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MotoGP, Puig: "La Ducati è un passo avanti alla Honda, ma anche uno stimolo"

"Ci spinge a dire che possiamo farcela. Mir ha la nostra stessa mentalità e abbiamo bisogno di due piloti che vincano delle gare. Negli ultimi anni ci è riuscito solo Marquez, e con un braccio e mezzo"

MotoGP: Puig: "La Ducati è un passo avanti alla Honda, ma anche uno stimolo"

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Sulla carta, il team ufficiale Honda la formazione più forte dello schieramento: Marquez e Mir contano 10 titoli mondiali: 8 per Marc e 2 per Joan. Con una squadra del genere è logico puntare in altro e il team manager Alberto Puig non può nascondere gli obiettivi.

“In un team come il Repsol Honda dobbiamo avere due piloti in grado di vincere le gare - ha detto dopo la presentazione della nuova stagione a Madrid - Però, l'unico capace di farlo negli ultimi anni è stato Marc e negli ultimi due anni con un braccio e mezzo. Vogliamo sempre che i nostri piloti lottino tra di loro e ci assicuriamo sempre che entrambi possano farlo”.

Mir è il nuovo arrivo.

Credo che Mir sia un pilota esperto, un due volte campione del mondo, e saprà svolgere il suo ruolo nella squadra - ha detto il manager - Nello sport devi pensare molto a te stesso, quindi devi concentrarti su di te e competere con gli altri piloti, e uno di loro sarà Marc. Ogni volta che abbiamo ingaggiato un pilota è sempre stato per un motivo. Quando abbiamo preso Lorenzo lo abbiamo fatto perché aveva un curriculum impressionante, poi si è ritirato e abbiamo pensato che Pol Espargarò potesse portarci molta esperienza, ma a volte le cose vanno bene e a volte vanno male. Ora crediamo che Joan abbia la nostra stessa mentalità e quando hai vinto titoli è per un motivo. Abbiamo sentito che era il momento giusto e abbiamo piena fiducia”.

Bisogna però sistemare la moto, perché è bel lontana dalla perfezione.

"Abbiamo avuto diversi problemi, tra cui gli highside - ha ammesso Puig - Durante l'inverno abbiamo lavorato molto su questo particolare problema, gli ingegneri in Giappone e in Europa hanno fatto uno sforzo importante, ma la moto è un insieme di parti che la fanno funzionare”.

Per riuscirci, HRC si è anche aperta a collaborazioni esterne.

Abbiamo cambiato un po' le dinamiche del nostro lavoro e siamo aperti a nuove opportunità con nuovi partner esperti nelle corse, come Akrapovic o Kalex - ha continuato - Honda ha sempre il suo sistema di lavoro e il suo DNA, ma siamo aperti ad ascoltare e a provare nuovi concetti che ci aiutino a migliorare la moto. Ci stiamo anche adattando al nuovo sistema di lavoro con l'arrivo di Ken Kawauchi”.

L’obiettivo è quello di fare la miglior moto, scalzando la Rossa dalla cima.

La differenza con la Ducati è evidente - ha ammesso Alberto - Loro hanno un grande potenziale sul giro secco e noi dobbiamo migliorare. Hanno fatto un passo avanti e questo ci spinge a dire: lo faremo anche noi. Però, a oggi, la realtà è che loro sono un passo avanti”.

Puig ha anche commentato le difficoltà generali del campionato, fra cui una minore spettacolarità.

 “Credo che le gare siano cambiate un po' a causa delle moto - la sua opinione - Abbiamo attraversato degli anni molto brutti, con il Covid e la mancanza di Marc Marquez. Era un pilota che dava molto spettacolo e da un giorno all'altro è scomparso. Non sappiamo come funzionerà il nuovo format, ma credo che ci saranno le condizioni per far sì che il motociclismo recuperi ciò che potrebbe aver perso”.

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