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MotoGP, Di Giannantonio: "nella caduta ho avvertito come un'esplosione e ho perso conoscenza"

"Dovreste vedere in che condizioni è il casco, mai visto nulla di simile! Bisognerebbe che le condizioni dei circuiti ricevessero la stessa attenzione che si ha per l'equipaggiamento dei piloti. Subito dopo l'incidente e nelle ore a seguire ero disorientato, avevo la nausea"

MotoGP: Di Giannantonio:

I test a Portimao, fondamentali per definire gli ultimi dettagli ad un passo dall'inizio del campionato, sono terminati prematuramente per Fabio di Giannantonio. Protagonista di una brutta caduta nella giornata di ieri in curva 7 che gli ha provocato anche un lieve trauma cranico, il pilota italiano del team Gresini si è visto costretto, su consiglio medico, a saltare le ultime importanti fasi di test. La frustrazione è quindi palpabile in un momento così delicato e Fabio non esita a puntare il dito su uno dei fattori chiave per la sicurezza dei piloti, e troppo spesso forse lasciato in secondo piano.

"La caduta di ieri ieri è stata molto dura - ci racconta il pilota romano - ma ora sto meglio. Forse avrei potuto correre oggi ma il medico mi ha consigliato di usare cautela e di non rischiare, dopo aver avuto un trauma cranico. Di norma si devono attendere almeno 24 ore. E' un peccato perché la giornata di ieri è stata molto positiva, le sensazioni erano ottime come a Sepang e a Valencia. E' un peccato perché non si è nemmeno trattato di un highside, ma qui a Portimao l'asfalto è un qualcosa di cui noi piloti ci siamo sempre lamentati, ci sono dei sassi enormi ed essere colpiti da quelli, a queste velocità, fa più male della semplice caduta a terra. Quando sono caduto ho avvertito come un'esplosione toccando l'asfalto e ho perso conoscenza, ma dovreste vedere in che condizioni è il casco, mai visto nulla di simile! Col tracciato in queste condizioni, tanto vale correre a Montecarlo coi muretti! Penso la regolamentazione dei tracciati dovrebbe essere stretta quanto quella della tuta e di tutto ciò che concerne la sicurezza di noi piloti".

La caduta del pilota italiano del team Gresini, una perdita dell'anteriore, non dovrebbe generare rischi di questo calibro.
"La cosa strana - continua Fabio - è che avevamo infatti chiesto maggiore attenzione riguardo alle condizioni del tracciato, ma l'unica curva su cui hanno lavorato fino ad ora è stata la prima. Non so se continueranno in vista della prima gara, ma sarebbe stato meglio se l'avessero sistemato prima di questi test".

Quali sono le tue sensazioni ora?
"Sono piuttosto arrabbiato. Subito dopo l'incidente e nelle ore a seguire ero disorientato, avevo la nausea. Oltre a dover saltare dei test importanti, ora sarò costretto anche a interrompere gli allenamenti ad un passo dall'inizio del campionato, ma mi farò trovare pronto".

Il piano di oggi sarebbe stato lavorare sulla sprint race?
"Avevo già iniziato a lavorare sul passo per la sprint race ieri, con un set di gomme nuovo, prima della caduta. Nel complesso però abbiamo lavorato bene fino ad ora, il feeling col team è ottimo".

C'è chi dice che il campionato di quest'anno metterà ancora più pressione ai piloti in termini di risultati. Cosa ne pensi?
"A esser sinceri in questo momento non sento molta pressione, anche perché lo scorso anno ho avuto dei risultati molto altalenanti e ad oggi non mi sento di poter dire che quella passata sia stata una stagione al 100% positiva. Sono pienamente cosciente della grande opportunità che ho nel poter correre in MotoGP ma in questo momento mi sto godendo questa opportunità vivendo appieno l'ottima atmosfera che si è creata con tutto il team Gresini".

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