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MotoGP, Marquez: “Sono troppo lontano da Bagnaia per pensare come fermarlo”

“A Portimao so già che non potrò lottare per il podio o la vittoria, ma la stagione è lunga e può cambiare tutto da un momento all’altro. Parto con la stessa ambizione del 2013”

MotoGP: Marquez: “Sono troppo lontano da Bagnaia per pensare come fermarlo”

La MotoGP riparte da Portimao e non manca l’attesa per capire quelli che saranno in valori in campo in occasione del round d’apertura. Gran parte dei riflettori saranno puntati su Marc Marquez, chiamato a fare i conti durante l’inverno con tanto lavoro in sella alla sua Honda.

Proprio il 93 traccia il bilancio del lavoro svolto in occasione della conferenza stampa del giovedì.

È stato un inverno impegnativo – ha ricordato – abbia provato tante cose e valutato nuove idee e concetti con Kawauchi, visto che è il nostro nuovo direttore tecnico. Era giusto farlo, perché Ken voleva capire nel dettaglio tutte le cose legate alla Honda, di conseguenza ci siamo mossi passo dopo passo. L’ultimo giorno di Portimao è quello dove ho lavorato sulla moto per il weekend di Portimao. Fino ad allora non avebo cambiato una molla per fare l'assetto. Sono realista e consapevole che qua non potremo lottare per il podio o la vittoria”.

Marc cerca però di tenere alto il morale.
“Ci siamo avvicinati ai migliori sul passo, il problema è il  giro secco, dove siamo ancora lontani dalle Ducati. Solitamente nelle prime 3-4 gare si capisce subito se sei vicino o meno ai piloti più veloci. Di sicuro la Ducati ha un pacchetto davvero competitivo e Pecco è forte. Noi siamo lontani dalla Ducati e da Bagnaia, però stiamo lavorando per migliorare le aree in cui faticavamo lo scorso anno”.

L’attenzione si sposta poi sul telaio che Kalex farà per Honda.
“In merito al telaio non ho notizie. Non so se ci stiano lavorando o meno, ma bisogna lavorare su tutte le componenti. A Portimao ho provato il nuovo forcellone portato da Kalex, mentre il motore ormai è congelato e di conseguenza dobbiamo focalizzarci sulle altre aree. Di sicuro serve fare un passo avanti sul giro secco”.

Marc parla poi di se stesso e di questi ultimi maledetti tre anni.
“Gli ultimi tre anni sono stati molto duri per me e la Honda. In questo momento non siamo tra i pretendenti al titola e quindi bisogna lavorare duramente per costruire qualcosa di importante. La mia ambizione però resta la stessa di quando ho iniziato nel 2013 e farò il massimo per lottare per le prime posizioni. Io credo in Honda e so che le cose possono cambiare da un momento all’altro. Basti pensare al 2022 di Pecco”.

Tra i temi c’è poi la gara sprint.
“Le gare sprint mi piacciono. Il problema è che il programma è davvero impegnativo per noi piloti. Sono però curioso di vedere come saranno, soprattutto per gli spettatori. Di sicuro in futuro ci sarà una Safety Commission per adattare il calendario. La gara sprint è fatta per non pensare alla domenica. La gara sprint è fatta e pensata per attaccare e creare spettacolo. Si ottengono quei punti, sono dodici giri. S fosse diverso, in un formato SBK, che conta per la gara di domenica, allora si potrebbe pensare alla domenica, ma la gara sprint alla fine è solo un'altra gara. Ciò che è molto importante è la qualifica, perché con quel risultato si avranno due partenze che saranno molto importanti”.

Sarà un anno in cui ridurre al minimo i danni in circuiti sfavorevoli come questo e approfittare di opportunità come l'Argentina o Austin?
"Sì, ma non si vince con un anno tipo 2016 o 2017, soprattutto perché un anno tipo 2016 o 2017, quando si trattava di minimizzare i danni, era il quarto, il quinto, il sesto, ora la minimizzazione dei danni è il decimo, l'undicesimo o il dodicesimo, perché ci sono otto Ducati davanti, ci sono le Aprilia che vanno forte e ci sono molti piloti con esperienza in MotoGP. A Valencia ho rafforzato ciò che dovevo rafforzare. Alcune cose hanno funzionato e altre no, ma ora con quello che abbiamo non si ottiene nulla cercando i problemi: bisogna cercare le soluzioni".

Sembra che nel briefing vi abbiamo anticipato il pugno duro sulle penalizzazioni.
"Il briefing è stato lungo ed è vero che le penalità dovranno essere ritoccate. Sono stati decisi, il che è positivo da un lato, ma dall'altro abbiamo 42 gare. Non ci sono 21 ma 42 gare e con 42 gare le penalità cumulate non possono essere così forti, perché ci saranno molti piloti che, senza volerlo, dovranno partire dalla corsia dei box o fare un drive through. Sono d'accordo sulle penalità, ma per quelle cumulative si deve capire che si tratta di 42 gare no di 21".

La chiosa è per Pecco.
“È chiaro che Bagnaia sia il favorito di questo Mondiale. Al momento siamo troppo lontani per pensare come fermarlo. Quando ci avvicineremo però lo capiremo”.


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