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Ducati Streetfighter V4S 2023: la Fight Formula è più viva che mai

La Supernaked si evolve grazie all’elettronica ereditata dalla Panigale, i 208 cavalli del Desmosedici sono domati eppure il colpo da KO è dietro l’angolo. L'abbiamo provata sull'Andalucia Circuit

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Ciao Marco, ti andrebbe di venire all’Andalusia Circuit per provare la Streetfighter V4 S 2023? Come fai a non sorridere quando ti arriva un invito del genere, ben sapendo che la moto che stai per provare è una delle migliori supernaked che mente umana abbia mai partorito? (QUI tutte le sue caratteristiche tecniche)

Ed infatti all’inizio ho sorriso, mi sono anche compiaciuto. Poi ho riletto bene e lo sguardo si è fermato sul luogo in cui cotanto piacere motociclistico avrebbe avuto luogo: l’Andalucia Circuit. Ne avevo sentito parlare e chi ci ha girato mi ha parlato di una pista difficile, tecnica, senza riferimenti. Poi quei simpaticoni di Ducati mi hanno anche inviato un bel video onboard di Alessandro Valia su questa pista ed il sorriso che si era fatto largo sul mio viso è iniziato a sparire.

Ducati Streetfighter V4S: 208 cavalli di pura libidine motociclistica

Vedere Valia che violenta una moto in pista è sempre uno spettacolo. Ma osservare quelle curve cieche che si susseguono, quelle traiettorie tutte da raccordare senza riferimenti ed anche la violenza con cui il Desmosedici della Streetfighter scaricava tutti i suoi cavalli a terra ha sortito l’effetto di un ottimo diretto al volto del sottoscritto. Quando poi Dario Marchetti ha iniziato a spiegare la pista nel briefing del mattino raccontando allegramente che sbagliando la staccata in fondo al rettilineo saremmo potuti finire sul tracciato di Almeria (che è speculare come posizione a quello di Andalucia) ecco che davvero ho iniziato a sudare freddo nella tuta. 

Salito in sella, ero pronto ad affrontare davvero una lotta. Con la pista e con una moto sulla carta in grado di spazzarmi via. Ma tutti questi pensieri sono stati spariti immediatamente, come lacrime nella pioggia, per dirla alla Ridley Scott. La Ducati Streetfighter V4S può infatti essere una terribile nemica, ma l’elettronica di cui è equipaggiata riesce a trasformare la belva in qualcosa di completamente diverso. Di certo per affrontare una pista sconosciuta e tosta come questa, scegliere da subito la mappa full power può essere considerato un errore decisamente grave. Ma entrare in pista partendo dalla mappa Sport per poi passare alla Race diventa naturale con il passare dei giri. E’ una moto a cui si può dare del tu, nonostante metta sul piatto 208 cattivissimi cavalli made in Borgo Panigale. 

In sella si vede il lavoro svolto dal team di sviluppo, le forme del serbatoio offrono un appoggio migliore alle gambe, senza mai intralciarne i movimenti. Puoi danzare in sella approfittando del favorevole braccio di leva offerto dal manubrio largo e basso, che non ti fa rimpiangere neanche per un secondo i semimanubri della sorella carenata. Una parentela che spunta fuori quando si tratta di spalancare il gas, ma che sembra appena distinguibile quando si tratta di cambiare direzione velocemente o correggere una traiettoria impostata male. E sull’Andalucia Circuit correggere una traiettoria è del tutto normale perché per comprenderlo a fondo serve tempo e pazienza. 

Ducati Streetfighter V4S: evoluzione razionalmente folle

Ma la Streetfighter dimostra di avere la pazienza di attendere chi è in sella, gli consente di prendere le misure ed è pronta a darti tutto appena glielo chiedi. Il cambio gode di una migliore strategia con il quickshifter che non perde un colpo, il display TFT è arricchito dalla nuova grafica pensata per la pista e del tutto simile a quella adottata sulla Panigale V4. Ogni singolo parametro dell’elettronica è personalizzabile in modo così accurato da poter davvero ottenere anime diverse dalla stessa moto. La Fight Formula c’è, ma puoi decidere quanto sei disposto a combattere e quanto invece vuoi chiedere aiuto a mamma elettronica. Può essere più o meno invasiva, ma fa sempre maledettamente bene il proprio dovere. 

Il comparto sospensioni non è mai stato così evoluto e la scelta di assetto di base dei tecnici Ducati pur essendo leggermente più indirizzata al 'morbido' rispetto alla Panigale, regala un comportamento da autentica lama tra i cordoli alla Streetfighter. In staccata l'avantreno è perfettamente sostenuto, la sensazione di poter giocare con la moto in inserimento è palese in ogni frangente.

Cambiare le forme della Streetfighter sarebbe stato un sacrilegio, non è facile migliorare forme così belle e filanti. Ma il nuovo schema grafico con il grigio opaco regala una classe alla moto da far invidia a qualsiasi modella che passeggi su un red carpet. Un’eleganza che nasconde la pura cattiveria di una moto pronta a farti esaltare ad ogni manata del gas. Curatissima nei dettagli, la Streetfighter V4 resta pura gioia per gli occhi. 

Mentre sei in sella ti domandi che senso abbia una moto del genere. Non è una Superbike Replica, eppure va fortissimo. Non è una naked dal gusto retrò, quanto piuttosto una bellissima espressione della miglior tecnologia Made in Italy. Non è neanche la moto perfetta per affrontare le caotiche città cercando di divincolarsi nel traffico.

Ma se invece di pensare a cosa non sia la Streetfighter, iniziamo a ragionare su cosa sia, ecco che tutti i contorni si delineano. Una moto deve regalare emozioni, deve far sognare anche quando è ferma nel box. Devi ripensare a quella volta in cui hai spalancato il gas e il muso della tua moto ha deciso di puntare il cielo ed anche ricordarti di quando ti sei fermato al semaforo e ti sei sentito osservato da tutti. Tutte cose che la Ducati Streetfighter riesce a fare benissimo, perché comprarne una vuol dire acquistare la chiave per un cassetto pieno di emozioni tutte da vivere, nel modo che preferisci. 

L'evoluzione della specie nella sua espressione migliore, perché se la prima Ducati Streetfighter V4S assestò un duro colpo alle nostre certezze motociclistiche, questa versione 2023 fa anche di più, costrigendoci a rivedere tutti i parametri di valutazione. D'altra parte, stabilire un riferimento vuol dire esattamente questo. Trovare un acquirente perfetto per questa moto non è facile, perché farà battere il cuore a tantissimi. Sarà perfetta per chi magari vuole divertirsi in pista senza soffrire a fine giornata le pene dell'inferno per i dolori a braccia e collo. Ed anche per chi vorrà una moto con cui divertirsi da matti sui passi di montagna nel weekend. 

E' in effetti in grado di unire al meglio il mondo delle naked con quello delle Superbike Replica, prendendo il meglio da entrambi e condensando il tutto nella Fight Formula. Termini inglesi che definiscono meglio di qualsiasi parola italiana questa creatura concepita a Borgo Panigale.

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