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MotoGP, Marquez: "Se non sei disposto a tutto, non vinci. Io non sono cambiato"

"La mia filosofia è la stessa di quando avevo 20 anni, ma si è aggiunta l'esperienza. Mir mi metterà in difficoltà, spero sia una spinta per crescere. Chiedo molto a Honda e loro fanno lo stesso con me"

MotoGP: Marquez:

Marc Marquez sta per affrontare una delle stagioni più difficili della sua carriera. Ora che le sue condizioni fisiche sono tornate alla normalità, è la Honda a soffrire e la strada per ritornare in vetta non è facile né scontata. Il campione spagnolo, però, non è tipo da tirarsi indietro, pur essendo consapevole di quello che lo attende.

Mi trovo di fronte a una delle sfide più importanti della mia carriera - dice dopo avere tolto i veli alla sua Honda per il 2023 - Prima c’è stata la gloria, poi l'incidente e ora il tentativo di vincere di nuovo. Stiamo lavorando duramente in questa stagione per raggiungere l'obiettivo e, se non ci riusciremo, avremo il 2024 per farlo”.

Senti la pressione?
La pressione è qualcosa con cui bisogna convivere, soprattutto se si ha una mentalità vincente. La pressione ti rende più concentrato e ti dà qualcosa in più, mi è mancata. Ho sempre spinto per ottenere risultati migliori. Lo dice la storia di questa squadra: dobbiamo pensare al titolo”.

Sembri completamente concentrato.
Quando si smette di dare priorità all'aspetto sportivo, quando si smette di essere disposti a dare tutto, allora i risultati non arriveranno mai. Nel corso degli anni ho sacrificato molte cose e preso decisioni personali e professionali difficili per lottare per il titolo”.

Ora sei cambiato?
 “Il mio stile e la mia filosofia sono ancora gli stessi di quando avevo 20 anni. Ovviamente si è aggiunta l’esperienza e dovrò capire come usarla a mio vantaggio. Più armi hai, più opzioni strategiche hai e più puoi gestire la situazione”.

Non è tutto nelle tue mani, anche Honda deve fare la sua parte.
Lavoriamo tutti nella stessa direzione: realizzare una moto veloce, competitiva e sicura. Dopo essere tornato dall'operazione ho visto un cambiamento di filosofia e in Malesia è andata abbastanza bene. La moto non mi ha fatto temere per un highside, ma non è una cosa per cui hai avvertimenti, succede all'improvviso”.

Lo scorso anno, al Red Bull Ring, avevi detto chiaramente quello che volevi.
In Austria avevamo avuto un incontro molto produttivo che ci ha permesso di reagire per il 2023. In quel momento dovevamo fare dei cambiamenti, HRC lo ha riconosciuto e lo ha fatto. In Malesia il metodo di lavoro era diverso e anche io devo adattarmi”.

Serviva una scossa?
Bisogna capire quando è il momento di spingere, ci sono momenti in cui bisogna tirare la corda per vedere una reazione. Io pretendo molto dalla Honda e loro pretendono molto da me, ma c'è sempre stato un impegno a farlo insieme. Abbiamo due anni di contratto in cui l'obiettivo è lottare per il Mondiale, far crescere il progetto e tornare al nostro livello”.

Ora il clima dietro le quinte è buono?
Io e Honda ci rispettiamo molto e sappiamo quando dirci le cose in faccia e quando mantenere la calma. Voglio il meglio da loro e cerco di spingere per ottenerlo. Ora è il momento di essere pazienti e di lavorare insieme. Sono sicuro che torneremo davanti insieme. Inoltre ora c'è Joan Mir, è un pilota di grande talento e va forte su qualsiasi moto. Sarà un compagno di squadra forte e spero mi faccia crescere. Nel team Repsol Honda si hanno sempre compagni di squadra veloci, bisogna avere due piloti vincenti”. 

Anche con il rischio di essere battuto?
È la legge di ogni sport. Ci sarà sempre un nuovo compagno di squadra che potrà essere più veloce di te. È chiaro che Mir mi metterà in difficoltà, ma spero che questo spinga entrambi a stare davanti”.

Che idea ti sei fatto della nuova Honda nei primi test dell’anno?
A Sepang ho incontrato altri piloti e moto in pista e, sì, ci sono delle differenze, ma finché non inizia la stagione è difficile capire che portata abbiano. La Honda sta lavorando e sono sicuro che alla prima gara faremo un passo avanti. Credo che se lavoreremo bene a Portimao saremo tra primi 5.

Quest’anno ci sarà la novità della Sprint Race, cosa ne pensi?
Saranno fine settimana intensi e non si potrà perdere nemmeno turno perché tutti conteranno. Quando c'è un cambiamento così grande nel format, è normale che ci possano essere degli aggiustamenti e ne discuteremo in sede di Safety Commission”.

Basterà a ridare appeal alla MotoGP. C’è chi si lamenta che le gare siano meno spettacolari.
Che sia colpa delle moto o dell'aerodinamica, è vero che le gare sono diverse, con meno sorpassi, ma Dorna ne è consapevole. L'importante è vedere qual è la reale della situazione e credo che eventi come quello di domenica (ha presentato nelle strade di Madrid il suo documentario ‘All In’ ndr) aiutino la MotoGP. Bisogna capire come raggiungere le nuove generazioni”.


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