Tu sei qui

MotoGP, Marquez in pista a Sepang senza ali: "provo di tutto e non chiedo il perché"

"Kawauchi vuole capire il concetto della Honda, io fornisco commenti e non influenzo gli ingegneri. Dobbiamo risolvere gli stessi problemi dello scorso anno, ora siamo da Top 5"

MotoGP: Marquez in pista a Sepang senza ali: "provo di tutto e non chiedo il perché"

Share


In questi test a volte Marc Marquez è sembrato una cavia. Ken Kawauchi, arrivato da Suzuki, vuole chiarirsi le idee su cosa sta succedendo in Honda e il modo per farlo è usare lo spagnolo per qualche esperimento. L’ultimo è stato farlo uscire per un paio di giri senza alcuna appendice aerodinamica sulla sua RC123V. “Mi avete visto? Pensavo che facesse molto caldo in quel momento e che non ci fosse nessuno in pista” ha riso Marc.

Perché un esperimento così estremo?
Come ho detto ieri, Kawauchi, il nuovo Technical Manager, vuole sapere molto cose sul concetto della moto e questo rende la vita difficile ad un pilota in un test. Io sono quello con più esperienza in Honda e mi hanno scelto per fare tutti questi esperimenti. Solo per capire, non è la strada che prenderemo. Non so il perché di molte cose, ci sarà una ragione, ma non gliel’ho chiesta. Mi dicono di provare e io lo faccio. Era il momento di mettere gomme nuove e l’ho fatto comunque. A volte, come pilota, è importante dare i propri commenti senza influenzare gli ingegneri con le proprie idee”.

Com’è guidare senza ali?
Il bilanciamento cambia completamente, la moto diventa più fisica, si muove da tutte le parti, ma per gli ingegneri è stato utile. Questa è stata la prova più eclatante, ma ne abbiamo fatte molte altre meno visibili in questi giorni. Ora hanno tutte le informazioni e spero porteranno qualcosa di nuovo a Portimao”.

Qual è il bilancio di questi tre giorni?
In un test vuoi sempre di più, ma devo congratularmi con il team e Honda perché hanno organizzato tutto bene. Inoltre le mie condizioni fisiche sono state un aspetto molto positivo ed è la cosa più importante: ho sempre guidato bene, capendo quando dovevo essere più veloce e quanto più lento. Negli ultimi due anni era impossibile, mentre in questi giorni ho potuto essere molto preciso nei commenti. Abbiamo iniziato il test con 4 moto nel box, ieri ne avevamo 3, questa mattina e nel pomeriggio una. Ho deciso quale volevo, quale direzione prendere, ma non significa che sia quella di cui ho bisogno per vincere il titolo. Serve un altro passo in avanti, ma era importante scegliere una base chiara e dimenticarsi il resto”.

Come hai fatto la tua scelta?
Con entrambe le ultime due moto ero veloce allo stesso modo, ma in una ho avvertito più potenziale, è meglio per lo stile di guida. Se è la stessa che sta usando Mir? Non lo so”.

La carena con il gradino è stata definitivamente scartata?
L’ho provata ma con una moto diversa, tutta l’aerodinamica era differente. Ho scartato quella moto, ma non la carena”.

A Portimao ti aspetti di avere nuovamente altre 3 moto nei box?
Non abbiamo tempo per una cosa del genere. Era importante sceglierne una, che di base è molto simile a quella che avevo a Valencia, infatti abbiamo gli stessi problemi e ora dobbiamo cercare di risolverli. Non so come, io ho solo fornito i miei commenti e penso sia il modo giusto di lavorare. Questo pomeriggio sono stato più costante nei tempi, ma poi abbiamo ricominciato a fare esperimenti e mi sono dimenticato del ritmo. Quando ho potuto guidare bene, i tempi non erano male ma ancora lontani da quelli dei primi 5”.

Ti senti fiducioso?
Ho detto agli ingegneri che ci serve di più, ma ho avvertito una reazione. Onestamente, la cosa che mi rende più felice sono le mie condizioni fisiche. Di corpo ce n’è uno, di moto tante”.

Cosa ti serve per andare più veloce ora?
Risolvere gli stessi problemi di cui abbiamo sofferto nell’anno passato. Il motore va bene, la velocità di punta è buona ma ci mettiamo troppo tempo a raggiungerla e nelle piste europee, con rettilinei più corti, le cose si complicheranno. Anche in frenate impegnative dobbiamo migliorare la moto”.

Questa mattina c’erano 3 ingegneri di Honda ad osservarti alla staccata della prima curva…
Praticamente in quella frenata perdo un decimo e mezzo o due da Ducati, anche se abbiamo altri punti forti. Ducati è la moto migliore, rispetto alle altre perdo meno, ma bisogna migliorare”.

Stai facendo del tuo meglio per aiutare Honda, ma come fai a controllare l’ansia quando vedi che gli avversari continuano a migliorare e tu stai provando vecchie soluzioni?
Quando sei realista, diventa più facile controllare l’ansia. Nel pomeriggio tutti usavano le gomme morbide per fare il tempo e le mie sono rimaste nelle casse perché dovevo provare altre cose. Nei test in Malesia sembra sempre che ci siano 8 piloti che possono vincere il titolo, poi nella gara ad ottobre non sono nemmeno nei primi 5. Dobbiamo migliorare, adesso possiamo stare nei primi 5 ma voglio di più. La base la costruisci nei test, anche perché con il nuovo format quest’anno sarà molto difficile provare qualcosa nel fine settimana di gara.

Articoli che potrebbero interessarti