Lorenzo Savadori è stato impegnato in questi giorni di Shakedown a Sepang a deliberare tutte le novità portate in pista da Aprilia per il 2023. Tanto lavoro per il tester italiano, che ha completato tantissimi giri di pista dovendo verificare ben sei moto, ovvero tutte quelle che il Reparto Corse di Noale ha mandato in Malesia. Alcune novità sono ben visibili, come le nuove appendici aerodinamiche su cupolino e carene, altre sono ben celate agli occhi indiscreti e probabilmente saranno quelle davvero determinanti.
Al termine della tre giorni, Lorenzo ha parlato con il nostro Matteo Aglio facendo un bilancio di quanto provato in pista e soprattutto affermando ancora una volta che per quanto l'impegno di tester sia fondamentale, la sua indole di pilota da gara resta viva e vegeta. Le tre wilnd card di quest'anno saranno un'occasione per non perdere gli automatismi necessari ad un pilota durante un weekend di gara, con la speranza un domani di poter tornare a fare il pilota a tempo pieno in MotoGP.
"Mi mancava salire in moto - ha detto Savadori - poi qui abbiamo portato sei moto quindi tanto lavoro, ma bello. Qui abbiamo fatto soprattutto un lavoro per Aleix e Maverick, ho usato le moto con le configurazioni per loro. Abbiamo provato tante cose, a Noale hanno lavorato tantissimo ed abbiamo portato qui diverse novità. Il meteo ci ha un po’ rallentato, ma abbiamo girato lo stesso tanto".
Hai sentito Aleix e Maverick in questi giorni?
"Si, mi scrivono spesso. Aleix è qui, è molto carico e motivato, anche Maverick lo è. Sono curiosi, la moto nuova va meglio, è uno step in avanti rispetto alla 2022. Noi le abbiamo preparate e tutto, adesso tocca a loro salirci!".
Ma come è guidare queste moto con tanta aerodinamica?
"Le MotoGP negli ultimi anni sono cambiate tanto anche da guidare, con l’introduzione di questa aerodinamica più libera e sperimentale. Sono più performanti ma anche più complicate da guidare, sono più fisiche. Siamo in crescita continua, avremo altri test e proveremo tante altre cose. Questo è stato un assaggio, uno shakedown dedicato più che altro a preparare il terreno ad Aleix e Maverick".
E' andata come previsto?
"Sono contento di come è andata, pur non spingendo perché ho sempre usato moto con configurazione di Aleix o Maverick ho girato forte. La pista poi non era molto gommata, quindi sono soddisfatto, quindi non vedo l’ora di poter provare la mia moto e poter spingere. Al momento è previsto che vada a Jerez ad inizio marzo. Qui ci sono le due moto per ogni pilota e devono lavorarci loro, ma io resto qui nel caso serva fare del lavoro extra in pista".
Ti sei fatto un'idea sui rivali?
"Ho visto poco gli altri in pista, spesso si provano cose diverse e gli ingegneri ti chiedono anche di girare da solo. Il livello è molto più alto, come sempre i rivali hanno portato tante novità, alcune si possono vedere molto bene".
Come è andata la sfida tra tester con Pirro?
"No, nessuna sfida con Pirro! Michele è un rivale come gli altri, bisogna stargli davanti ma qui non abbiamo mai messo una gomma nuova quando serviva. Pirro è un pilota forte ed ha tanta esperienza, c’è solo da imparare. Al prossimo test bisogna bastonare tutti, non solo Pirro!".
Quando correrai quest'anno?
"Purtroppo per me da pilota farò solo tre wild card, dovrebbero essere Mugello, Assen e Red Bull Ring, che sono tre piste su cui non svogliamo test. Il mio obiettivo è quello di correre in MotoGP con Aprilia un domani, quindi non voglio perdere attitudine ad entrare in pista e spingere subito. Quando puoi preparare il GP facendo dei test lì, non dico che sia agevolato, ma girare su piste dove non giri mai, entrare e spingere subito è un’attitudine che serve ad un pilota. Non sarà facile, ma abbiamo preferito fare così".