ironizzare sulla parata, ma la malinconia per averla vista non ci ha ancora abbandonati.
IO L’AVEVO DETTO – “La sprint race porterà più pubblico al sabato”. Guardando le tribune, no.