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MotoGP, Oliveira: "Razali cerca la magia, ma resto cauto. Ducati? non vedo debolezze"

"Le Ducati? le più performanti sotto ogni aspetto, se hanno punti deboli li hanno nascosti bene. L'aerodinamica? un passaggio obbligato per la velocità, ma crea anche nuovi problemi. La Sprint race? i primi cercheranno i punti, gli altri vorranno evitare rischi inutili"

MotoGP: Oliveira:

In occasione della presentazione della nuova livrea della sua Aprilia con cui correrà quest'anno, Miguel Oliveira ha chiarito quelle che sono le sue impressioni sul team e sulla moto sino ad ora. Dopo il passaggio nel team RNF quest'anno, ha già avuto modo di saggiare le capacità della propria Aprilia sul circuito di casa nei test di Portimao. Lo stesso circuito su cui, a brevissimo, la MotoGP darà per la prima volta luce verde alla stagione 2023. Per il portoghese sarà quindi un appuntamento speciale, non solo per la possibilità di dare spettacolo sulla propria arena, ma anche per mettersi in gioco dopo un cambio di moto che spesso pone non poche difficoltà ai piloti che si trovano a dover spesso cambiare manierismi e stili di guida, adattandoli alla nuova cavalcatura. I risultati delle due sessioni di prova hanno consegnato degli ottimi risultati, tanto da spingere Razali a definire Portimao come "l'occasione per un inizio di stagione magico", ma il pilota portoghese preferisce restare cauto, conscio che c'è ancora molto lavoro da fare e che i propri rivali potrebbero non aver ancora scoperto tutte le loro carte.

Per alcuni anni sei stato al centro del progetto di sviluppo della moto in KTM. Ora che sei passato all'Aprilia nel team satellite correrai con la moto 2022. Questo ridurrà lo stress cui eri sottoposto in modo da poterti concentrare nuovamente sulla guida, per poi tornare nuovamente allo sviluppo in futuro?
"No, io e Raul porteremo avanti comunque lo sviluppo ed i test sulle nuove componenti Aprilia - ci spiega Miguel - è uno dei benefici del poter avere due opinioni aggiuntive in quanto team satellite per il team factory".

Nel team lavorerai a stretto contatto con Giovanni Mattarollo e Wilco Zeelenberg. Con il primo avevi già un buon rapporto, mentre il secondo sarà un valido aiuto durante la stagione 2023.
"Penso che avere una buona connessione sin da subito sia importante in un team, ma non l'unico fattore da considerare. Wilco è sicuramente una figura importante all'interno del team, con molta esperienza sulle spalle in quanto ex-pilota il che è importante nel rapportarsi con noi piloti. Con Giovanni il rapporto sembra funzionare, ma il vero banco di prova saranno le prossime gare, in cui questi rapporti dovranno resistente allo stress della competizione. Sarà fondamentale la velocità di reazione di tutto il team, e credo che quella sarà l'occasione per conoscersi davvero".

L'Aprilia sta spingendo molto sull'aerodinamica, quali sono le tue opinioni sulla direzione intrapresa sotto questo aspetto in MotoGP e quali pensi siano i vantaggi rispetto al passato?
"Innanzitutto quando si parla di aerodinamica non la si può scindere del tutto dal resto del pacchetto. Essa lavora di concerto con tutte le altre componenti, dal telaio al motore. Sicuramente l'Aprilia è diversissima dalla KTM su cui ho corso l'anno scorso. Quanto alla direzione intrapresa dalla MotoGP a tal riguardo, credo che ormai siamo andati oltre la novità, ma l'aerodinamica è sempre stata presente anche nel passato recente nelle gare motociclistiche. E' pur vero che negli ultimi anni la MotoGP ha compiuto un salto in avanti notevole per poter raggiungere velocità sempre maggiori, sfruttando molto la deportata grazie alle ali. In un mondo così competitivo credo che l'aerodinamica sia un passaggio obbligato. La nota negativa è che tutto ciò si traduce in una serie di problematiche ulteriori, dalla pressione delle gomme alla difficoltà nel riuscire a frenare la moto, senza dimenticare ovviamente le scie ed i loro effetti. In quanto pilota non saprei dare un giudizio complessivo rispetto al passato, perché per me in MotoGP l'aerodinamica c'è sempre stata".

