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HVO ENI: il biodiesel che mancava

Arriva HVO in ben 50 stazioni di rifornimento. E' un biodiesel e potrebbe essere il "salvatore" delle auto a gasolio. Presto le pompe ad averlo, saranno 150

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Lo stop dell'Europa alle auto a combustione dal 2035, sta "segnando" tutti: costruttori, utenti finali e... gestori carburanti. Il futuro sarà elettrico e ad idrogeno, ma i carburanti sintetici? Già pare che non andranno così bene. Ci sono però in alternativa i biocarburanti, ovvero dei combustibili di nuova generazione che vengono ricavati da scarti vegetali. Lo scopo è sempre lo stesso, "lavorare" sulle emissioni di CO2. ENI ha pensato dunque di avviare la commercializzazione dell'HVOlution. Cos'è? Un biocarburante, l'Hydrotreated vegetable oil.

Cosa c'è da sapere

Cos'è? E' un olio vegetale idrotrattato, un biocarburante composto al 100% da HVO puro. Per la realizzazione ENI ha creato delle nuove partnership. Sono coinvolti il Kenya, il Mozambico ed il Congo, Paesi dove ENI sta investendo per creare una rete di agri-hub, dove verrà prodotto questo carburante alternativo. Dopo la lavorazione presso le raffinerie del Bel Paese (si parla di Gela), verrà distribuito lungo la rete. 
Chi può usarlo? I diesel del Gruppo Volkswagen (tutti i TDI), diversi diesel Toyota (il Proace o i nuovi pick-up Hilux prodotti a partire dal primo quadrimestre 2023) ed i motori di Peugeot e Citroen. Si parte con 50 stazioni di servizio, per farle diventare 150 entro il mese di marzo. Dove fare carburante e come essere sicuri che la nostra auto sia compatibile? Trovate tutto sul sito Enistation.com.

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