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MotoGP, Shakedown Test Sepang: Ducati avanti adagio, evoluzione senza rivoluzione

Gran lavoro di raccolta dati per tutti i team in pista, su aerodinamica, raffreddamento, temperatura delle gomme e rendimento dei motori: i collaudatori girano senza cercare i tempi

MotoGP: Shakedown Test Sepang: Ducati avanti adagio, evoluzione senza rivoluzione

Particolari. Sono questi su cui si lavora a Sepang nei test shakedown riservati ai collaudatori. Oltre, ovviamente, ad un gran lavoro di controllo e sgrezzamento delle moto che saranno poi guidate dai piloti titolari a partire dal 12 del mese.

Ogni moto destinata poi ad essere portata al limite dopo l’assemblaggio va verificata in ogni componente. Ciò non significa, però, non avere il tempo per verificare qualche nuovo particolare. Come è stato il caso per Michele Pirro che ha guidato una Desmosedici con la pancia della carenatura leggermente diversa.

La abbiamo potuta esaminare solo dalle foto di azione, visto che non è possibile ancora guardare da vicino le moto nei box, ma sembra trattarsi di un convogliare d’aria, magari per raffreddare meglio qualche componente interno.

Una presa d’aria del tipo NACA sarebbe stata più pulita, per un lavoro del genere, segno che si è cercato anche qualcosa di diverso. Oppure semplicemente si è voluto verificare l’effetto del flusso d’aria incanalato in quel modo.

Non si parla di tempi ma, piuttosto, di sensazione e di dati da analizzare. A causa delle alte temperature di 32 gradi e dell'asfalto sporco i tempi sono comunque superiori di circa tre secondi rispetto a quelli visti nel GP della Malesia di fine ottobre.

In pista anche Cal Crutchlow che ha a disposizione tre YZR-M1: due prototipi 2023 e di una Yamaha con specifica 2022 per un confronto.

Cal, simpaticamente, ha detto che ha una lista di componenti da provare lunga come le sue gambe…ma il pilota britannico non è propriamente un Watusso, quindi un po’ di ironia anglosassone ci sta. Crutchlow comunque è apparso contento e persino affettuoso: come personaggio è una grande perdita per questo campionato.

Come sappiamo sotto la lente c’è soprattutto il motore della M1, poiché quando si cercano cavalli molto spesso il motore diventa più aggressivo e meno guidabile. E poi quando si lavora sulla curva di erogazione, la potenza in più sparisce.

L’attenzione era rivolta soprattutto al nuovo motore in linea Yamaha, modificato e più aggressivo. Come è noto, nei test di Valencia di novembre il propulsore aveva erogato una potenza inferiore rispetto al debutto a Misano di settembre.

Comunque Cal in prova, ed in queste condizioni ha sfiorato i 330 Km/h, qualche chilometro in più di quelli finora raggiunti dalla M1 su questo tracciato.

Nuovamente in pista anche l’unico cookie della stagione, l’iridato della Moto2 Augusto Fernandez, osservato speciale da Francesco Guidotti, ma il suo lavoro è solo quello di adattarsi alla MotoGP.

In un certo senso anche ciò che sta facendo Jonas Folger che sta riprendendo confidenza con la categoria e con il tracciato di Sepang. Dani Pedrosa, che è seguito dalla squadra tecnica del nuovo arrivato Jack Miller e dal capo equipaggio Cristhian Pupulin durante lo shakedown del Red Bull KTM Factory Racing Team, è dunque l’unico collaudatore veramente impegnato nello sviluppo. Fra i test svolti è stato visto alla guida di una moto dotata di un sensore esterno per monitorare la temperatura dello pneumatico anteriore. Fondamentale in questa stagione dove, dopo l’introduzione di una tolleranza minima sulle pressioni, servirà capire a fondo il comportamento delle anteriori.

Per la Honda  l’ex iridato Moto2, Stefan Bradl ha a disposizione due RC213V ai box. Il bavarese ha provato un modello con una riprogettazione aerodinamica, oltre al nuovo sistema di scarico Akropovic e al forcellone in alluminio Kalex, già noto dal GP di Misano. Il prototipo 2023 non si è ancora visto.

Lavorone anche per Lorenzo Savadori che ha collaudato ben sei Aprilia nella prima giornata per preparare le moto per il test IRTA (dal 10 al 12 febbraio), di Aleix Espargaró, Maverick Viñales, Miguel Oliveira e Raúl Fernández. L'APRILIA CI COMUNICA che, contrariamente a quanto immaginavamo, le 6 RS-GP sono tutte del team ufficiali: 4 2023 e due 2022 per i necessari paragoni. Veramente un cambio di passo incredibile, per quanto riguarda le risorse impiegate, rispetto agli anni passati.

Come ci ha confessato scherzosamente Romano Albesiano durante il nostro TGPone, al minuto 3:40, la forma a cassapanca della carenatura - già ampiamente copiata dalla concorrenza - è brutta ma funziona!

 

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