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Pedrosa: "Ducati, favorita ma occhio al nuovo formato: ogni errore si pagherà"

"Se si perde una gara per infortunio adesso non è più solo una: se ne perdono due. E se gli appuntamenti sono consecutivi se ne possono saltare fino a quattro o sei, perdendo molti punti”

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Si fa sempre più prestigiosa la schiera di commentatori della MotoGP di DAZN, che in questa stagione vedrà Dani Pedrosa unirsi a Jorge Lorenzo, Alex Criville e Carlos Checa. Ed è proprio ai microfoni dell’emittente spagnola che il collaudatore della KTM ha fatto il suo pronostico sul Mondiale 2023, passando in rassegna i possibili contendenti al titolo. 


Per il pilota di Sabadell l’assoluta favorita, la casa sulla quale puntare non può che essere la Ducati, che nei test in Malesia ha dimostrato di essere ripartita da quel 2022 in cui ha conquistato i titoli Team, Costruttori e Piloti, con il primo Mondiale di Francesco Bagnaia: “Non so dirvi se la Ducati di quest'anno sia migliore o no di quella dell'anno scorso, ma quel che è chiaro è che al momento sono superiori, almeno è quello che hanno dimostrato in questo primo test a Sepang - ha chiosato Pedrosa - In quei giorni sono stato anche in pista a guardare e sembravano molto solidi in tutte le curve e le parti del tracciato. Sembravano essere molto a loro agio. Sono in ottima forma, perché la moto sembra essere molto solida”.

Se il potenziale delle Case sembra già essere abbastanza chiaro, quello che per Dani potrebbe cambiare da qui a inizio stagione è il rendimento dei singoli piloti.

“Penso che ci potrebbero essere cambiamenti di posizione. L'ordine con cui hanno chiuso questo test o con cui potrebbero chiudere il prossimo potrebbe essere diverso nella prima, seconda o terza gara - ha spiegato il 37enne - Non per come si comportano le moto, ma per come si comportano i piloti, nel senso che alcuni si sentono più a loro agio in un weekend di gara che nei test. Altri, invece, vanno sempre bene nei test, ma poi in gara, con l'atmosfera del weekend o la pressione, non sanno come ottenere dei buoni giri e l'ordine cambia. Ma in generale la cosa importante è che tra il primo e il 20° c'erano 8 o 9 decimi, quindi con un piccolo errore o una giornata storta, si finisce molto in basso”.

Chi potrebbe dunque essere il pilota con tutte le carte in regola per vincere il Mondiale?

“La cosa più facile sarebbe scegliere uno dei piloti della Ducati per puntare le proprie scommesse sportive, perché al momento è la moto più stabile su tutti i tipi di circuiti, quella con il miglior rendimento e che può andare più veloce - ha risposto Dani - Se devo fare dei nomi, da quello che ho visto in Malesia, uno dei piloti che ho trovato meglio è stato Jorge Martin. Pecco Bagnaia è il campione in carica e cercherà di difendere il suo titolo. L'anno scorso ha vinto commettendo molti errori, una cosa che non si era mai vista, quindi gli basterà non sbagliare per fare meglio. E poi c'è Enea Bastianini che è molto determinato a dimostrare il suo valore e penso che il fatto di avere accanto a sé il campione non lo farà desistere, anzi, penso che lo motiverà”. 

“Questi tre sembrano molto forti - ha aggiunto il tre volte iridato, che non esclude però possibili colpi di scena, dovuti al nuovo format del campionato - Ci sono così tante gare in cui si può cadere o ci si può infortunare. Possono succedere molte cose e dopo cinque gare, magari, non si è più in lotta per il titolo - ha sottolineato Dani - Se si perde una gara per infortunio adesso non è più solo una: se ne perdono due. E se gli appuntamenti sono consecutivi se ne possono saltare fino a quattro o sei, perdendo molti punti”.

 

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