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F1, Stroll racconta la corsa contro il tempo per rientrare in Bahrain

“48 ore dopo l’incidente sono stato operato al polso destro, ma le altre fratture non potevano essere stabilizzate. I progressi all’inizio sono stati lenti ma, tolto il gesso, disputare la prima gara è diventata una possibilità concreta”

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I motociclisti ci hanno abituato a dei recuperi inimmaginabili per qualunque altro essere umano. Ne è un esempio eclatante il GP d’Olanda del 2013, concluso da Jorge Lorenzo in quinta posizione, a 30 ore da un’operazione alla clavicola. 

Nel GP del Bahrain, Lance Stroll ha però dimostrato che anche il temperamento dei piloti di Formula 1 sa non essere da meno. A dodici giorni di distanza dall’infortunio che gli ha impedito di prendere parte ai test a Sakhir, il canadese del team Aston Martin si è infatti presentato ai nastri di partenza del campionato, conquistando un sorprendente sesto posto.

Il recupero lampo di Stroll

Sabato 18 febbraio ho avuto un incidente in bicicletta mentre mi allenavo in Spagna. Gli esami hanno evidenziato una frattura e una dislocazione del polso destro, una frattura del polso sinistro, una frattura parziale della mano sinistra e infine la frattura dell'alluce del mio piede destro. Con l'inizio della stagione alle porte, il momento non poteva essere peggiore. La mia equipe medica, all'inizio, credeva che non solo avrei saltato i test, ma realisticamente anche le prime gare ha raccontato Lance con un lungo post su Instagram, in cui ha ripercorso le sue ultime due settimane.

Una corsa contro il tempo iniziata sul tavolo operatorio del dottor Mir: “48 ore dopo l'incidente e 12 giorni prima della prima gara, il dottor Javier Mir mi ha operato con successo al polso destro. Dopo l'intervento, il dottore mi ha detto che se avessi lavorato sodo sarei tornato per Jeddah e che, con un po' di fortuna, era ottimista sul fatto che avrei potuto correre in Bahrain, ma si trattava di una possibilità remota. Ancora oggi sono convinto che l'urgenza dimostrata dal dottor Mir mi abbia aiutato a raggiungere il Bahrain - ha chiosato il 24enne - Il lavoro non era finito. Purtroppo, il dottor Mir mi ha spiegato che le fratture alla mano, al polso e all'alluce sinistri non potevano essere stabilizzate e che avrei dovuto affidarmi a un approccio più conservativo per guarire gli altri infortuni”.

Un intenso processo di riabilitazione che ha permesso al pilota Aston Martin di recuperare in tempi record:“La mia equipe medica si è assicurata che facessimo tutto ciò che poteva mostrare una qualche evidenza di guarigione ossea. Provare a combinare tutto ciò che poteva essere utile, anche se dello 0,5%, è diventato il mio lavoro a tempo pieno - ha spiegato Stroll - Inizialmente i progressi sono stati lenti: avevo bisogno di molto aiuto anche per le attività quotidiane a casa. Ma ogni giorno miglioravo e, una volta tolto il gesso il quarto giorno, avere una chance di gareggiare in Bahrain è diventata una possibilità. La mia equipe medica ha elaborato un programma che mi avrebbe aiutato a ripristinare la mobilità e la forza dei polsi. La riabilitazione ha richiesto duro lavoro e perseveranza, ma con un'équipe medica incredibile e il sostegno dei miei amici e della mia famiglia, sono riuscito a superare il dolore e a tornare in pista in Bahrain, con la mia squadra e i miei colleghi. E ce l'abbiamo fatta! Sono grato a tutti coloro che mi hanno sostenuto, che mi hanno mandato messaggi e auguri!”

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