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MotoGP, Marc Marquez: "La qualifica? e' una competizione, lottiamo per sopravvivere"

"(La scia) non è il modo più pulito ed educato per ottenere risultati, ma è ciò che abbiamo. Quando gli altri hanno la velocità, l'unica cosa che rimane è spingere al massimo. Io migliore della Honda? non lo direi mai, ma so adattarmi. La sprint race? conoscevamo i rischi, ce lo aspettavamo"

MotoGP: Marc Marquez: "La qualifica? e' una competizione, lottiamo per sopravvivere"

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L'inizio della stagione 2023 non sarebbe potuto iniziare sotto auspici migliori per Marc Marquez, che dopo aver conquistato la Q2 dopo un passaggio attraverso la Q1, ha poi strappato la pole in qualifica al neoeletto campione della Ducati per soli sette centesimi, con la complicità inconsapevole di una scia datagli da Bastianini. Il pilota della Honda è riuscito poi a consolidare il vantaggio ottenuto anche nella sprint race, che lo ha visto lottare tra i primi per poi chiudere la gara breve con un terzo gradino del podio. Un successo a suo dire inaspettato anche per Marc, che però al netto della felicità per i risultati ottenuti non nega le difficoltà di doversi rapportare con una moto, la Honda, che fatica a stare al passo con le proprie rivali nei tratti veloci.

Dopo un inverno difficile in cui hai recuperato la tua forma fisica, quanto contano questi risultati in termini di fiducia riacquisita? Perché i test sono pur sempre dei test, mentre oggi c'è stata una gara vera e propria, seppur breve.
"Sono davvero felice  per come abbiamo concluso questo sabato - ci racconta Marc  -  è stato un sabato del tutto inaspettato. Ieri abbiamo lavorato davvero duramente non solo per migliorare la moto ma anche il mio stile di guida.. e c'è ancora molto su cui poter migliorare in vista della gara di domani. Ho ottenuto un'ottima qualifica, che per la gara lunga sarà un vantaggio positivo per noi. So dai test che le gare lunghe ci creeranno più difficoltà rispetto ad una gara come la sprint perché perdiamo ancora molto in alcune aree, anche se in frenata recuperiamo qualcosa. Con Honda e coi meccanici lavoreremo per cercare di affinare i punti in cui ancora soffriamo".

Uno dei momenti chiavi durante la tua sprint è stato sicuramente quel doppio sorpasso in curva 1 su Oliveira e Miller. Hai sorriso sotto al casco?
"Quando ho visto Miguel andare largo ovviamente ho pensato che avrei dovuto approfittarne, anche se mi sono assunto un rischio. In curva 1 è difficile compiere sorpassi perché c'è un piccolo scollino a metà curva che può farti perdere la traiettoria. Sinceramente oggi il podio non era il mio obiettivo primario, per il team ci saremmo accontentati anche di un quinto posto, ma poi sul momento ho deciso di provarci. Negli ultimi due giri mi sono poi difeso da Oliveira, nel complesso è stata una bella gara".

Hai detto che coi tecnici state lavorando anche sul tuo stile di guida.
"Non posso dirvi nulla di specifico perché sono suggerimenti che potrebbero essere utili a qualunque altro pilota, ma ieri abbiamo lavorato fino a tardi proprio sul mio stile di guida. Non è facile né per loro dare consigli a un pilota che ha già vinto molto, né per me accettarli ed assimilarli facilmente, ma ci siamo resi conto guardando i dati e comparandoli con gli altri piloti Honda che avrei potuto migliorare in alcuni segmenti del tracciato. Così ciò che ho fatto è stato mantenere il mio stile di guida nei punti in cui vado forte, e copiare ciò che fanno gli altri nei punti in cui invece avevo dei margini di miglioramento. Joan Mir e Alex Rins sono due ottimi piloti quindi possono essere anche degli ottimi riferimenti".

Dopo due anni non facili, un altro argomento di interesse è la forma fisica di Marc, messa a dura prova dal nuovo format.
"A livello fisico sto bene, rispetto agli ultimi due anni ora riesco a guidare anche più aggressivamente sulla moto, e questo mi permette anche di assumermi dei rischi in più".