Guardando ai tempi negli ultimi test a Portimao, lo stesso circuito su cui si correrà la prima gara del campionato, è evidente che le Ducati abbiano un vantaggio sulle moto rivali. Pur essendo nuovo sulla Aprilia, ti sei comunque posizionato nella top10 in entrambe le sessioni, mantenendo il gap dalla Ducati di Bagnaia intorno ai 6 decimi, e conosci alla perfezione il tracciato. Secondo la tua opinione, sosa fa davvero la differenza per la Ducati?
"Non ho ancora la risposta a questa domanda, non ho avuto abbastanza tempo per capirlo. La Ducati è indubbiamente una moto performante sotto tutti gli aspetti, sia in frenata che in accelerazione. Credo che abbiano anche dei punti deboli ma fino a questo momento li hanno saputi nascondere molto bene. Quanto all'Aprilia abbiamo sicuramente dei margini di miglioramento, ma per avere una idea più chiara della situazione dovremo aspettare le prime gare. La Ducati chiaramente ha consegnato degli ottimi pacchetti ai suoi piloti, ma i test possono essere ingannevoli sotto certi punti di vista. Per fare un esempio, Alex Marquez è l'unico pilota ad aver provato la Ducati per la prima volta. Penso che questa stagione 2023 sarà molto diversa rispetto a ciò che la gente si aspetta, e credo che durante il campionato le sorprese non siano del tutto da escludere. Un altro fattore da considerare è che avere quattro Aprilia in pista in questa stagione aiuterà molto a capire i limiti della RSGP-22 per poter lavorare sullo sviluppo futuro di queste moto".

A breve le sprint races debutteranno ufficialmente nel nuovo calendario. Quale sarà la sfida più grande e quale sarà la natura di queste gare brevi?
"Ci ho riflettuto molto da quando sono state annunciate, e ho cambiato idea su di esse più spesso di quanto vorrei ammettere. Penso che l'unico vero modo per sapere cosa ci aspetta in queste gare sarà viverlo di persona. In questo momento la mia idea è che chi si troverà tra i primi dieci proverà a racimolare qualche punto in più, mentre chi si troverà dietro cercherà di chiudere la gara senza correre rischi inutili. La prima gara sicuramente sarà molto interessante, la curiosità è tanta tra tutti i piloti, ma sarà importante non correre rischi eccessivi".

Parlando con Razali, secondo lui partire a Portimao, il tuo circuito di casa, potrebbe aprire le porte ad un inizio di stagione "magico" per te e per il vostro team.
"Voglio mantenere i piedi per terra, ovviamente darò il massimo questo fine settimana, ma bisogna anche essere realisti. A parole si possono dire molte cose irrealistiche, che sarebbe bello se accadessero. Ovviamente tutto può accadere, ma la mia priorità in questo momento è quella di continuare ad affinare le mie sensazioni sulla Aprilia".

Anche il tuo compagno di squadra, Raul, sembra concentrato sul migliorare la propria affinità sulla moto. Chi porterà quindi avanti le ambizioni di Razlan ?
"Da pilota darò tutto per ottenere degli ottimi risultati, so che Razlan ha delle grandi ambizioni per questo team, sopratutto dopo il passaggio alla Aprilia, e sia io che Raul siamo piloti che vogliono dimostrare le proprie capacità. Ma prima che tutto ciò si avveri, ci sarà da lavorare per raggiungere determinati obiettivi a medio termine, perché è facile parlare di risultati e di ambizioni, ma la realtà è che stiamo ancora esplorando i limiti della moto, come testimonia la mia caduta nello scorso weekend. Siamo all'inizio della stagione, dobbiamo rimanere coi piedi per terra e fare del nostro meglio con ciò che abbiamo imparato sulla moto sino ad ora".

Parlando della moto nello specifico, hai dovuto modificare alcune tue abitudini nello stile di guida per abituarti alla Aprilia?
"L'Aprilia è molto più sensibile rispetto alla KTM, ma è difficile spiegarlo parlando di sensazioni. Ho dovuto adattarmi alla nuova moto, al freno posteriore, all'accelerazione. E' una moto su cui non si può essere troppo aggressivi, ed è per questo che penso di non averne ancora esplorato appieno i limiti, per capire quando e come spingere. E' un qualcosa che arriverà col tempo e con l'esperienza. Penso che adattarsi ad una moto come questa arrivando da un'altra categoria forse sia più facile che disimparare certi meccanismi mentali che si avevano guidando un'altra moto nella stessa categoria".


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