“Sono felice di questi tre giorni. Sono riuscito a imparare tanto e a guidare più nello stile richiesto dalla Honda e mi piace guidare in questo modo”. Così Joan Mir ha riassunto il lavoro svolto nei test ufficiali a Sepang, che hanno visto il maiorchino chiudere la terza giornata e ultima giornata in 12esima posizione, a poco più di un decimo dal decimo posto occupato dal suo compagno di squadra, Marc Marquez.
“Guido meglio ogni giorno e mi sto divertendo nel processo e così è tutto più semplice e anche i tempi arrivano più in fretta - ha aggiunto soddisfatto il 25enne, consapevole che la vetta della classifica, tuttavia, sia ancora ben lontana - È buono essere così competitivi avendo guidato la moto solo 3-4 giorni, ma siamo comunque lontani soprattutto dalla Ducati e dall’Aprilia”.
Il tuo riferimento sono le Ducati o Marc?
“Ovviamente guardi sempre il tuo compagno di squadra per capire a che punto è la moto, ma se migliorassimo rispetto alle Ducati sarei contentissimo. Penso più alle Ducati”.
Hai trovato il telaio con cui ti trovi meglio?
“Ne abbiamo provati due diversi. Uno è quello che ho usato ieri e gran parte dell’altro giorno. L’altro ho provato a usarlo sabato ma le condizioni non erano buone, quindi l’ho collaudato oggi e mi sono sentito un pochino meglio, perché è migliore in curva. È un problema se ti trovi bene e il tempo non arriva, ma in questo caso ho fatto i miei giri più veloci con questo nuovo telaio. Ora metteremo insieme i miei commenti e quelli di Marc per decidere. Abbiamo un problema con la trazione, che è un’area in cui dobbiamo progredire molto. Perdiamo tanto in accelerazione ed è su questo che dobbiamo concentrarci”.
Oggi hai lavorato soprattutto sul tuo telaio preferito?
“Abbiamo fatto delle prove comparative e poi ci siamo concentrati un po’ su quello. Abbiamo provato anche una forcella e dovremo vedere, perché non sono molto convinto. Ho margine per continuare a migliorare, ma la verità è che siamo lontani, specialmente sul giro singolo”.
Da cosa pensi che dipenda la vostra carenza in accelerazione? È per via dell’elettronica o del carattere del motore?
“Penso sia una combinazione tra l’aerodinamica e l’elettronica. Ovviamente, se avessimo più carico aerodinamico potremmo sfruttare più potenza”.
Qual è la lezione più grande che hai imparato sulla Honda?
“Sono felice del modo in cui lavorano. Ci sono più persone che ti ascoltano rispetto che in Suzuki ed è bello avere così tante persone alle spalle”.