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MotoGP, Raul Fernandez: “Volevo restare in KTM, il destino mi ha portato in Aprilia”

“La prima moto che mi ha regalato mio padre era una KTM e avrei voluto essere associato al marchio per tutta la vita, ma le cose non sono andate come ci aspettavamo”

MotoGP: Raul Fernandez: “Volevo restare in KTM, il destino mi ha portato in Aprilia”

A 22 anni si apre un nuovo capitolo della carriera di Raul Fernandez, che nei test a Sepang salirà per la prima volta in stagione sull’Aprilia #25 del team RNF. La moto con cui il madrileno disputerà il suo secondo anno in MotoGP, dopo la deludente stagione d’esordio in sella alla RC16 marchiata Tech3 KTM Factory Racing, con cui ha racimolato solo 14 punti e il 22° posto nella classifica del Mondiale.

Un’annata che ha infranto il sogno di Raul di legare indissolubilmente il suo nome a quello della KTM. Il marchio con cui, quattro anni fa, il pilota iberico ha cominciato la sua carriera a tempo pieno nel Mondiale Moto3, per poi debuttare, due stagioni più tardi in Moto2, dove ha conteso il titolo 2021 al compagno di squadra Remy Gardner, prima di passare in Top Class da vice-campione del Mondo.

“Non è stato facile per me lasciare la KTM, perché sono un ragazzo che avrebbe voluto essere associato a una Casa per tutta la vita, come Marquez con la Honda. La prima moto che mi ha regalato mio padre è stata una KTM da cross e non vedevo l'ora di trascorrere tutta la mia carriera con il marchio. Avrei voluto che le cose fossero andate meglio, ma purtroppo non è stato così - ha raccontato Fernandez ai colleghi di Speedweek - Amo il marchio KTM e il fatto che non sia andata come ci aspettavamo non cambia le cose. Voltiamo semplicemente pagina e andiamo avanti”.

Un nuovo capitolo che, almeno per le prossime due stagioni, si tingerà dei colori del team Aprilia RNF. La squadra satellite della Casa di Noale, che già nel marzo 2021 aveva provato a bussare alla porta dei Fernandez, spinta dall’interesse dell’amministratore delegato, Massimo Rivola, nei confronti del giovane spagnolo.

Gli sono molto grato per aver riposto la sua fiducia in me, ma in quel momento non ero aperto ad altre offerte a causa del mio contratto con la KTM. Però alla fine, il destino, a cui credo molto, mi ha portato in Aprilia. Sono molto felice di lavorare con Massimo, mi dà molta serenità e sostegno come pilota. Nella sua carriera ha dato prova di essere un buon talent scout, lo ha dimostrato come direttore sportivo della Ferrari" ha chiosato il 22enne.

“Non so esattamente in quali condizioni sia avvenuto il primo contatto perché in quel momento ero concentrato sulla Moto2. All'epoca la mia intenzione era di fare una seconda stagione in Moto2, perché all'inizio dell'anno non mi aspettavo di lottare per il titolo, cosa che invece è avvenuta” ha puntualizzato Raul, spiegando come sia stato proprio il suo approccio iniziale a costargli quei quattro punti che hanno consegnato a Gardner il Mondiale: “Molti ancora mi dicono che ho gettato al vento le mie possibilità di vincere il campionato con questo o quell'incidente, ma non capiscono che non avevo la mentalità per lottare per il Mondiale. Se si punta al titolo, ci si prepara nel pre-campionato. Ci si prepara mentalmente e si interiorizza. Se non lo si fa in questo modo e poi ci si trova in una situazione in cui si è lotta per il titolo, è troppo tardi per adottare il giusto approccio”.

Pur avendo cambiato categoria, non è semplice ritrovarsi dal secondo al 22° posto nel giro di un solo anno. La fiducia comincia a vacillare, lasciando il posto a diverse domande. 

“Il giorno in cui ho terminato la mia ultima gara con la moto che avevo prima, mi sono detto: ‘Come posso essere così lento? Non capisco’ - ha raccontato lo spagnolo - Il giorno dopo ho guidato un'Aprilia e mi è stato chiaro, ma è pur vero che a volte ti assalgono dei demoni: “Sarò mai più veloce?”. 

Tanti dubbi e paure che il 22enne punta a lasciarsi alle spalle montando in sella alla RS-GP, che ritroverà venerdì 10 per il penultimo test di questa stagione, che scatterà da Portimao nel weekend del 24 marzo.


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