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MotoGP, VIDEO - Pirro: “Bagnaia e Bastianini mi chiamano tutte le sere”

“Dopo il primo giorno di Shakedown ho detto loro di stare tranquilli. La cosa più più difficile? Non fare cazzate. Mi piacerebbe una wild card insieme a Pedrosa, magari corre a Misano oltre che a Jerez”

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La pioggia è stata senza dubbio tra i protagonisti di questi primi due giorni di Shakedown a Sepang, che ha visto Cal Crutchlow prendersi la testa della classifica anche nella seconda giornata di test, precedendo il collaudatore Ducati, Michele Pirro. Impegnato nell’11° Shakedown della sua carriera, il pilota pugliese ci ha parlato del lavoro svolto in queste due giornate e di quanto è cambiato oggi rispetto alle sue prime uscite in sella alla Desmosedici GP.
 
Alla prima uscita nel primo Shakedown che avevamo fatto qui, mi sa che avevo fatto il miglior giro in 2’03”, o qualcosa del genere, che adesso praticamente facciamo nel giro di uscita (ride). Sono cambiate un po’ di cose, la moto è divertente, è stato solo un peccato che non siamo riusciti a fare delle prove prestazionali, per via del meteo - ha ammesso Michele - Non mi è mai capitato di trovare una giornata brutta come oggi. Ieri ci siamo salvati per mezza giornata, anche se ho dovuto fare un lavoro diverso da quello prestazionale. Ma oggi pioveva a intermittenza e non si riusciva a guidare sciolti. È un peccato, ma vedremo domani”.

La senti la sfida con Pedrosa?
“Oggi ho visto che aveva fatto un 2’02” e allora sono sceso anch’io perché mi sono detto che la pista allora era buona. L’ho fatto anch’io quel tempo, ma poi il suo l’hanno tolto di nuovo”.

Dovresti fare una wild card a Jerez anche tu, così fate una sfida.
“Non siamo pronti, ma mi sa che a Misano partecipa. Magari viene anche a Misano, è bella. Comunque, tanto di cappello. Vederlo guidare è bello, poi lui qui ha un’interpretazione della pista davvero incredibile. È sempre Dani”.

Adesso che tu sei qui e i piloti ufficiali devono ancora arrivare, Pecco ed Enea chiamano la sera? 
“Sì, ci siamo scritti ieri. Ho detto loro di stare tranquilli, perché ancora non abbiamo fatto un lavoro prestazionale. Non abbiamo ancora comparato per bene tutte le cose, perché con questo clima abbiamo fatto più delle prove di affidabilità. Abbiamo cercato di capire un po’ di cose nuove e fare chilometri sul materiale nuovo, ma le cose vanno provate quando riesci a spingere”. 

Da collaudatore, cos’è più difficile? Sgrezzare la moto, o limare i centesimi? 
“È difficile non far cazzate. Evitare di non essere sicuri che quello che proviamo vada realmente meglio o realmente peggio, perché partiamo comunque da una buona base. Quello che mi ha stupito di più è che ci hanno praticamente copiato tutti. Sono arrivati qui con tante soluzioni aerodinamiche, quindi sarà certamente un Mondiale tosto. Però, noi non è che abbiamo mostrato tutte le carte, altrimenti ora che arriva la prima gara ci hanno già copiato”.

Dobbiamo aspettare Portimao per vedere gli aggiornamenti più evidenti?
“Di cose visibili non ce ne sono, anche perché gli step evolutivi li puoi fare anche durante la stagione. Hai comunque una possibilità con la carena. Vogliamo essere sicuri, perché sarà un Mondiale tosto, con una partenza anche al sabato, quindi vogliamo concentrarci maggiormente sul trovare la strada per essere efficaci magari per la metà della gara. Questo genere di prove sono state interessanti, perché diventa cruciale anche il sabato”.

Cosa c’è ancora da migliorare su questa Ducati, che sembra quasi perfetta?
“Nelle corse non si arriva mai. Anche quando vinci, torni a casa e devi trovare qualcosa in cui migliorare, perché gli altri non stanno a guardare. Non è uno sport facile, ma è anche stimolante. Penso che sarà un anno ancora più intenso dell’anno scorso, perché la Honda sarà migliorata e Marquez tornerà a posto. La Yamaha farà uno step e in KTM ci sono piloti e tecnici che conosco bene la nostra moto. Anche l’Aprilia ha fatto un bello step con l’aerodinamica, quindi darà più soddisfazione provare a rivincere il Mondiale”.

Le vie di fuga non ti sono sembrate un po’ larghe qua a Sepang? Sei stato da poco a Nardò con la MotoE...
“Prima mi ha scritto Rinaldi che ha visto delle foto e mi ha detto: ‘è come a Binetto’ (ride). Per le velocità della MotoGP sei sicuramente coperto a Sepang, ma Sepang è Sepang. É devastante fisicamente, perché vieni da due mesi senza la moto, qui al caldo. L’età non aiuta (ride)”.

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