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SBK, Petrucci: "È stata un'odissea, sembravo un gatto quando vede l'acqua"

"Sul bagnato non conoscevo nulla: gomme, assetto, moto, elettronica, setup. Ho guidato alla cieca. Il contatto con Vierge? Sono stato aggressivo e accetto la penalizzazione"

SBK: Petrucci: "È stata un'odissea, sembravo un gatto quando vede l'acqua"

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La prima volta di Petrucci nel Mondiale SBK è finita con 8° posto, che poteva essere un 7° ma Danilo è stato penalizzato di una posizione per un contatto con Vierge all’ultima curva (QUI il video dell’episodio). Di solito il ternano è uomo della pioggia, ma a Phillip Island per lui è stato come fare un salto nel vuoto.

È stato un’odissea: non avevo mai provato la moto sul bagnato, le gomme non le avevo mai viste, nemmeno l’elettronica, il setup l’ho fatto a caso - sospira il pilota del team Barni - Conoscevo solo la pista, ma non avevo mai corso a Phillip Island con la pioggia: sono partito alla cieca".

Alla fine com’è andata?
Non c’era visibilità, sono sempre stato dietro ad altri piloti e in alcuni punti non vedevo nulla, me la sono fatta sotto, come dicono a Oxford (ride). Sono contento di essere arrivato alla fine perché è stata una gara veramente faticosa, non fisicamente ma mentalmente. Non conoscendo gomme ed elettronica, ho corso come un gatto quando vede l’acqua. Sono stato il migliore dei debuttanti, ma mi sarebbe piaciuto ad arrivare più davanti ma devo essere contento senza mai avere usato prima le Pirelli da bagnato”.

L’8° posto ti sta stretto?
Mi voglio godere questa stagione e prendere quello che viene. Come ho detto, oggi è stato veramente faticoso mentalmente, ho cercato di non fare errori perché non avevo grip al posteriore, in ingresso curva ho preso tanti rischi. Ho provato a modificare controllo di trazione e freno motore, ma non potevo fare più di tanto. Devo ringraziare i ragazzi della squadra, dopo il giro di schieramento mi hanno detto: che dici del setup? Piove, ho risposto (ride)”.

Tanti ti vedevano già sul podio con la pioggia.
Mi è sembrato di essere tornato in Thailandia quando avevo guidato la Suzuki MotoGP: anche lì era piovuto e ci eravamo trovi nel box chiedendoci cosa fare. Pensavo sarebbe andata molto peggio, tra la scarsa visibilità e non sapendo la durata delle gomme ho dovuto mantenere la calma. Guidavo alla cieca, non riuscivo nemmeno a capire la mia velocità. Dovevo finire questa gara, l’ho fatto e quindi l’obiettivo è stato raggiunto”.

Cosa è successo con Vierge?
Lui è entrato all’ultima staccata, ho provato a incrociare, lui ha chiuso e ci siamo toccati due volte. Sono stato aggressivo e non gli ho lasciato spazio, ma non pensavo lui rientrasse la prima volta. Per fortuna non è caduto nessuno, non contesto la decisione dei commissari”.

Sull’asciutto come sarebbe andata?
Stiamo arrivando, ma ci vuole un po’ più del previsto perché sono un pilota ‘speciale’ per via del mio peso: ho 30 chili più di Bautista e 20 di Rinaldi. Il loro setup non funziona per me e bisogna lavorare. Venerdì abbiamo migliorato molto la mia posizione di guida e secondo me siamo da primi 10 anche sull’asciutto. Ero curioso per oggi se ci fosse stato il sole, perché riesco a gestire bene il consumo dello pneumatico posteriore. I potenziali della moto e della squadra sono alti e voglio fare di più, ma devo abituarmi a un format diverso e a una moto che stiamo costruendo passo passo. Il livello è alto, era tanto che non vedevo un pilota guidare come Bautista e fare quei tempi”.

Quanto ti è servita questa gara?
Logicamente avrei voluto fosse asciutta, ma almeno ora abbiamo un po’ di dati sul bagnato e possiamo migliorare anche in quelle condizioni”.

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