Forse vi ricorderete le polemiche scaturite lo scorso anno per la pressione irregolari delle gomme di alcuni piloti a fine gara, per risolvere il problema è stato deciso che quest’anno debutteranno in MotoGP i sensori di pressione sulle gomme. Per le prime tre gare si tratterà di una sperimentazione, per capire se il sistema funzionerà bene o bisognerà introdurre degli accorgimenti.
“La situazione è questa: dopo i primi tre GP la MSMA si riunirà e i costruttori dovranno decidere all’unanimità se confermare introdurre ufficialmente questo sistema o se invece bisognerà modificarlo” ci ha spiegato a Sepang Corrado Cecchinelli, Director of Technology del campionato.
Sicuramente si tratterà di una complicazione nei controlli, ma per l’ingegnere italiano era inevitabile.
“Lo scorso anno c’erano state delle lamentele da parte di alcune Case e, dal punto di vista dell’organizzatore, non ci poteva essere dubbi sulla correttezza di tutti, quindi si è deciso di introdurre i sensori di pressione, in modo da dissiparli completamente” ha spiegato.
Il punto è che alcuni team hanno accusato altri di usare pressioni più basse dal limite imposto da Michelin, in modo da migliorare le prestazioni.
“In verità non è automatico, non c’è una formula certa - ha continuato Cecchinelli - Faccio un esempio banale, se tolgo peso a una moto questo è sempre un vantaggio, giocare al ribasso sulle pressioni no, lo dico per esperienza. Senza contare che non tutti i piloti usano la stessa pressione anche a parità di moto: ricordo quando lavoravo in Ducati, Capirossi e Bayliss avevano 10 kg di differenza e se uno avesse usato le pressioni dell’altro sarebbe stato pericoloso”.
Il punto però è un altro: il rispetto delle regole.
“Se Michelin dicesse che non c’è bisogno di mettere un limite minimo, allora tutto si risolverebbe - ha detto Corrado - In che modo? Ogni team ha un uomo del gommista francese nel box, potrebbe essere lui a decidere quali valori usare, ma in questo modo si introdurrebbe un’altra variabile, quella umana, perché ci potrebbero essere tecnici più propensi a rischiare e altri meno”.
Quindi serve un sistema scientifico e per questo si è scelto di usare i sensori di pressione.
“C'era la possibilità di misurare la pressione delle gomme sullo schieramento con un manometro? Sì, ma sono stati i costruttori a scegliere questo sistema. FIM e Dorna non potevano permettere che ci fossero dubbi sulla correttezza reciproca e quindi ci siamo adeguati alla loro scelta. Come ho detto, nei primi 3 GP non verranno commissionate sanzioni in caso di irregolarità. Spetterà alle Case decidere se e quando questo sistema uscirà dalla fase di sperimentazione” ha concluso Cecchinelli.