Xavi Vierge si è finalmente tolto la prima soddisfazione in SBK salendo sul podio di Gara2 a Mandalika, alle spalle di Bautista e Razgatlioglu. Un risultato in parte propiziato dall'errore di Rinaldi nel finale di gara, ma c'è da sottolineare in ogni caso che un podio non arriva per caso e che il passo messo in mostra da Vierge è stato assolutamente di alto livello. Non si è insomma trattato solo di fortuna, ma soprattutto frutto del grande lavro che sta svolgendo la squadra su una CBR che adesso inzia a mostrare tutto il proprio potenziale anche in SBK con le Pirelli.
"Non ho parole, ho lavorato tantissimo per questo risultato dal primo giorno in cui sono salito sulla moto - le parole di Vierge - Ci eravamo andati vicini, ma ci mancava sempre qualcosa. All’inizio di questa stagione la squadra mi ha dato il giusto supporto per stare tranquillo, abbiamo lavorato per fare un piano per mettere assieme tanti giri con una base solida e questo mi ha dato la possibilità di trovare confidenza con la moto".
Lo spagnolo ha mostrato una grande crescita soprattutto in gara.
"Giro dopo giro ho guadagnato velocità, all’inizio non sembrava che avessimo il potenziale per lottare per queste posizioni, in qualifica avevo sofferto. Sono partito 13°, sembrava potesse essere un fine settimana difficile. Ma mi sono guadagnato la possibilità di partire più davanti con la Superpole Race e in ogni caso non è stato facile. La bandiera rossa non ha semplificato le cose. Voglio dire un grande grazie alla Honda ed alla squadra".
La CBR è rimasta la stessa, ma le diverse scelte di Pirelli hanno aiutato a Mandalika.
"La moto è la stessa dell’Australia e lì abbiamo avuto tanti problemi, le gomme come sapete erano molto dure ed io non sono riuscito a guidare come avrei voluto. Qui la mescola scelta mi ha dato più grip ed è andata bene. Difficile capire la situazione, anche l’anno scorso su alcune piste siamo andati bene, mentre su altre eravamo lontani. Ma sembra che abbiamo fatto un passo in avanti quest’anno e di certo l’hanno fatto anche gli altri. La realtà è che ci stiamo avvicinando, quindi ora sarà importante continuare a lavorare in questo modo per cercare di restare sempre in top six".
Per Vierge il potenziale della Honda non è diverso da quello di altre moto.
"Ogni moto ha il proprio potenziale, il nostro dovere è spremere al massimo quello della nostra moto e cercare di risolvere i punti deboli ed è quello che facciamo. Si tratta di recuperare dove perdiamo terreno senza perderne troppo dove siamo veloci. Alla fine abbiamo fatto un ottimo lavoro. Questo fine settimana ognuno è arrivato a fine gara con le gomme al limite, quindi sarebbe stato facile fare errori. Negli ultimi tre giri ho perso l’anteriore ad un certo punto e Toprak ha preso vantaggio. Per tirare fuori il massimo dal nostro pacchetto dobbiamo fare in modo di poter sfruttare al massimo la frenata, ma questo spesso ci porta a perdere velocità in curva. Devo compensare questo aspetto piegando la moto più di altri, ma dipende dalle piste. Qui ad esempio si poteva fare per il grip presente con le gomme, ma in Australia era impossibile. Diciamo che al momento abbiamo recuperato margine in alcune aree nonostante ne abbiamo perso in altre, ma nel complesso abbiamo guadagnato".
Già nei test Vierge aveva compreso di avere un ottimo passo gara ma qualche problemino in qualifica.
"I test non sono stati facili, abbiamo capito di avere una base solida con gomme usate, ma quando poi mettevamo le gomme nuove abbiamo visto di non avere le stesse prestazioni degli altri. Ma stiamo lavorando per capire come fare. Tutti stanno lavorando durissimo, ci stiamo avvicinando. Non esiste la moto perfetta. Dobbiamo solo fare il massimo con quello che abbiamo".
La prima stagione in SBK non è stata facile, ma questo non ha minato le certezze di Xavi.
"Come pilota devi sempre pensare di essere il migliore in griglia, altrimenti hai perso prima ancora di iniziare una gara. E’ facile in questo mondo perdere la testa, soprattutto quando i risultati non arrivano. Nella mia carriera ho avuto alcuni momenti davvero splendidi, ma anche altri molto brutti subito dopo e spesso non ho capito perché. Ho cercato di mettere assieme tutta l’esperienza accumulata in questi anni per rafforzarmi dal punto di vista mentale e dare sempre il massimo. Ho il livello per lottare in questo mondiale e sto lavorando duramente per farlo".
Vierge non ha certezze riguardo il potenziale della CBR sulle prossime piste del calendario.
"Al momento, molto dipende dalle gomme e dal grip. Quando è buono, riesco a tirare fuori il massimo dalla moto, mentre quando c’è poco grip mi ritrovo in difficoltà. A Phillip Island ho avuto due incidenti terribili nei test, ho distrutto due moto e questo mi ha tolto confidenza. Ho pensato dopo a recuperare al meglio ed ora non vedo l’ora di andare a correre in Europa".