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La MotoGP vuole sbarcare in India, ma il circuito non è pronto

Servono lavori per adeguarlo agli standard di sicurezza della FIM, per un costo stimato tra i 3,5 e i 4,5 milioni di euro. Due società discutono su chi debba occuparsene

MotoGP: La MotoGP  vuole sbarcare in India, ma il circuito non è pronto

Kazakistan e India, sono questi i Paesi che quest’anno si affacceranno per la prima volta nella MotoGP quest’anno. Dall’annuncio di questi due Gran Premi, però, sono nati dubbi sulle reali possibilità di andarci a correre. Ora, per quanto riguarda la tappa al Buddh International Circuit, le voci sono state confermate dai fatti. 

The Times of India, infatti, ha parlato di una vera e propria corsa contro il tempo per adeguare la pista agli standard della MotoGP e ottenere l’omologazione della FIM, quando mancano 7 mesi al GP. Quando i responsabili della Federeazione Motociclistica Internazionale avevano visitato il tracciato, avevano richiesto alcuni adeguamenti per adeguarlo a quando richiesto dal motomondiale. Parliamo di lavori non meglio specificati (tra cui anche un parziale riasfaltamento) che dovrebbero costare tra i 3 milioni e mezzo e i 4 milioni e mezzo di euro.

Una cifra di per sé non risibile, ma necessaria per modificare un circuito nato per la Formula 1 e che deve garantire la necessaria sicurezza ai motociclisti.

Il problema vero, però, è che si dive occupare dei lavori. Pushkar Nath Srivastava è il direttore operatativo di Fairstreet Sports, il promoter locale che organizza il GP con Dorna, ha scritto a Yamuna Expressway Industrial Development Authority. YEIDA ha acquisito il circuito dopo che Jaypee (la società che l’aveva costruito) era fallita, ma è ancora quest’ultima a occuparsi della manutenzione. Quindi sono sorte discussioni per capire quali delle due società dovrà occuparsi dei lavori.

Alcune vie di fuga devono essere allargate:perché erano state costruite per le auto, inoltre bisogna fare degli altri cambiamenti e alcuni lavori di riasfaltatura” ha spiegato il promoter.

Srivastava ha anche svelato che quando Carmelo Ezpeleta era stato in India a settembre del 2022 “era scettico sul fatto di ospitare il campionato nel 2023”. Il GP dell’India è in programma per il fine settimana del 24 settembre, quindi i lavori dovrebbero iniziare al più presto, in modo che la FIM possa omologare il circuito.

I dubbi sul Buddh rimangono tanti, anche considerando che l’ultima gara internazionale che ha ospitato risale al 2013, quando a correre fu la Formula 1. Nel 2020, in piena emergenza Covid, era stato invece utilizzato come area destinata alla quarantena per i viaggiatori che arrivavano in India.


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