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SBK, Petrucci: "Per fare il tempo ho rischiato la vita più che alla Dakar"

"Ho problemi di instabilità, soprattutto con la gomma nuova. C'è un potenziale molto elevato, in alcune curve vado forte, temo che stiamo sparando fuori dal bersaglio, dobbiamo capire di quanto"  

SBK: Petrucci:

Alla terza uscita in sella alla Ducati Panigale V4r di Barni Racing,  Danilo Petrucci ancora non ha trovato la quadra. Le cose stanno migliorando per Petrux, che oggi ha chiuso la prima giornata di test in 12a posizione a 1,3 secondi dal riferimento di Toprak Razgatlioglu. Non è un riferimento di cui essere entusiasti, ma Danilo ha trovato dei lati positivi nella giornata e soprattutto è sicuro di avere ancora tanto margine di miglioramento, visto che in alcune sezioni del tracciato è veloce come i migliori in pista per poi perdere tutto in altri frangenti, i punti in cui ancora non è in grado di sfruttare al 100% una moto e delle gomme molto diversi rispetto a quelli utilizzati nel 2022 in MotoAmerica. 

"A Portimao semplicemente non ho capito bene come utilizzare la moto, entrambe, sia la nuova che la vecchia, che in ogni caso sono molto simili. Lì abbiamo faticato molto, nonostante diversi tentativi di modifica all’assetto, le cose non cambiavano in meglio o in peggio. Oggi abbiamo continuato il lavoro di adattamento, cercando di cambiare meno cose possibili, ho lavorato solo sulla Panigale 2023".

Su cosa vi siete concentrati?
"Abbiamo fatto alcune prove, devo ancora ben capire come sfruttare queste gomme, perché in tanti punti della pista se voglio guidare come mi viene naturale la perdo, soprattutto con il gas. Però devo dire che abbiamo fatto dei passi in avanti sul passo gara, ma rimane sempre il problema della gomma nuova, non riesco ancora a sfruttare la gomma nuova. Mi porta troppa aderenza e vado largo, con la moto che si innervosisce molto. Già soffro di instabilità sulla moto, mi sono pure perso le alette! Andavo talmente forte che si sono staccate tutte e due". 

Altri piloti definiscono la Panigale 2023 più facile, non è lo stesso per te?
"La 2023 è più fruibile in termini di erogazione della potenza, ma il mio problema è proprio nella fase di accelerazione, perché c’è molto carico sul posteriore e questo fa perdere troppa direzionalità all’anteriore. Abbiamo lavorato per cercare di farmi acquisire confidenza. Su tredici curve, in dieci andiamo uguale mente in tre curve prendo un secondo. Quindi sono delle cose che mi lasciano sorpreso, probabilmente sto esagerando in alcuni punti, dove penso di dover andare forte, mentre sto andando piano in altri, dove penso di andare bene. Lo vedo dalla telemetria. Ma ci sono cose che ad esempio nei curvoni veloci non riesco a fare, per come è adesso la mia moto".

In generale stai migliorando la confidenza con la moto?
"Sono soddisfatto del feeling con la moto, oggi ho fatto il mio tempo al decimo giro con una gomma usata, alla fine di un run. Poi con la morbida ho migliorato di due decimi ed ero dietro Toprak, quindi non è proprio il modo di andare. Questo può crearmi problemi per la qualifica, faccio fatica anche a superare per quello che ho visto. Secondo me stiamo sparando fuori dal bersaglio, ma non capiamo se di un centimetro o di un metro. Quindi dobbiamo un attimo regolarci, ma secondo me il potenziale è alto perché altrimenti non potrei fare alcune curve più forte delle altre Ducati, e poi altre molto più lente".

Come procede invece con le Pirelli?
"Probabilmente devo adattarmi ancora bene alle Pirelli, che sono gomme molto performanti ma vanno capite. Adesso ho problema sulla spalla quando sono molto piegato, come se non mi tenesse sull’edge. Quando provo ad andare più forte mi scappa. Quindi devo sistemarla in altri frangenti come inserimento curva e staccata, chiaramente vorrei fare di più, non sono contento del mio tempo. Vorrei essere più consistente, acquisire velocità con la gomma nuova per capire bene cosa serve".

Con la morbida nuova non è andata bene. 
"Per fare un giro due decimi meglio con la gomma nuova ho rischiato la vita come alla Dakar, in tutta la Dakar. Mentre quando giro da solo, con gomma usata, va meglio. Sicuramente i primi stanno andando molto forte, dal 5° o 6° siamo tutti vicini. Il potenziale della moto è altissimo, ma dobbiamo capire come sistemare la geometria per metterla in una posizione in cui mi sento comodo. Rispetto alla moto che avevo in America, anche l’ergonomia è molto diversa. Questa moto ha una posizione molto diversa, però fino ad Assen non abbiamo vere soluzioni nuove per questo". 


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