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MotoGP, Pasini: “Per raggiungere Ducati bisognerebbe azzerare il regolamento”

“Per gli altri sarà difficile colmare il gap a meno che, come in Formula 1, non si stravolga il regolamento tecnico. La Sprint Race? Potrà essere più difficile di una gara normale, favorirà piloti come Bagnaia e Martin”

MotoGP: Pasini: “Per raggiungere Ducati bisognerebbe azzerare il regolamento”

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La grande novità di questo 2023 sarà il cambio del format della MotoGP, ma quanto cambierà per i piloti, avere una gara in più da gestire? A margine della presentazione della nuova stagione di Sky Motori ne abbiamo parlato con Mattia Pasini,  che anche quest'anno sarà al fianco di Rosario Triolo per commentare Moto2 e Moto3.

Da pilota, quanto pensi che possa cambiare l’approccio dei piloti ai weekend di gara?
“Moltissimo. Comparandola agli altri format che hanno più di una gara a weekend, si tratta di campionati che, secondo me, hanno delle moto e dei livelli meno estremi di quello della MotoGP. La MotoGP è già estrema alla domenica perché è una gara molto lunga e si devono già gestire per arrivare con le forza a fine gara. Fare una gara sprint in cui bisognerà dare tutto e fare 15 giri da qualifica, potrebbe forse anche essere più faticoso della gara intera e credo che avrà un grande impatto sulla gara della domenica. Non solo a livello di prestazioni, ma anche psicologicamente e fisicamente sui piloti”.

Quindi, credi che dovranno cercare di essere più conservativi, piuttosto che dare il massimo sin da sabato?
“Credo che riusciranno a capirlo solo dopo i primi due o tre weekend di gara. All’inizio tutti vorranno provare a vincere sia sabato che domenica. Vedremo se sarà possibile e se i piloti cercheranno di cercare delle strade per rendere le moto meno faticose anche se un po’ meno prestazionali, per essere più costanti sulle due gare”. 

La chiave diventerà la costanza?
Credo che ci siano molti piloti con un caratteristiche perfette per la sprint race, come Martin e Pecco e molti che, magari, saranno più in difficoltà, come Bastianini, che ci mette sempre un po’ a prendere il suo ritmo. Quindi, credo che ci si potrà permettere di essere un po’ più incostanti e commettere qualche errorino in più, perché ci sono a disposizione più gare, più punti e più tempo per recuperare. Però, la costanza, alla fine dei conti è quella che paga di più. Sarà un bel campionato”.

Più gare, più rischi. Gli infortuni potrebbero condizionare il campionato?
Ci saranno il doppio delle partenze in un stagione e sappiamo che quello quello è uno dei momenti più pericolosi, quindi verranno raddoppiati i rischi, ma non penso che inciderà troppo. Sicuramente, chi prende un botta alla domenica ha una settimana di tempo per recuperare, mentre se uno dovesse prendere una botta nella gara della domenica rischia di compromettere la gara della domenica dove ci sono i punti importanti”.

Credi sia questa la strada giusta per avere più spettatori?
“È una bella scommessa. Io sono del parere che per rilivellare la MotoGP di oggi, che è arrivata a un punto di tecnologia incredibile, bisognerebbe riazzerare il regolamento, per far ripartire tutti dalla stessa base. Oggi Ducati, con il lavoro che ha fatto, ha preso il largo e per gli altri sarà difficile da colmare questo gap. Non serve limitare lo sviluppo aerodinamico, ma fare delle regole differenti che obblighino le Case a fare delle nuove moto e lasciare indietro quello che è stato fatto fino adesso. Come ha fatto la F1, che ha stravolto il regolamento tecnico: oggi per me è difficile riuscire a raggiungere la Ducati”.

Già nei test, infatti, si è visto che la Ducati sarà la moto da battere anche quest’anno.
La Ducati è già da qualche anno che è la moto da battere e si presenta con uno squadrone con tantissimi piloti forti e tante moto ufficiali in pista. A differenza dell’anno scorso, in cui la GP22 era una moto che ha sofferto un po’ soprattutto con Marini, Martin e Zarco, in questa stagione, dal team ufficiale a quelli privati, secondo me hanno tutti moto al 95% della messa a punto e per un pilota è importante, perché così si può concentrare solo sul guidare".

Chi potrà essere la sorpresa?
"Attenzione all’Aprilia
, che secondo me ha fatto un altro passo avanti importante portando a casa un altro team con altre due moto. Sarà un’opportunità per crescere velocemente. Chi dovrà un po’ darsi una mossa sono  i giapponesi. È vero che la Yamaha ha fatto dei passi avanti, ma non ancora a livello della Ducati. Farà della sua forza la guidabilità, come ha fatto nella storia del motociclismo, ma in una sprint race potrebbe essere penalizzata, perché le qualifiche diventeranno ancora più importanti. Marquez fisicamente è tornato in forma, ma al momento è la Honda che non vedo in forma. Ha completamente perso la strada quando ha perso il suo jolly e si è rivelata inferiore anche ad altre Case”.

Non poter più disputare il Warm Up cambierà qualcosa per i piloti di Moto2 e Moto3?
Secondo me non cambierà assolutamente nulla. Considerando che duravano 10 minuti che si svolgevano alle 8 del mattino con la nebbia o la pista umida e l’asfalto molto freddo. Serviva a consumare benzina e basta”.

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