La pioggia è tornata a bagnare il tracciato di Sepang, in questa seconda di tre giornate di test in Malesia, ma, nonostante il brutto tempo, Joan Mir è soddisfatto dei progressi compiuti nel suo apprendistato in sella alla Honda. Pur non avendo rispettato appieno il programma previsto per questo sabato, il maiorchino è riuscito a compiere 36 giri, portando avanti il collaudo di nuove parti, mentre migliorava il suo feeling con la RC213V, anche sul bagnato.
“È stato un peccato oggi, per via del meteo. Per questa ragione, oggi non abbiamo potuto provare molte componenti, ma credo che quel che abbiamo collaudato ci abbia fatto fare un passo avanti e ciò mi rende felice - ha ammesso Mir a fine giornata - Mi sento meglio e mi sto avvicinando ai primi in termini di passo gara. Abbiamo anche provato sul bagnato e non mi sono trovato particolarmente male, quindi sono abbastanza contento di come è andato questo secondo giorno. Siamo sulla buona strada”.
Con il tempo di 1’59”632, il Campione del Mondo 2020 si è fermato a meno di due decimi dal compagno di squadra, Marc Marquez, che ha chiuso il sabato in 13esima posizione, a sette decimi da Jorge Martin. Un segno dei progressi compiuti dal 25enne, che sta iniziando a capire come guidare la nuova Honda.
“Questa moto è molto diversa e devi cambiare un po’ il tuo stile di guida. Sebbene sia sempre una MotoGP necessita comunque di un processo di apprendimento, perché rispetto alla Suzuki ti devi adattare un po’ di più nella seconda fase della frenata, quando cominci a rilasciare i freni. È uno dei punti di forza di questa moto e un aspetto dove puoi guadagnare un po’ di tempo, per questo è importante comprenderlo al meglio. Anche l’elettronica è molto differente” ha raccontato Joan, illustrando i suoi passi avanti.
“I progressi che ho fatto sono proprio in queste due aree. Nella frenata e in ingresso curva, mi sono sentito meglio e ho ricevuto più feedback dalla moto. Siamo migliorati anche sul fronte dell’elettronica e bene o male credo che abbiamo iniziato a capire cosa mi serve per essere veloce con questa moto e il team ha cominciato a farlo - ha aggiunto - Questa è la cosa più importante di oggi e la ragione per cui sono felice. Allo stesso modo, sul bagnato ho fatto due giri, poi abbiamo cambiato un po’ di cose riguardanti l’elettronica e credo possiamo essere competitivi anche con la pioggia”.
Nel suo processo di apprendistato, l’ex pilota Suzuki può contare inoltre sull’aiuto dei dati di Marquez, che ha già cominciato a confrontare con i suoi, ricavando informazioni importanti.
“Stiamo facendo dei tempi più o meno simili in questi test ed è importante cominciare a conoscerci un po’ e capire in quali curve posso essere più veloce e quali sono i suoi punti di forza. Con i dati riesci a capire tutto e vedere cosa è capace di fare lui e cosa sei in grado di fare tu. È troppo presto per parlarne, ma credo stiamo compiendo i giusti passi per avvicinarci - ha affermato Mir - Come sapete, Marc frena ed entra in curva molto bene e credo che questa sia una delle sue maggiori risorse”.
La ricerca della prestazione pura e della comprensione del suo nuovo mezzo, tuttavia, non sono gli unici aspetti su cui deve concentrarsi lo spagnolo, chiamato anche a portare avanti lo sviluppo della RC213V, provando nuove parti aerodinamiche.
“Questo sta certamente rendendo più complesso tutto il processo - ha chiosato Joan - perché quando fai un buon tempo o hai delle buone sensazioni in sella e trovi delle buone condizioni in pista, tutto ciò che vuoi è montare delle gomme nuove. Ma in questo caso ti dicono: ‘No, devi prendere l’altra moto con delle diverse regolazioni’ e tu rispondi: ‘Fantastico…’ (ride). È certamente un po’ più difficile così, ma alla fine sarà meglio”.