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MotoGP, Miller: “KTM? Tutti pensavano fosse una merda, ma io sono un pilota”

“Il 95% della gente si aspettava che avremmo fatto schifo, ma non rischio la vita nei test a 10 giorni dalla gara. Conoscevo i punti di forza e quelli deboli della moto e abbiamo fatto un passo nella giusta direzione”

MotoGP: Miller: “KTM? Tutti pensavano fosse una merda, ma io sono un pilota”

In attesa di vedere come andrà il GP del Portogallo, Jack Miller si è già candidato come grande sorpresa di questo fine settimana a Portimao, con una prestazione maiuscola che in pochi si sarebbero aspettati alla vigilia dell’appuntamento all’Algarve. In ombra durante i test, l’australiano si è rivelato tra i protagonisti sin dalle prove libere, arrivando a concludere la gara sprint ai piedi del podio, dopo essere persino stato in lotta per la vittoria.

“La gara sprint è stata bella. Ci sono stati un sacco di contatti, sportellate, e mi sono davvero divertito. Non sapevo cosa aspettarmi dalla gara corta, con la distanza di gara e il fatto che sarebbero stati praticamente tutti con le soft. Non sapevo se qualcuno avrebbe provato a conservare le gomme o quale sarebbe stato il piano d’azione. Il mio era quello di andare a tutta e vedere cosa sarebbe successo ha raccontato Thriller Miller, scattato dalla quinta casella dello schieramento. 

Non ho avuto la migliore delle partenze. Con il rumore delle altre moto attorno a me non sentivo i giri del mio motore, ho rilasciato la frizione un po’ troppo velocemente e l’ho fatta andare giù di giri. Le prime tornate sono state un po’ frenetiche, ma sono riuscito a recuperare e mi sono divertito. Con le moto che ti passano in Curva 1 devi tenere due metri tra te e il cordolo, perché il vento frontale ti sposta. È stato piuttosto impressionante, ma gli avversari hanno fatto delle manovre pulite e credo che ci siamo divertiti tutti tanto quanto il pubblico - ha chiosato l’australiano, più che soddisfatto del feeling instaurato con la sua RC16 - Ho molta confidenza con questa moto, in particolare tra i test e adesso sono riuscito a trovare ancor più fiducia all’anteriore, anche se sono caduto in Q2”.

Un intoppo che Miller ha spiegato più nel dettaglio: È stato semplicemente un mio errore. Ho avuto un problema con il piede. Non riuscivo a spostarlo dalla pedana - ha spiegato il 28enne - Ma quando hai una fiducia così puoi dire: ‘non posso scendere dalla moto perché ho la caviglia praticamente bloccata, quindi la  metterò giù in stile Nori Abe”. L’ho fatto e lei mi ha detto di non riprovarci, ma ho un gran feeling con la KTM e l’abbiamo visto in gara. Sono riuscito a sorpassare quando credevo di poterci riuscire e già solo questo è fantastico. La moto ha molto grip, anche con la soft all’anteriore e al posteriore. Generalmente la KTM non usa le morbide, ma siamo riusciti a farle funzionare per 12 giri. Mi è mancata giusto qualcosina all’anteriore sul finale, ma sono comunque riuscito a portare una buona velocità in curva, dalla Curva 4 in poi”. 

Un passo avanti impressionante rispetto ai collaudi, ma che non ha stupito il diretto interessato. 

Il 95% delle persone su internet pensava che sarebbe stata una merda, ma alla fine i test sono test e la gara è la gara ed è ciò per cui siamo qui. Sono qui per fare il pilota, non il tester. Non rischio la vita nei test, quando abbiamo la gara 10 giorni dopo. Sapevo quali erano i punti di forza e i punti deboli della moto e gli ingegneri sono riusciti a lavorare sulla strada che inseguivo già nei collaudi – ha chiosato Jack - Sono riusciti a farla scivolare, senza che la moto scivoli troppo o chiuda. Abbiamo degli ottimi uomini e sono fortunato a poter contare sulla loro esperienza e su quella degli ingegneri che mi hanno seguito qui dalla Ducati”.

Proprio i suoi vecchi compagni di marca sono stati alcuni dei principali avversari di Miller, che in questa gara sprint ha mostrato di riuscire a rivaleggiare con le Desmosedici, grazie anche alla buona velocità della RC16 in rettilineo.

“Oggi non è stato molto indicativo della nostra velocità massima, perché ci sarà stato un vento di circa 50km/h. La mia moto ha un ottimo grip all’ultima curva, quindi guidando al meglio potrei arrivare con una buona velocità sul rettilineo, ma mettendo le due moto fianco a fianco so quale uscirebbe davanti e non sarei io - ha ammesso l’australiano - In ogni caso, abbiamo fatto un gran passo avanti nella giusta direzione e nella guidabilità. Abbiamo un gran grip al posteriore, ho davvero spremuto quella gomma, ma è lo stesso riuscire a reggere per 12 giri”.

Quanta della competitività mostrata oggi riuscirà a portare nella gara lunga il pilota KTM?

“Spero tutta ma vedremo. Non ho mai fatto una gara del genere con questa moto, quindi bisognerà vedere - ha concluso - Domani useremo la hard perché la media non sembra funzionare bene per noi. La dura è meglio e l’abbiamo usata anche ieri pomeriggio”. 


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