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MotoGP, Joan Mir in squadra con Marc Marquez: "non posso permettermi di fallire"

"C'è sempre la paura di fallire, ma ho molta fiducia nelle mie possibilità e nella mia squadra. Spero che arrivi il giorno in cui saremo entrambi in lotta, e  sono molto fiducioso nelle mie possibilità"

MotoGP: Joan Mir in squadra con Marc Marquez:

Joan Mir è entrato quest'anno nel team Repsol-Honda con Marc Marquez. Una squadra, quella dell'HRC, che si è sempre vantata di avere nella sua compagine solo campioni del mondo. Molti, però, hanno fallito nel confronto. Se infatti Dani Pedrosa ha tenuto il passo, mai concretizzandolo in un titolo in MotoGP, Jorge Lorenzo e Pol espargaro, ma anche Alex Marquez hanno fallito.

E il primo punto è: avevano la stessa moto dell'otto volte iridato? Nei test di Sepang, per esempio, Marc aveva a disposizione per quattro moto. Le aspettative di Mir ce le ha raccontate AS.

"A Sepang la sfida è stata importante perché, oltre a dovermi abituare a uno stile di guida completamente diverso, ho dovuto dare delle linee guida di sviluppo per quest'anno. È difficile, perché quando non si riesce a sfruttare la moto al cento per cento il feedback non è reale. Abbiamo cercato prima di tutto di raggiungere un buon livello e poi di dare delle linee guida. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro perché siamo stati vicini al feedback di Marc, e questo è importante. Perché si può creare un po' di confusione se si chiedono cose diverse. Il modo in cui io e Marc guidiamo non è così diverso e possiamo andare nella stessa direzione".

Naturalmente Joan Mir non è in Honda per fare numero, anche se ha vinto il mondiale nel 2020 con la Suzuki con una sola vittoria.

"L'aspettativa è alta. Onestamente non so se sarò pronto a lottare per il podio fin dalla prima gara. I test e lo sviluppo della moto saranno molto importanti. Cercherò di essere competitivo fin dalla prima gara, ma vedremo. Quando dico che siamo diversi significa che siamo tutti diversi, non che uno è migliore dell'altro. È chiaro che arrivare in questa squadra con un compagno come quello che ho io rende la sfida ancora più complicata. Ma questo compagno di squadra vuole la stessa cosa che voglio io, avere successo. Se lui dimostra che si può fare, allora si può fare. È chiaro che vengo in una squadra in cui è stato per molti anni, conosce perfettamente la moto e questo la rende una grande sfida. La sfida arriva in un buon momento della mia carriera e ho già detto che sono molto emozionato di poter indossare questi colori. Non posso permettermi di fallire, di non essere all'avanguardia, questo è qualcosa che non posso permettermi".

Joan dal canto suo potrà contare sulla conoscenza ed amicizia con la new entry Kawauchi, l'ingengere ex Suzuki approdato questa stagione in HRC.

"Ognuno ha qualcosa di diverso da apportare, come dice Alberto Puig. Ho avuto modo di vedere Ken lavorare, è una persona molto metodica, ha un modo di lavorare molto ordinato, e se lo hanno ingaggiato è perché credono in lui. Penso che possa apportare cose interessanti al tavolo, credo che possa apportare qualcosa al tavolo provenendo da un marchio di cui ha seguito in prima persona tutti gli sviluppi. E può apportare molte informazioni alla Honda da un posto come la Suzuki, dove non disponeva di molte risorse".

 

 

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