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MotoGP, Marquez: "L'incidente di Pol? Devono mettere l'air fence e farlo domani"

"La mia è stata una giornata normale, non è una sorpresa non essere entrato direttamente in Q2. Domani almeno una Honda ci riuscirà, ma non so se sarà la mia o quella di Mir o di Rins"

MotoGP: Marquez:

Non sono i risultati deludenti della sua prima giornata di prove a Portimao a innervosire Marc Marquez. Il pilota della Honda strabuzza gli occhi solo quando viene a sapere che Pol Espargarò, al termine della sua terribile caduta, è andato a sbattere contro le gomme che fanno da barriera al muro alla fine della via di fuga. “Non pensavo che le avesse toccate, in questo caso devono mettere un air fence e non il prossimo anno, ma domani” scandisce ogni parola. La sicurezza dei circuiti gli sta a cuore come a tutti gli altri piloti, che hanno promesso di alzare la voce nella Safety Commission di questa sera.

Chiuso il capitolo sicurezza, si può parlare del suo 14° tempo.

È stata una giornata standard, per essere ottima avrei dovuto entrare direttamente in Q2, che era  l’obiettivo, anche se ottimistico - commenta Marc con sincerità - Non è una sorpresa essere rimasto fuori, siamo nella posizione in cui eravamo nei test invernali. Il nostro problema è il giro secco, perdiamo tanto, perché sul ritmo non siamo così lontani. Dobbiamo continuare a lavorare, tutti oggi sono stati molto veloci, al limite, e questo ha reso tutto più difficile, ma è così per tutti. Domani sarà una giornata intensa”.

Sei stato sorpreso dei tempi?
Sì. Quando sono uscito questa mattina il grip non era buono, ma con la gomma media sono stato già più veloce che nei test, ma lo sono stati tutti e la mia posizione non è cambiata”.

Dopo i test avevi detto che avresti scelto tutte le parti migliori per la tua Honda, vanno come ti aspettavi?
Già nell’ultimo giorno lo avevo fatto e più o meno è la stessa moto dei test a Valencia, solo con qualche differenza nel telaio. Il suo carattere è identico a quella della scorso anno e per questo motivo perdiamo negli stessi punti e quando segui qualcuno puoi migliorare ma prendendo rischi in frenata, infatti sono caduto così. Ho provato a seguire Quartararo, Rins ha fatto lo stesso con Bezzecchi, tutti i piloti Honda cercano di essere veloci in questo modo, non è il migliore ma è la nostra unica possibilità in questo momento”.

Che tipo è caduta è stata?
Oggi ho capito che sarei caduto perché sono uscito dalla seconda curva e poi ho frenato troppo tardi, sapevo che era la mia unica possibilità per non perdere la scia di Fabio. Ero largo, ho cercato di fare qualcosa di strano per fermare la moto con il posteriore… ma non ha funzionato. Se fossi stato in un turno di libere o in un test, avrei evitato di cadere, ma oggi non era il momento di farlo”.

Pensi sia possibile entrare in Q2 domani?
Non voglio creare facili aspettative. Sarà molto difficile, vediamo quali condizioni troveremo. Penso che almeno una Honda ci entrerà, ma io, Rins e Mir siamo vicini e sarà interessante capire chi ci riuscirà, se sarò io. Dovrò cercare di migliorare a livello di guida, perché come setup non c’è più niente da provare”.

Siete tutti vicini, significa che il limite è la moto?
Lo vedremo in altre pista, però Rins e Mir hanno uno stile di guida completamente diverso dal mio e le prestazioni sono le stesse. Loro sono ottimi piloti, guidano diversamente ma i tempi sono simili: con le gomme medie siamo lontani dagli altri e con le morbide miglioriamo allo stesso modo. Significa che quello è il limite, però Portimao è una pista speciale perché dopo i test arrivi al limite molto presto. In Argentina sarà diverso”.


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