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SBK, Rea: “Guardando Bautista si capisce dove fa la differenza”

“La Ducati ha poca velocità in curva e recupera in accelerazione, ma la Kawasaki non si guida così. Dopo Phillip Island ci siamo un po’ persi e la prima sessione qui a Mandalika è stata un disastro”

SBK: Rea: “Guardando Bautista si capisce dove fa la differenza”

Non è un gran momento quello che sta attraversando Jonathan Rea, che ha sperimentato più di una difficoltà sull’asfalto “verde” di Mandalika. “La pista è molto sporca e non è gommata, quindi la prima sessione è stata un disastro: abbiamo distrutto la gomma anteriore. Dovremo essere conservativi con l’allocazione degli pneumatici. Ho deciso di scendere in pista soltanto nell’ultima parte delle FP1, ciò nonostante, dopo soli pochi giri, ho distrutto quella che era la mia gomma preferita per la gara. Anche il posteriore non è perfetto” ha raccontato il Cannibale al termine di un venerdì che lo ha visto chiudere in quarta posizione, a oltre sette decimi dal leader Rinaldi.

Nelle FP2 ci siamo concentrati sul bilanciamento della moto, per togliere del peso dall’anteriore. Credo che la gomma anteriore determinerà il risultato di gara e, rispetto all’anno scorso, in inverno siamo migliorati un pochino in quest’area, ma la nostra moto riesce a fare il tempo grazie al trail braking e in ingresso curva ed è molto complicato riuscirci senza avere un anteriore stabile - ha aggiunto l'alfiere della Kawasaki - Domani ci concentreremo su quest’area per cercare di prolungare la vita della gomma. Mi aspetto che la pista sarà più pulita e gommata e questo dovrebbe aiutarci a distruggere meno lo pneumatico”.

Guardando la classifica la situazione non sembra delle più drammatiche, ma le sensazioni in vista della gara non sono delle migliori

“Ho fatto il mio massimo. Non posso magicamente spingere di più. Dobbiamo migliorare un po’ il set-up della moto e ampliare la sua finestra di funzionamento. Mi sono sentito veloce sul giro secco, ma dobbiamo migliorare la costanza perché la gomma inizia a calare dopo una decina di giri, ha spiegato Rea.

“Non c’è nessun dito da puntare: stiamo faticando. La cosa strana è che avevamo un passo molto più lungo all’inizio, ma l’abbiamo accorciato di uno step perché nelle prime giornate a Phillip Island faticavamo con il grip e da quel momento ci siamo un po’ persi. La moto è diventata più aggressiva quando apro il gas, anche se abbiamo cercato di essere più conservativi, e consumiamo di più le gomme - ha raccontato il sei volte iridato - La sensazione di Pere e dei tecnici è che si sia sovraccaricato il posteriore, ma dal mio punto di vista stiamo semplicemente facendo fatica. Potremmo essere lì perché i miei tempi in gara sono abbastanza buoni, ma appena iniziano a calare diventa davvero difficile controllare la situazione”.

Toprak e i piloti Ducati sono convinti che i piloti davanti saranno molto più vicini una volta che la pista sarà gommata. Un pensiero condiviso da Rea, che spiega perché vede comunque Bautista avvantaggiato.

Le Ducati fanno il tempo in accelerazione. Nel mio ultimo run ho visto Alvaro davanti ad Alex e la sua velocità in curva era davvero bassa, ma recuperava in accelerazione - ha chiosato il nordirlandese - Quando guidi così riesci a metterci la giusta energia, senza spremere troppo le gomme né all’anteriore né al posteriore e riesci ad avere uno stile di guida più da Stop&Go. Alex aveva più velocità in curva, ma è tutta una questione di compromessi e questo a un certo punto ti presenta il conto. Non so che gomme abbia usato Alvaro, se abbia montato la SC0, dovrò controllare il suo passo, ma sono certo che sarà veloce”.


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