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MotoGP, Quartararo: “Con questo formato di gare si rischia, non c'è altro modo"

“La M1 ha del potenziale, ma non riusciamo a lottare. Abbiamo una moto diversa dagli altri e non riusciamo a restare vicini abbastanza da provare il sorpasso. La mancata sanzione a Marini? Non so cosa stia facendo la Direzione Gara. L’incidente di Marc? può accadere”  

MotoGP: Quartararo: “Con questo formato di gare si rischia, non c'è altro modo

È un Fabio Quartaro deluso quello che si avvia verso l’Argentina dopo il primo appuntamento della stagione. Urtato da Joan Mir nella gara sprint, l’alfiere della Yamaha è riuscito a mettere a segno solo otto punti nel primo GP dell’anno, chiudendo il weekend in Portogallo al decimo posto della classifica iridata.

“È stato sicuramente un fine settimana difficile, che dipende soprattutto dalle Qualifiche, perché due volte di fila abbiamo avuto problemi in partenza. Ieri ho avuto un problema con il launch control, mentre oggi ho scelto una linea che non era quella giusta e sono finito molto indietro. Il passo non era così male, ma il fatto è che non possiamo guidare la moto come stiamo facendo adesso, lottando contro di lei. Dobbiamo trovare una soluzione” ha detto sconsolato El Diablo, che per tutto il fine settimana ha faticato a restare in scia agli avversari.

“Non sono solo le Ducati a essere di un altro livello - ha chiosato il nizzardo - Abbiamo una moto completamente diversa dalle altre e quando gli altri rialzano la loro moto hanno un grip del tutto diverso dal nostro. Non abbiamo una soluzione al momento, perché anche se ci avviciniamo, non riusciamo a stare con loro il tempo sufficiente per provare a preparare il sorpasso. Per me è questo il problema principale”.

Il potenziale c’è, ma la M1 non sembra riuscire a sfruttarlo a dovere nel corpo a corpo. E per questo il pilota Yamaha non sa cosa aspettarsi dalla prossima gara in calendario.

“L’Argentina è un tracciato più scorrevole, ma sappiamo che lì c’è veramente poco grip. È difficile sapere cosa possiamo fare - ha spiegato Fabio - Oggi avevo davanti la Honda e tutti gli altri costruttori e i problemi che avevamo con una moto li avevamo anche con tutte le altre. Abbiamo un ottimo potenziale, possiamo essere veloci, ma non possiamo lottare. Non riusciamo a stare con loro. Certamente alcune Case sono avvantaggiate rispetto a noi, ma non ho parole per esprimere ciò che possiamo fare. Fortunatamente la temperatura all’anteriore era ok e grazie alla gomma davanti sono riuscito a fare il mio passo e a spingermi al limite, ma anche in frenata non siamo al top”.

Al lasciare dell’amaro in bocca al Campione del Mondo 2021 è stato anche il nuovo format del weekend, che non sembra aver convinto fino in fondo il transalpino. 

“L’ho già detto l’anno scorso, arrivavamo da zero sprint e siamo partiti immediatamente con le gare veloci. In più, il Qatar è una pista più ampia e iniziando lì è difficile compiere troppi errori - ha detto Quartararo, commentando il fatto che ben quattro piloti sono finiti all’ospedale in un solo fine settimana - Con 37 punti in un weekend, tutti vogliono prendere più punti possibile e per farlo bisogna essere al limite. Più ti avvicini al limite più rischi di fare errori e di colpire qualcuno. In più, con i due giorni di test che abbiamo avuto qui, tutti hanno iniziato le FP1 al limite e così facendo il mio ultimo giro in gara è stato vicino al mio giro più veloce dello scorso anno. Credo che il passo che abbiamo tenuto questo weekend fosse davvero veloce”.

Tra gli episodi più discussi del fine settimana ci sono stati l’incidente di Enea Bastianini, che si è fratturato la scapola in un contatto con Luca Marini, e l’incidente che hanno avuto per protagonisti Marc Marquez, Jorge Martin e Miguel Oliveira. 

Perché il pilota del team Mooney non sia stato sanzionato per l’accaduto resta un mistero per Quartararo, che commenta così la decisione della Direzione Gara: Abbiamo detto che se qualcuno urta un altro pilota e gli fa perdere tempo, o lo ferisce, si prende un Long Lap. Mir infatti è stato sanzionato. Mi dispiace che Marini sia caduto, ma Enea è caduto, si è fratturato la scapola, e non gli hanno comminato nulla. Non so cosa stiano facendo o se abbiano cambiato qualcosa. Siamo stati una o due ore nei briefing a discutere solo di una cosa e non la stanno facendo”, ha tuonato il francese.

L’incidente di Marc è al limite, ma può succedere. È un errore, ma alla fine anche ieri Mir mi ha toccato e ha scontato un Long Lap, ma non è questione di sanzioni, il punto è che hai solo 12 giri. Oggi la storia era diversa, ma ieri, con 12 giri, se eri lontano e volevi prendere punti dovevi prenderti dei rischi, per prendere comunque la metà dei punti - ha aggiunto Fabio  - Cosa possiamo farci? Per me sarebbe meglio fare due Gran Premi piuttosto che una gara di 12 giri. Essere aggressivi non è un problema, ma avere due partenze duplica i rischi, perché si rischia soprattutto al primo giro. Alla fine, comunque, siamo qui per correre e non voglio passare per uno di quei piloti che si lamenta per tutto. Mi dicono di correre e corro”.

In Argentina si tornerà quindi a discutere della Sprint Race in Safety Commission?

“Non so, ci saranno sicuramente dei piloti a cui piace la gara sprint - ha risposto il pilota Yamaha - Ho parlato con cinque piloti, un quarto della griglia, e hanno detto tutti che era una giungla, ma alla fine non siamo noi a decidere, quindi la Safety Commission serve giusto a parlare un po’ del venerdì”.


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