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SBK, Petrucci: “Mi fa ancora male la faccia per gli schiaffi della Superpole Race”

“Volevo centrare tre Top 10 ma la gara sprint è stata davvero pessima per me, perché più che una gara è stata una rissa da bar e io non ci ero abituato. Questi sono veramente forti e menano forte, ma devo essere contento anche se vorrei vedermi più avanti”

SBK: Petrucci: “Mi fa ancora male la faccia per gli schiaffi della Superpole Race”

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Si è chiuso con un ottavo, un undicesimo e un nono posto, il primo fine settimana di Danilo Petrucci da pilota del Mondiale SBK. Un risultato che non soddisfa appieno il portacolori del team Barni, che si è fermato a un soffio dall’obiettivo che si era posto prima di cominciare il Round in Australia.

Volevo essere il migliore dei rookie in tutte e due le gare e ci sono riuscito in due delle tre, oggi in Gara 2 mi ha fregato Aegerter. È chiaro che non può essere questo il target, poteva andar bene come prima gara. Come obiettivo mi ero dato quello di tre Top 10, invece mi fa ancora male la faccia per gli schiaffi che ho preso stamattina in Superpole Race, perché è stata una rissa da bar più che una gara e non ci ero abituato - ha raccontato Petrux - Sono arrivato senza alette perché le ho perse al primo giro perché sono partiti subito con degli attacchi da ultimo giro e io non c’ero del tutto abituato. La Superpole Race è stata davvero pessima per me e devo cercare di capire più che altro l’atteggiamento diverso di questi piloti e di queste gomme che hanno un alto potenziale sin dal primo giro. Io non ero più abituato a entrare a bomba nel Warm Up”

Sensazioni un po’ diverse da quelle provate nella gara lunga domenicale, in cui il ternano ha accarezzato l’idea di lottare per il quarto posto, dovendosi però arrendere a un calo della gomma negli ultimi giri della corsa. 

“Sono soddisfatto. La squadra ha lavorato bene e in Gara 2 credevo di poter riprendere il gruppo dei migliori, perché stavano facendo un po’ casino quando sono caduti Toprak e Lowes e gli sono ritornato dietro pensando che magari avessero finito le gomme, però poi mi hanno ridato quei due-tre decimi. Mi manca ancora un po’ di confidenza con questa carcassa davanti sul veloce e non riuscivo a riprenderli - ha spiegato Danilo - C’erano due o tre curve in cui prendevo uno o due decimi ciascuna e mi sono scappati via, anche se nel resto della pista andavo come loro. Poi, negli ultimi quattro giri, mi è calata tantissimo la gomma e non riuscivo a star dietro ad Aegerter, Lecuona e Rea. Ci avevo creduto alla bagarre per il quarto posto, ma negli ultimi giri loro giravano sull’1’32” basso e io sull’1’33”. Devo essere contento anche se vorrei vedermi più avanti, ma questi sono veramente forti e menano forte”. 

Un bilancio tutto sommato positivo per Petrucci, che sul banco di prova dell’Australia ha iniziato a prendere le misure degli avversari e a tastare il polso della situazione, iniziando a capire su quali aspetti concentrarsi in vista delle prossime gare.

Alvaro ha la moto veramente in mano. Ha una confidenza sull’anteriore impressionante. Quella, purtroppo, è l’unica cosa che non sono ancora riusciti a calcolare con i computer. Quello della confidenza è un mondo segreto che arriva soltanto da feeling e sensazioni, però strappo comunque un 6, 6.5. Forse, 7- per ieri, perché siamo partiti senza aver mai visto le gomme rain e le moto da bagnato - ha chiosato il 32enne - Quest’anno ci aspettiamo tanto da me, io in primis, quindi bisogna fare meglio. Mandalika sarà tostissima, soprattutto perché non so nemmeno dove stia la prima curva”.

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