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SBK, Bautista: “Toprak dovrebbe rallentare. A me basta essere sicuro e divertirmi”

“Rinaldi vuole mostrare il proprio potenziale, ma deve avere più calma e pazienza, perché le gare sono lunghe. Non ci si gioca tutto in una curva”

SBK: Bautista: “Toprak dovrebbe rallentare. A me basta essere sicuro e divertirmi”

Dominato il Round in Australia, Alvaro Bautista ha centrato un altro successo sul velluto, conquistando la vittoria di Gara 1 con 5” di vantaggio su Toprak Razgatlioglu. Il campione in carica ha dimostrato di non avere rivali in questa prima parte di campionato, in cui è riuscito a sfoderare un ritmo insstenibile per gli avversari.

La gara non è stata facile, perché abbiamo dovuto trovare un compromesso tra la performance e la gestione delle gomme, specialmente all’anteriore, perché abbiamo avuto diversi problemi durante le prove. Alla fine sono riuscito a fare una buona partenza e a guadagnare qualche posizione e sono stato fortunato in Curva 1 perché il mio compagno di squadra ha sbagliato la frenata ed è stato molto vicino a colpirmi. Nei primi giri sono rimasto tranquillo dietro a Toprak cercando di non stressare troppo la copertura anteriore, ma dopo poche tornate ho visto che eravamo un bel gruppetto e ho pensato di aumentare un po’ il ritmo, per fare un po’ di selezione - ha raccontato Bautista - Ho superato Toprak e ho cercato di imprimere il mio ritmo alla corsa, cercando dare il massimo e di restare anche il più fluido possibile, per non stressare la gomma davanti. Avevo un buon feeling con la moto e mi sono divertito, perché nella scorsa stagione abbiamo faticato molto qui, mentre quest’anno siamo molto competitivi. Sono molto contento del passo avanti che abbiamo fatto nello sviluppo”. 

Un passo avanti favorito dalle allocazioni 2023 della Pirelli, che ha portato a Mandalika le gomme perfette per il pilota spagnolo.

“Per me la scelta delle gomme era chiara. La soft di questa stagione è la hard di quella passata ed è quella che uso di solito. Sebbene la Pirelli dica che sia più dura, per me la SC2, che dovrebbe essere la hard di quest’anno, è più morbida della SC1. Non so se le sensazioni che ho io possano derivare dal fatto che magari è troppo dura o da altro, fatto sta che non funziona con il nostro pacchetto: si muove di più, è meno prevedibile in ingresso e non riesco a usarla. Infatti, è la gomma che ho dovuto montare l’anno scorso, perché non c’era la SC1 di questa stagione ha chiosato Alvaro, che ha trovato nella SC1 all’anteriore e nella SCX al posteriore la formula vincente per dare alla Ducati quella competitività che le era mancata lo scorso anno in Indonesia.

“Secondo me le gomme sono molto importanti. L’anno scorso ho faticato qui perché non avevo la copertura anteriore che usavo di solito in stagione. Oggi l’avevo a disposizione e mi sono sentito molto meglio. Se confrontassi il feeling che ho avuto oggi con quello che avevo con le altre gomme c’è stato un grosso cambiamento. Mi sono sentito molto bene, ero più preciso nelle linee ed era più semplice fermare e far curvare la moto. Per me l’anteriore è molto importante - ha spiegato - Per quanto riguarda il posteriore, invece, l’anno scorso non avevamo questo tipo di SCX e ieri mi è piaciuta quando l’ho provata, perché era abbastanza costante e prestazionale. Nelle FP3 abbiamo avuto qualche problema per via del degrado troppo elevato, ma credo dipendesse più che altro dalle condizioni della pista, visto che ne hanno sofferto tutti. In vista della gara ero fiducioso perché le temperature erano le stesse delle FP2 e lì le gomme avevano lavorato bene. Questa era la soluzione migliore e domani sarà pressoché la stessa cosa”.

Con il campione in carica così veloce anche a Mandalika, è il caso che gli altri comincino a preoccuparsi?

“Non penso, perché l’Australia è una buona pista per me e la Ducati e credo che tutti si aspettassero che avrei vinto lì, a parte me che non ho alcuna aspettativa (ride). Questa è una pista difficile, con condizioni difficili visto che si devono salvaguardare le gomme e credo di essere riuscito a gestire molto bene il degrado degli pneumatici. Forse, per preservare le gomme, gli altri piloti non sono riusciti a spingere al 100% come ho fatto io - ha ammesso - Penso che questi siano due tracciati speciali e che sia un’eccezione. Tutto sarà normale quando arriveremo in Europa. In ogni caso, oggi è stato molto bello guidare e restare concentrati sulla mia guida e sull’essere competitivo, vedremo se domani avremo lo stesso feeling con la moto”.

Proprio Toprak ha confermato la tesi dell’iberico, spiegando di poter essere più competitivo già da domani, a patto di non distruggere di nuovo le gomme.

“Guardandola nel parco chiuso le sue gomme all’anteriore e al posteriore sembravano simili alle mie, ma magari il feeling era differente. Per conservarle di più dovrebbe rallentare, e sulla distanza lunga dovrebbe comunque recuperare. In ogni caso, domani è un altro giorno e non ho aspettative. Quel che conta per me è mantenere il feeling con la moto e sentirmi sicuro. Oggi mi sono divertito molto e spero di farlo anche domani - ha commentato Alvaro - Sicuramente la Supperpole Race sarà una bella sfida partendo terzo, soprattutto perché essendo 10 giri tutti daranno il massimo, senza dover stare a preoccuparsi del consumo degli pneumatici. Sarà una sfida, ma proverò a mantenere comunque il feeling che avevo con la moto e fare del mio meglio. Staremo a vedere, ma credo sarà molto più complicata di Gara 1”.

Chi di certo non si è divertito in Gara 1 è il suo compagno di squadra Rinaldi, che non è riuscito a completare nemmeno una tornata: “È un peccato per lui perché era molto forte e poteva ottenere un buon risultato qui, ma ha mancato la frenata alla prima curva, perché voleva essere davanti il prima possibile - ha spiegato il ducatista - Questa non è una pista normale e ha messo le ruote sullo sporco e la moto non si è fermata. Deve imparare a essere più calmo e paziente, perché non c’è solo una curva per mostrare il proprio potenziale. Questo genere di gare in particolare sono molto lunghe, e bisogna gestire gli pneumatici, essere pazienti e fare una buona gara”.

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