Tu sei qui

SBK, Caricasulo: “Non voglio più arrivare in Superbike a tutti i costi”

L’INTERVISTA - “Non voglio tornare in SBK per far numero o come nel 2020, quando sono stato appiedato per un pilota che portava più soldi. Motoxracing mi ha salvato dopo GMT94 e con Althea credo di avere il potenziale per pensare al titolo, ma non penso sia la Ducati la moto da battere”

SBK: Caricasulo: “Non voglio più arrivare in Superbike a tutti i costi”

Federico Caricasulo è tornato ad apporre il suo sigillo nel Mondiale Supersport. Con la vittoria in Gara 2 a Mandalika, il ravennate ha posto fine a un digiuno che durava da Portimao 2019, regalando al team Althea il suo primo, storico, successo nella categoria. Un trionfo che segna il definitivo rilancio de “il Carica” in SSP, dove può finalmente tornare a sognare in grande.

“Erano quasi quattro anni che non vincevo. È sempre bello andare a podio, ma la vittoria è un’altra cosa - ci ha raccontato il 26enne - È stato importantissimo per il morale della squadra e anche per dare un senso a tutto il lavoro che abbiamo fatto dall’anno scorso. È stato bello. Ci voleva”.

Un podio tutto italiano, con te, Manzi e Bulega. Come vivi questa sfida tutta romagnola?
“Non so se era mai successo (sorride). Era un valore aggiunto probabilmente. A me cambia poco, però un podio tutto italiano è bello e penso faccia piacere agli appassionati e ai tifosi italiani”.

Quanto è diverso il Caricasulo di oggi, rispetto a quello che correva con Evan Bros?
“Abbastanza, perché sono cresciuto, in generale. Poi ho attraversato dei momenti difficili a livello sportivo, che fanno crescere molto e adesso ho una visione un po’ diversa delle gare e della vita sportiva, un po’ in tutti i sensi. Da questo punto di vista penso di essere maturato abbastanza. Sicuramente c’è ancora parecchio lavoro da fare (ride), ma credo di aver fatto uno step rispetto a quando ero con Evan Bros”.

Quanta voglia di rivalsa avevi dopo l’esperienza in SBK con GRT?
“La cosa negativa della Superbike è che sono stato lasciato a piedi a fine anno per far posto a uno che portava un sacco di soldi, come spesso avviene in questo sport, e si è interrotto un percorso di crescita. Non ero insoddisfatto della mia stagione. Chiaramente è più bello salire sul podio e stare davanti, ma già al primo anno, senza test né niente, in una categoria difficile come la Superbike, eravamo spesso e volentieri in Top10 e secondo me non stavamo andando male. Poi si è interrotto un po’ tutto. Probabilmente il team è stato costretto a prendere questa decisione per motivi economici, visto che Nozane portava sicuramente parecchio. Così mi sono trovato a dover ricominciare da zero in Supersport, all’ultimo momento. Quando ho saputo che non sarei più stato in SBK, in SSP le selle dei team buoni erano tutte occupate, quindi sono dovuto ripartire con GMT94. Per fortuna, a metà stagione mi ha salvato Sandro Carusi di Motoxracing, che mi ha dato la possibilità di rilanciarmi un po’”.

Quanto è stato è stato difficile ripartire dopo questi momenti così complicati?
“Il 2021 è stato tosto. Quando ero in GMT94, a un certo punto, mancavano proprio i risultati. Cadevo tanto e non mi trovavo con la squadra. È stato molto difficile ritrovare il giusto feeling e mi ha dato una grande mano il team Motoxracing. Con loro avevo un bel rapporto, c’era un bel clima e questo mi ha aiutato a riprendere fiducia. Abbiamo disputato sia il CIV che il Mondiale e nel CIV, su sette gare, abbiamo conquistato sei vittorie e un secondo posto, e anche questo mi ha ridato fiducia. Anche nel Mondiale abbiamo ricominciato a chiudere sempre in Top5 e, alla fine, anche sul podio. Loro mi hanno sicuramente aiutato a riprendermi. Poi, l’anno dopo, è subentrato Genesio con questo nuovo progetto con il V2 e dopo le prime due o tre gare un po’ difficili, abbiamo subito iniziato a trovare la quadra e da metà dell’anno scorso mi sento competitivo e da podio”.

Com’è lavorare con un personaggio bello tosto come Bevilacqua?
“Io mi trovo molto bene con Genesio. È una persona che ha le idee molto chiare su quello che vuole. È molto esigente, quindi, quando i risultati non vengono, o pensa che puoi dare qualcosa di più, te lo dice senza peli sulla lingua. Personalmente, è una cosa che mi sprona a fare ancora meglio sapere che il proprietario del team tiene molto al fatto che arrivino i risultati e che diamo il massimo. Io mi sono trovato subito molto bene sia con lui che con tutta la squadra”.

Pensi ancora alla SBK? Credi che un domani potrebbe esserci la possibilità di tornare, magari proprio con Bevilacqua?
“Non escludo niente. Una volta il mio obiettivo era andarci a tutti i costi, ma adesso non lo è. Se ci vado, voglio andarci con il pacchetto giusto, con il giusto progetto di crescita. Non come ho fatto nel 2020, in cui ho fatto sette gare e basta. Adesso il mio piano è fare il meglio possibile in Supersport. Se poi si presenta una possibilità, magari anche rimanendo con Althea, per andare in Superbike con un bel progetto, sono io il primo a essere contento. Però non è fondamentale, sto bene anche qui e preferisco magari restare in SSP con un bel pacchetto, che in SBK a fare numero. In Superbike ci vuole sicuramente un pacchetto ottimo per lottare e se non ce l’hai è meglio stare in Supersport con un pacchetto buono come quello che ho al momento”.

Come vedi questa stagione? Punti al titolo, o pensi sia ancora un po’ presto per te e Althea?
“Onestamente, la vivo gara per gara e si vedrà. In Australia, per esempio, è andato tutto male e in Indonesia è andato tutto bene: è imprevedibile. Secondo me abbiamo il potenziale per pensarci, ma non voglio pensare al campionato già adesso. Voglio solo pensare a far bene, divertirmi, fare il massimo e vedremo. In questo momento il campionato è ancora equilibrato e fino adesso non ho visto nessuno che ha fatto davvero la differenza. Credo che saremo in quattro o cinque a giocarcela. Tutti i team Ducati hanno fatto uno step quest’anno, ma non mi sento di dire che la Panigale sia la moto da battere. La Yamaha R6 è ancora la moto che ha più dati di tutti è quella che fino adesso ha vinto di più, dato che l'anno scorso, a parità di regolamento, ha vinto 17 gare con Aegerter”.

Articoli che potrebbero interessarti