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SBK, Bautista: “Valgo più del mio peso, il segreto di Dall’Igna: non leggere solo i numeri”

ESCLUSIVA - “Tre gare e deciderò se continuare. Gigi mi voleva già in Superbike per vincere con Aprilia, ma io gli dissi no. Volevano zavorrarmi per colpirmi, ma quando ero in Honda il mio peso andava bene a tutti. Dovessi fare una gara di MotoGP non firmerei per un punto. Marquez potrebbe guidare questa Panigale”

SBK: Bautista: “Valgo più del mio peso, il segreto di Dall’Igna: non leggere solo i numeri”

Sereno e rilassato, ma soprattutto consapevole di quale sia il suo valore. Alvaro Bautista si presenta ai blocchi di partenza di questo mondiale nella posizione migliore in sella alla sua Panigale V4. Proprio il campione del mondo in carica delle derivate ci ha voluto dedicare questa lunga intervista alla vigilia del via del Campionato a Phillip Island.

Con lui abbiamo affrontato diversi temi partendo ovviamente dalla sfida iridata che lo attende.  

“Parto con grande serenità e consapevolezza – ha esordito Bautista – di sicuro la vittoria del titolo dello scorso anno mi ha fatto sentire meglio, anche se nessuno mi aveva chiesto di vincere il Mondiale a ogni costo. Adesso siamo di nuovo qua, pronti per fare bene e cercare di dare il massimo in ogni frangente. Alla fine io sono solo la punta, ma dietro di me c’è un gruppo di lavoro che mi sostiene nel modo migliore e a cui sono riconoscente”

Un paio di mesi fa, parlando con Giulio Nava durante una live, ci disse che potresti continuare per altri tre anni.
“A dir la verità non saprei. Potevo anche fermarmi quattro anni fa dopo la MotoGP, invece ho proseguito. Come detto non so quanti anni correrò ancora e nemmeno ci penso più di tanto. Di sicuro mi sono preparato molto durante l’inverno per questo Campionato e avverto maggiore fiducia rispetto al 2022. Nonostante i 38 anni, mi sento giovane e ancora affamato”.

Una deadline l’avete con Aruba?
“Certamente non aspetterò la fine della stagione per comunicare la mia decisione (sorride). Lo scorso anno decisi di proseguire dopo la seconda gara e adesso sarà la stessa cosa, tipo due o tre gare. Di sicuro prima dell’estate la mia decisione se continuare o meno l’avrò presa, quello è sicuro. Non ho fretta, quando ho le idee chiare farò la mia scelta e poi la comunicherò a tutti voi”.

Alvaro, parliamo della pista. Non pensi che le tue vittorie spesso siano sottovalutate?
“Io so cosa valgo, conosco la mia competitività e so che valgo più del mio peso. La cosa più importante è aver vinto il titolo, facendo del mio meglio. Sono bene perché vinco e non mi importa di cosa pensa la gente a riguardo. Chi corre ed è nel paddock sa bene cosa ci sia dietro un successo. Poi, se qualcuno pensa che vinco in modo scontato, non posso farci nulla”.  

Quanto c’è di Dall’Igna in questo Mondiale?
“Alla fine questa è la sua Panigale. Con tutte le moto di Gigi sono sempre stato competitivo e con lui ho da tempo un fantastico rapporto. Personalmente lo considero un grandissimo ingegnere e la sua dote più grande è che non vede solo i numeri, dato che ci abbina anche il commento dei piloti. Lui sa interpretare cosa diciamo noi piloti, senza seguire soltanto l’aritmetica e i numeri. Questo lo considero il suo vero valore”.

Gli hai detto però no ai tempi di Aprilia?
“Esatto (sorride)! Lui voleva che corressi con Aprilia, perché con la RSV4 avrei vinto, invece io ho preferito rimanere in MotoGP. Alla fine però ci siamo comunque trovati”.

Pensi che questa Panigale sia perfetta?
“La moto perfetta non esiste. Questa è però la miglior Ducati di sempre”.

Quando hai deciso di tornare in Ducati?
“Dopo il primo test di Aragon nel 2021. Dissi a Battistella di parlare con Serafino e Cecconi, poi la gara in Olanda fu il momento chiave per il mio ritorno”.

Durante l’inverno si è parlato a lunga della zavorra alla Ducati. Poi alla fine non se ne è fatto nulla.  
“Le Superbike sono le moto più pesanti di tutte, dato che una MotoGP pesa 10kg in meno. A tal proposito bisogna poi tenere conto di alcuni fattori, innanzitutto la sicurezza, perché il rischio aumenta a sarebbe necessario ampliare le vie di fuga. Di tutta questa vicenda la cosa che non ho capito è perché volevano zavorrare solo me. Sarebbe stata un’azione mirata solo nei miei confronti, che considero ingiusta e non vero tutti. Posso però dire una cosa?

Certo!
“ Perché quando ero in Honda nessuno ha mai chiesto di zavorrarmi? La CBR aveva la velocità di punta più alta di tutta la Superbike, però in quel caso il mio peso andava bene. Andiamo oltre”.

Alvaro, domanda secca: come ti vedi a correre una gara di MotoGP? Facciamo ad esempio Barcellona.
“Bella domanda (sorride). Sarebbe tosta, non tanto per la moto, ma più che altro per le gomme, perché ormai sono abituato alle Pirelli e da tempo non utilizzo più le Michelin. Secondo me la GP23 è una moto divertente, ma non saprei a cosa ambire in termini di risultato”.

Firmeresti per fare un solo punto?
“No! Quello no! (sorride)”

I tuoi rivali per la lotta al titolo sono Rea e Toprak. Cosa pensi di loro?
“Sono fortissimi e saranno lì tutto il Campionato. Probabilmente lo scorso anno loro non pensavano potessi lottare per il titolo, adesso invece sanno quale sia il mio potenziale”.

Se dovessi scegliere un pilota, a parte Rinaldi, chi potrebbe essere l’erede di questa Ducati?
“Ne parlavo l’altra sera con Serafino. Tra i piloti attualmente presenti in griglia non saprei, dato che la Panigale è una moto che devi forzare, facendola scivolare con il posteriore. Di sicuro tutti i piloti della MotoGP potrebbero guidarla secondo quello che è il loro stile. Vedrei però bene Marquez e anche Pedrosa”.

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