Sono diverse centinaia i piloti che dal 2005 a oggi hanno gareggiato nelle varie classi del Trofeo Italiano Amatori, alcuni solo per poche stagioni, altri che hanno segnato la storia del campionato più longevo e partecipato del pianeta. Fra questi ultimi, il sardo Libero Peppino Cirotto, detto “Pinuccio” (nome ereditato dal nonno), che calca le piste del trofeo dal lontano 2009 e che, ad eccezione di due stagioni nelle quali ha disputato altri campionati, oltretutto con scarse soddisfazioni, è stato sempre presente.
Coltivare la passione per le gare per un sardo è abbastanza impegnativo, si pensi che Cirotto che con la famiglia gestisce un’impresa turistica commerciale a Castelsardo; ad inizio stagione, in base al calendario delle gare, prenota il traghetto e per ogni trasferta, fra viaggio prove e gara, se ne vanno cinque o sei giorni. Di norma le trasferte avvengono in compagnia di amici che, a bordo del fido furgone, si fanno, oltre alla traversata, anche svariate centinaia di km a volta. Per fortuna in famiglia nessuno ha mai osteggiato questa sua passione anche se mamma, fratello e fidanzata, non hanno mai assistito in tutti questi anni a una gara, forse per paura, ipotizza Peppino. “Mia madre però, appena arrivo a casa, se l’ho vinta, mi chiede di consegnarle la coppa: le conserva tutte gelosamente e fanno bella mostra di sé, come se fossero pezzi di un suo personalissimo museo”.
Il quarantaquattrenne sassarese è da sempre un grande appassionato di moto, esordisce nelle competizioni nel 2007 all’età di 28 anni, sul circuito di Mores, nel campionato sardo della 1000 open in prova unica, cogliendo un incredibile secondo posto. Enorme soddisfazione e festa grande con amici e famigliari, ma, come asserisce lo stesso protagonista, “fu una corsa con pochi piloti e tutti senza grandi pretese”; la prestazione è comunque incoraggiante tanto che replica l’anno successivo e questa volta conquista il casco con l’effige dei “Quattro Mori”. Fresco del titolo regionale e spronato da amici che corrono nel Trofeo Italiano Amatori, ma che risiedono nel “continente”, nel 2009 decide di prendere parte a questo campionato. “Mi è piaciuto subito il format del trofeo che mi permetteva di gareggiare con piloti, almeno in partenza, alla mia pari, al contrario di altri campionati dove la differenza di capacità individuali e tecniche sono enormi e fra i primi e gli ultimi c’è un abisso”.
L’esordio è al Mugello e passare dal circuito di Mores al tempio del motomondiale gli scatena così tanta adrenalina che nemmeno si rende conto di cosa sta facendo; il che, unito a una forte dose di incoscienza, alla fine dei turni di prove ufficiali lo pone al secondo posto delle qualifiche, precedendo piloti che corrono da anni e che conoscono il circuito toscano come le loro tasche. Purtroppo, nella gara emergono le classiche lacune degli esordienti e, giunto alle “Biondetti” con un’impostazione completamente sbagliata, cade e la gara termina con una scivolata che non finiva più, “non ricordo quante volte ho visto alternarsi la ghiaia al cielo”. Fisicamente tutto ok, ma la tuta nuova della quale era orgogliosissimo è da buttare e soprattutto la moto che è letteralmente esplosa, tanto da raccoglierla a pezzi dentro una cesta e caricarla desolatamente sul furgone per far ritorno mestamente a casa.
La delusione è tanta ma anche la caparbietà e così rimessa insieme la moto prosegue il torneo fino alla fine anche se Cirotto è costretto a saltare due prove. Alla fine concluderà dodicesimo assoluto e per la prima volta salirà anche sul podio in occasione della gara di Vallelunga.
Da quell’anno si presenta sempre al via del Trofeo Italiano Amatori ad eccezione del 2011 e 2021, quando fa altre esperienze, ma come detto, con scarsa soddisfazione. Negli altri anni si alterna nelle varie categorie della classe 1000 e, salvo qualche eccezione, a fine stagione è sempre fra i protagonisti. L’anno migliore è il 2018, quando chiude terzo assoluto, conquistando anche due secondi posti, uno dei quali al Mugello, dopo un’interminabile battaglia con l’altro isolano Tommaso Pinna, che alla fine avrà la meglio sul filo del traguardo per meno di due decimi.
Nel 2022 Pinuccio ha gareggiato nella classe regina, la Superior Cup, terminando quinto assoluto e secondo degli over 40, anche se la stagione è stata piuttosto tribolata; nella prima prova di Misano è caduto, cade riportando una forte contusione a un piede. Purtroppo, gli esami non hanno evidenziato subito una frattura dello scafoide e la cosa si è trascinata per mesi, prima che fosse, scoperta, compromettendone le prestazioni. “Sono andato avanti a forza di antidolorifici – racconta Cirotto – e nonostante questo gli ultimi giri sono stati sempre tremendi, con crampi da bloccarmi ogni movimento del piede”.
Il campionato che si aprirà il prossimo 16 aprile a Misano vedrà Cirotto regolarmente al via nella 1000 RR Cup in sella alla Honda CBR 1000 preparata dal team Centro Moto di Rapallo. “Parto molto carico e spero con buone prospettive, mi sono preparato bene in inverno e alcune modifiche alla moto mi hanno dato ottime sensazioni, per la precisione in occasione di una recente vacanza in pista a Valencia, mi sono fatto questo regalo che sognavo da anni e sono felicissimo. Spero veramente che sia l’anno buono, sono sicuramente alla pari dei miei tradizionali avversari, anche se nel Trofeo Amatori spesso esce uno sconosciuto che alla fine mette tutti in fila, ma questo è il bello di un campionato veramente unico”, conclude Libero Peppino, alias “Pinuccio”.
Informazioni dettagliate e regolamenti, al link www.trofeoitalianoamatori.it
Organizzazione: Moto Club Motolampeggio – Roma
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