La prima gara sprint ha raccolto pareri discordanti tra i piloti, c'è chi l'ha apprezzata e chi meno.
"Per me non è cambiato molto rispetto ad una qualsiasi altra gara. Ho dato il 100% esattamente come lo darò domani. Del resto non ho altre alternative, quando gli altri hanno la velocità l'unica cosa che puoi fare è spingere al massimo finché le mescole non cedono, domani sarà già un'altra storia. Prima di avere una opinione più chiara sulla sprint aspetterò qualche altra gara, ma che sia fisicamente molto impegnativa lo vediamo già ora".

Secondo Aleix sarebbe meglio correre due gare sulla distanza classica, perché nella sprint i rischi sembrano essere maggiori, sei d'accordo?
"Non sono affatto d'accordo, sarebbe impossibile e fisicamente estenuante correre quelle distanze per noi piloti".

Non tutti i piloti però sono soddisfatti del nuovo format del sabato. Secondo Fabio è questione di tempo prima che si vedano degli incidenti seri.
"Quando ci hanno proposto la sprint race era ovvio che tutti i piloti sarebbero stati più aggressivi, ce lo aspettavamo. Qui a Portimao oltretutto avevamo appena concluso i test, quindi tutti i piloti hanno un buon passo e le moto preparate al meglio. Dovremo aspettare le prossime gare per avere una prospettiva più ampia della questione. I rischi però ci sono sempre lungo tutto il weekend, quindi anche al termine delle FP2 e durante le qualifiche".

Ritieni che la sprint  spinga i piloti ad essere più aggressivi nel loro stile di guida?
"Nel mio caso è stato strano, perché fatta eccezione per le prime fasi della gara, in cui sono stato più aggressivo, sono stato abbastanza più calmo di quanto mi aspettassi. Quando poi ho perso delle posizioni sono nuovamente tornato aggressivo, ma credo che in questo non ci sia alcuna differenza tra una sprint ed una gara la domenica".

Al di là della fatica fisica, c'è poi da considerare quella mentale. Come hai vissuto questa giornata da quel punto di vista?
"Penso di aver sofferto di più ieri, durante le FP2. Oggi sono stato veloce e quando le cose vanno nel verso giusto è più facile per me e per il team riconquistare quella fiducia che ci spinge a dare il massimo. Certamente, è strano passare dall'adrenalina di una qualifica, ad una pausa per le interviste, per poi tornare a correre in pista, ma è un qualcosa a cui dovremo abituarci".

Pensi che i tuoi risultati di oggi possano in qualche modo indurre la Honda a pensare di essere in una condizione migliore di quanto sia davvero? Il tuo talento potrebbe in qualche modo frenare lo sviluppo della moto?
"Corro con quello che ho, e col team lavoreremo per migliorare ciò che abbiamo. Non si ottiene nulla lamentandosi, quindi è naturale cercare di ottenere il massimo dalla moto e da me in quanto pilota, in ogni modo possibile. Mi riferisco ad esempio alla qualifica di stamattina (con la scia di Enea ndr), che sicuramente non è il modo più pulito ed educato per ottenere dei risultati, ma è ciò che abbiamo. E' una competizione e si tratta di lottare per sopravvivere".

Oggi però diresti che il pilota è stato migliore della sua moto?
"E' un qualcosa che non direi mai, stiamo lavorando per migliorare il pacchetto con cui dovremo lavorare nelle prossime gare. E' chiaro che durante la stagione ci siano dei momenti in cui è giusto mettere pressione alla casa per ottenere dei miglioramenti, ma non dobbiamo dimenticare di fare squadra e restare uniti. La stagione è ancora lunga e bisogna avere fiducia nel team, nella moto e in se stessi. Questa mattina abbiamo apportato alcune modifiche all'elettronica ed anche questo ha influito. All'inizio non è stato facile ma ho saputo adattarmi velocemente, penso che sia uno dei miei punti di forza in quanto pilota".

Come hai reagito quando hai visto il video dei festeggiamenti nel box dopo la tua qualifica?
"E' sempre bella quella sensazione di avere ottenuto un buon risultato, ma è sempre meglio avere attorno delle persone con cui poterla condividere. Oggi quando sono venuti a congratularsi con me ho dovuto ricordare loro che avevamo ancora la sprint race da affrontare".

Sei più soddisfatto per la pole o per il risultato nella sprint race?
"Sono entrambi due ottimi risultati, anche se forse la Pole position ha creato più hype, il che è positivo per questo sport in generale. Mi piace essere sotto pressione, quella sensazione di non poter sbagliare nulla. Ora dobbiamo concludere bene anche nella gara di domani".

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